Marzo - Agenzia Regionale Centrale Acquisti - Regione Lombardia
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I VINITALY I<br />
A caccia del ceppo<br />
migliore<br />
HANNO POTENZIALITÀ DI MERCATO<br />
IMPORTANTI I RISULTATI DI UNA<br />
RICERCA AVVIATA IN 18 AZIENDE<br />
DELL’OLTREPÒ PAVESE<br />
E DELLA FRANCIACORTA<br />
L’<br />
idea<br />
rizzare i vini capaci sia di esprime-<br />
all’origine del progetto di<br />
ricerca Enotrack è stata di valo-<br />
re un legame con il territorio di appartenenza<br />
sia di penetrare nei mercati<br />
esteri emergenti. Lo studio ha coinvolto<br />
nelle sperimentazioni diciotto aziende<br />
agricole lombarde ed è frutto della<br />
collaborazione tra il Dipartimento di<br />
Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e<br />
l’Ambiente dell’Università degli Studi<br />
di Milano, il Consorzio per la Tutela del<br />
Franciacorta e il Consorzio Tutela Vini<br />
Oltrepò Pavese, come ci spiega il professor<br />
Roberto Forlino, del Dipartimento<br />
dell’Unimi, coordinatore del progetto<br />
“Valorizzazione delle Docg Franciacorta<br />
e Oltrepò Pavese Metodo Classico<br />
mediante impiego di lieviti autoctoni<br />
per il miglioramento delle produzioni<br />
e come marcatori di tipicità”.<br />
«Abbiamo diretto la ricerca verso lo<br />
spumante realizzato col metodo classico,<br />
essendo uno dei prodotti che manifesta<br />
margini di sviluppo grazie al trainante<br />
successo imprenditoriale del<br />
‘modello Franciacorta’. La qualità del<br />
vino spumante realizzato col metodo<br />
classico dipende da molti fattori», spiega<br />
Forlino; «tra questi, il ceppo di lievito<br />
usato in rifermentazione contribuisce<br />
in maniera decisiva all’ottenimento<br />
delle caratteristiche sensoriali e nutrizionali<br />
del prodotto finito». Tra gli obiettivi<br />
del progetto, triennale, ci sono lo<br />
studio e la salvaguardia della biodiversità<br />
attraverso l’isolamento, l’identificazione,<br />
la tipizzazione e la conservazione<br />
dei lieviti presenti nell’ambiente<br />
viticolo ed enologico di Franciacorta<br />
e Oltrepò Pavese; la selezione, previa<br />
tipizzazione genotipica, di saccaromiceti<br />
autoctoni e lo studio sulle potenzialità<br />
dell’utilizzo di ceppi autoctoni<br />
I 24 I LOMBARDIA VERDE I MARZO 2012 I<br />
t RICERCA DI QUALITÀ<br />
A guidare il team di ricerca sulla<br />
valorizzazione delle Docg Metodo<br />
Classico di Franciacorta e Oltrepò<br />
pavese è stato il professor Roberto<br />
Forlino, del Dipartimento di<br />
Scienze per gli Alimenti dell’Unimi,<br />
qui nella foto circondato dai suoi<br />
collaboratori.<br />
come marcatori di tipicità, attraverso<br />
la messa a punto di un protocollo di<br />
estrazione e di amplificazione del DNA<br />
dal prodotto finito, per il riconoscimento<br />
delle colture usate nel triage.<br />
I risultati della sperimentazione possono<br />
dunque aprire nuove strade anche<br />
agli enologi, oltre che alle aziende vitivinicole.<br />
«Vi è l’evidenza di una grande<br />
e inaspettata biodiversità presente negli<br />
areali produttivi, che andrebbe valorizzata»,<br />
dice Forlino, «attraverso lo sfrut-<br />
Se il 2012 (ma la cosa<br />
prosegue nel 2013), è<br />
stato un anno difficile per<br />
molti settori del sistema<br />
agroalimentare, i dati<br />
dell’ultima vendemmia<br />
sembrano far emergere<br />
una minore sofferenza del<br />
settore vitivinicolo.<br />
L’andamento climatico<br />
dell’estate scorsa ha<br />
inciso in termini<br />
quantitativi sulle<br />
produzioni, che hanno<br />
segnato una diminuzione<br />
media del 12%, con punte<br />
anche molto più elevate<br />
in alcuni areali. A livello<br />
qualitativo si è invece<br />
Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale:<br />
l’Europa investe nelle zone rurali<br />
PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura<br />
tamento della naturale, stagionale contaminazione<br />
dei mosti e la produzione<br />
di masse in fermentazioni spontanee<br />
da impiegare nei blend successivi per<br />
l’allestimento dei vini base. Seppur un<br />
po’ rischiosa», riconosce Foschino,<br />
«questa procedura consentirebbe all’enologo<br />
l’ottenimento di prodotti differenti<br />
disegnati sul gusto del cliente<br />
e, nel contempo, legati al territorio».<br />
Almeno quattro ceppi autoctoni, due<br />
per ogni territorio coinvolto - Franciacorta<br />
ed Oltrepò Pavese - hanno dimostrato<br />
caratteri tecnologici e qualitativi elevati,<br />
in grado di essere proposti alla produzione<br />
e commercializzazione. Un<br />
patrimonio genetico con potenzialità<br />
fenotipiche ancora inesplorate. «La messa<br />
a punto del protocollo di identificazione<br />
del lievito Saccharomyces Cerevisiae<br />
a livello di ceppo», conclude il professore,<br />
«è una risorsa analitica utile per i<br />
produttori di vino che va a vantaggio<br />
anche dei fabbricanti di starter; si potrebbe<br />
allora sostenere la realizzazione di<br />
una ‘carta d’identità’ di ceppo, implementando<br />
un sistema di certificazione».<br />
Alessia Furia<br />
1 PRODUZIONE VITIVINICOLA: NEL 2012 DATI INCORAGGIANTI<br />
confermata una buona<br />
annata. All’interno delle<br />
varie denominazioni se ne<br />
notano alcune, anche di<br />
nuova costituzione, che