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FOCUS<br />

FOCUS<br />

Il Giubileo<br />

Eucaristico di<br />

Bolsena e Orvieto<br />

2013 -2014<br />

In occasione del 750° Anniversario del Miracolo Eucaristico di Bolsena<br />

(1263) e del<strong>la</strong> Bol<strong>la</strong> “Transiturus” del Papa Urbano IV (1264) il pontefice<br />

Benedetto XVI ha proc<strong>la</strong>mato il Giubileo straord<strong>in</strong>ario <strong>in</strong>iziato il 13 gennaio<br />

2013 con l’apertura delle Porte Sante del Duomo di Orvieto (da parte<br />

del card<strong>in</strong>ale Giovanni Battista Re) e del<strong>la</strong> cattedrale di Santa Crist<strong>in</strong>a a<br />

Bolsena, e che si concluderà nel Novembre 2014 con <strong>la</strong> chiusura delle Porte<br />

Sante.<br />

Durante questi due anni non soltanto i fedeli del<strong>la</strong> diocesi di Orvieto-Todi<br />

ma anche i pellegr<strong>in</strong>i che ad Orvieto converranno da tante parti del mondo e<br />

che attraverseranno <strong>la</strong> porta santa di questa basilica potranno beneficiare<br />

dell’<strong>in</strong>dulgenza plenaria giubi<strong>la</strong>re. Il duomo di Orvieto, grande monumento<br />

di fede e di arte, splendido nelle sue l<strong>in</strong>ee architettoniche e famoso per <strong>la</strong><br />

sua facciata, è noto nel mondo <strong>in</strong>tero anche perché custodisce il corporale<br />

del miracolo avvenuto a Bolsena e portato il giorno dopo al Papa, che qui<br />

soggiornava <strong>in</strong>sieme con <strong>la</strong> corte pontificia.<br />

Un grande evento culturale e religioso qu<strong>in</strong>di che farà di Orvieto, e del<strong>la</strong><br />

vic<strong>in</strong>a Bolsena, due luoghi di culto e di pellegr<strong>in</strong>aggio per i fedeli che potranno<br />

visitare le due cittad<strong>in</strong>e, simbolo del miracolo eucaristico, che sono<br />

pertanto storicamente profondamente collegate.<br />

IL MIRACOLO DI BOLSENA ED IL CORPuS DOMINI<br />

Secondo <strong>la</strong> tradizione nel<strong>la</strong> tarda estate dell’anno 1263 un sacerdote boemo,<br />

Pietro da Praga, stava vivendo un periodo di profonda crisi religiosa al<br />

punto tale da mettere <strong>in</strong> discussione il mistero del<strong>la</strong> transustanziazione, (<strong>la</strong><br />

16 ORIZZONTE<br />

mutazione del pane e del v<strong>in</strong>o nel corpo e nel sangue<br />

di Cristo). In un periodo di controversie teologiche sul mistero<br />

eucaristico, il sacerdote <strong>in</strong>traprese un pellegr<strong>in</strong>aggio verso Roma, per pregare<br />

sul<strong>la</strong> tomba di Pietro e p<strong>la</strong>care i dubbi di fede che, <strong>in</strong> quel momento,<br />

stavano mettendo <strong>in</strong> crisi <strong>la</strong> sua vocazione. La preghiera, <strong>la</strong> penitenza e <strong>la</strong><br />

meditazione nel<strong>la</strong> basilica di San Pietro r<strong>in</strong>francarono l’animo del sacerdote,<br />

che riprese qu<strong>in</strong>di il viaggio di ritorno verso <strong>la</strong> sua terra.<br />

<strong>Per</strong>correndo <strong>la</strong> via Cassia, si fermò a pernottare nel<strong>la</strong> chiesa di Santa Crist<strong>in</strong>a<br />

a Bolsena.<br />

Il ricordo del<strong>la</strong> martire Crist<strong>in</strong>a, <strong>la</strong> cui fede non aveva vacil<strong>la</strong>to di fronte<br />

all’estremo sacrificio del martirio, turbò nuovamente il sacerdote e, il giorno<br />

dopo, chiese di celebrare messa nel<strong>la</strong> chiesa.<br />

Durante <strong>la</strong> celebrazione, dopo <strong>la</strong> consacrazione, al frazionamento dell’Ostia,<br />

apparve ai suoi occhi un “prodigio” al quale da pr<strong>in</strong>cipio non voleva credere:<br />

l’Ostia che teneva tra le mani era diventata carne da cui stil<strong>la</strong>va “miracolosamente”<br />

abbondante sangue. Impaurito e confuso ma, nello stesso tempo,<br />

pieno di gioia, cercò di nascondere ai presenti quello che stava avvenendo:<br />

concluse <strong>la</strong> celebrazione, avvolse <strong>tutto</strong> nel corporale di l<strong>in</strong>o usato per <strong>la</strong><br />

purificazione del calice che si macchiò immediatamente di sangue e fuggì<br />

verso <strong>la</strong> sacrestia. Durante il tragitto alcune gocce di sangue sarebbero<br />

cadute anche sul marmo del pavimento e sui grad<strong>in</strong>i dell’altare.<br />

Il sacerdote rivelò l’accaduto a Papa Urbano IV che si trovava ad Orvieto che<br />

<strong>in</strong>viò prontamente a Bolsena Giacomo, Vescovo di Orvieto, per control<strong>la</strong>re<br />

<strong>la</strong> veridicità dei fatti. Secondo <strong>la</strong> leggenda il vescovo fu accompagnato dai<br />

teologi Tommaso d’Aqu<strong>in</strong>o e Bonaventura da Bagnoregio.<br />

Il Vescovo di Orvieto tornò dal Papa con le reliquie del miracolo che furono<br />

deposte nel sacrario del<strong>la</strong> chiesa orvietana di Santa Maria.<br />

Il pontefice e <strong>la</strong> chiesa dichiararono “miracoloso” l’evento e lo stesso Urbano<br />

IV volle istituire l’anno seguente <strong>la</strong> festa del “Corpus Dom<strong>in</strong>i” con <strong>la</strong><br />

celebre Bol<strong>la</strong> “Transiturus de hoc mundo” datata 1264, (e ri<strong>la</strong>nciata anche<br />

dal suo successore Papa Clemente V ) stabilendo così che <strong>la</strong> festa del Cor-

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