shree 108 swami ramdas kathia baba - World Nimbarka Parishad
shree 108 swami ramdas kathia baba - World Nimbarka Parishad
shree 108 swami ramdas kathia baba - World Nimbarka Parishad
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Nell‟India occidentale, quando una tale affluenza di sadhu fa la sua comparsa, la gente delle<br />
campagne si raccoglie per assorbire lo scenario sacro e si prostrano in riverenza. Allo stesso tempo,<br />
fanno un conto approssimativo degli asceti presenti e si organizzano collettivamente per le<br />
vettovaglie in forma di farina, legumi, sale, ecc. e le consegnano al Mahant per la fine della<br />
giornata, dopodiché alcuni monaci distribuiscono il cibo ad ogni sadhu al proprio seggio. Mentre<br />
fanno questo, capita alle volte che qualche eremita gonfi il numero di membri del proprio gruppo e<br />
rivendichi, diciamo, cibo per dieci quando il numero esatto doveva essere cinque. Di tanto in tanto<br />
va a finire in una baruffa. Anche la congregazione sotto la guida di Babaji Maharaj aveva la sua<br />
parte di litigi.<br />
Seriamente seccato da questi battibecchi un vecchio santo, di un‟altra setta, ma che viaggiava<br />
con questa schiera, un giorno si lamento con Babaji Maharaj, “Lo spirito di rinuncia è<br />
completamente assente nella tua setta. Lo stomaco è tutto ciò che importa; passano la giornata a<br />
bisticciare per il cesto del pane.”<br />
Disturbato da quelle aspre parole di condanna sull‟intera setta di anacoreti Vishnuiti, Babaji<br />
Maharaj prontamente giunse le mani e parlò molto sommessamente, “Signore, gentilmente onorami<br />
col tuo punto di vista sull‟abnegazione, seguirò certamente il tuo consiglio da ora in poi.”<br />
Piuttosto compiaciuto e vedendo se stesso nel ruolo di guru, il santo proseguì, “Figlio mio, se<br />
qualcuno ti fa un‟offerta, accetta solo ciò di cui hai bisogno questa è rinuncia. Bisogna essere felici<br />
con quello che appare di fronte a noi spontaneamente, se nulla arriva, sii in pace con niente. Non<br />
chiedere mai niente a nessuno e sii sempre appagato.”<br />
Babaji Maharaj disse, “Signore, da oggi il mio seggio sarà vicino al tuo ed agirò esattamente<br />
come hai detto, non importa quello che faranno gli altri.”<br />
Dopodiché convocò tutti i capi dei vari gruppi e in confidenza gli disse, “Dopo questo giorno, il<br />
soprannaturale rimarrà celato e le vostre provviste giornaliere non si presenteranno<br />
automaticamente alla congregazione. Suggerisco che per qualche giorno a partire da oggi, andiate al<br />
villaggio, cerchiate la carità e che in qualche modo ve la caviate con calma, il santo ha bisogno di<br />
un paio di lezioni.”<br />
Il cibo era già stato distribuito per quel giorno. Fu cucinato, offerto in adorazione alle divinità e<br />
condiviso come cibo sacro.<br />
La mattina seguente, l‟assemblea di sadhu come al solito levò il campo all‟alba e raggiunse un<br />
altro villaggio per mezzogiorno, ma gli abitanti non portarono nessun cibo per i monaci quel giorno.<br />
Furono i sadhu che di conseguenza andarono al villaggio a sollecitare, uno per casa, l‟offerta del<br />
cibo e, mangiato clandestinamente, tornarono indietro.<br />
Babaji Maharaj ed il santo non lasciarono il luogo dove erano seduti e quindi rimasero senza<br />
cibo. Mentre il primo consumava cannabis, hashish e bhang, l‟ultimo, non facendo uso di narcotici,<br />
bevve solo un po‟ d‟acqua. L‟indomani, il gruppo si mosse ad un nuovo villaggio dove, di nuovo,<br />
gli abitanti non si fecero avanti con nessuna scorta di cibo. Di conseguenza, sia il santo che Babaji<br />
Maharaj non ebbero niente da mangiare. Come il giorno precedente, il resto della compagnia fece<br />
ricorso all‟elemosina fatta di nascosto per sedare la fame. Questa routine andò avanti per giorni ed il<br />
santo divenne progressivamente più debole. Alla fine dell‟ottavo giorno era troppo indebolito anche<br />
per muoversi e, totalmente incapacitato, pianse pietosamente, “Padre, sono completamente esausto<br />
per la mancanza di cibo e sono quasi pronto a perire.”<br />
A mani giunte, Babaji Maharaj chiese, “Onorevole Santo, perché ti lamenti così? Devi solo dirmi<br />
cosa deve essere fatto.”<br />
Il santo, gemendo, “Padre, muoio di fame. Posso a malapena aprire la bocca per parlare. Per<br />
favore vai al villaggio, elemosina un po‟ di cibo e portamelo. Altrimenti, non potrò tenere insieme il<br />
mio corpo e la mia anima.”<br />
Babaji Maharaj nuovamente a mani giunte, domandò, “Signore, cos‟è dunque la rinuncia? Fosti<br />
tu ad insegnarmi che elemosinare o chiedere qualcosa da chiunque, viola il codice della rinuncia.<br />
Perché dunque, tu stesso desideri ch‟io chieda la carità?”<br />
32