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Marzo - Agenzia Regionale Centrale Acquisti - Regione Lombardia

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I DORIA DI MONTALTO PAVESE<br />

«Non facciamo altro che mettere in bottiglia<br />

le idee dei nostri padri», si schermisce<br />

Davide Doria, rampollo di un’antica<br />

schiatta di viticoltori, i Doria di<br />

Montalto Pavese, presenti in Oltrepò<br />

sin dall’Ottocento, da quando l’area<br />

era parte integrante del Regno di<br />

Piemonte. Per i Doria, ricerca e sperimentazione<br />

finalizzate al recupero delle<br />

antiche tradizioni sono da sempre<br />

assi portanti dell’impresa e Davide, col<br />

fratello Andrea, continua convinto su<br />

questa strada. «Siamo stati tra i primi<br />

in zona a investire su una vecchia<br />

varietà di Nebbiolo autoctono da<br />

cui abbiamo ricavato un vino di grande<br />

pregio. Il vitigno è stato selezionato<br />

in una rosa di cento, su cui è stata condotta<br />

una sperimentazione ventennale,<br />

in collaborazione con l’Università di<br />

Milano». Un altro recupero più recente<br />

ha riguardato un vitigno risalente<br />

ai tempi dell’impero asburgico, che aveva<br />

individuato nelle colline oltrepadane<br />

il terroir adatto alla sua nobile uva.<br />

Si tratta di un Riesling renano metodo<br />

classico in purezza, un vino da lungo<br />

invecchiamento che può perfino superare<br />

i vent’anni. «Sono prodotti particolari<br />

apprezzati anche all’estero, proprio<br />

perché legati alla storia e alle tradizioni<br />

locali». Una storia tutta da raccontare,<br />

e per questo la Doria si è dotata<br />

del centro enoculturale La Colombina,<br />

attrezzato con un'ampia biblioteca, dove<br />

si svolgono incontri tematici sul vino,<br />

convegni e degustazioni.<br />

I PASINI DELLA VALTÉNESI<br />

Anche per Paolo Pasini, produttore di<br />

Groppello e Chiaretto in Valténesi, sulla<br />

sponda lombarda del Garda, il racconto<br />

del vino è fondamentale e “verde”,<br />

racchiuso in una sorta di decalogo<br />

sciorinato di getto: «Vogliamo produrre<br />

vini sani, leggeri, con il minor impat-<br />

t AZIENDE DA EXPORT<br />

Nella pagina a sinistra Davide Doria<br />

accanto all’enoturismo aziendale La<br />

Colombina a Montalto Pavese, sulle<br />

colline dell’Oltrepò. La sua sfida<br />

consiste nel puntare su antichi vitigni<br />

autoctoni. In alto i cugini Paolo e<br />

Luca Pasini, la cantina, la barricaia<br />

e, in basso, una veduta aerea<br />

dell’azienda circondata dai bei vigneti<br />

della Valténesi. Producono Groppello<br />

e Chiaretto destinato per il 40 per<br />

cento al mercato estero.<br />

to ambientale possibile, prendendo<br />

coscienza delle nostre radici, per estrarne<br />

il “segreto originale”, attraverso investimenti<br />

importanti in vigna e in cantina».<br />

E marca la distanza con un passato<br />

dominato da logiche meramente<br />

commerciali, contrapponendo una visio-<br />

ne di lungo periodo: «L’investimento in<br />

vigna va programmato almeno sui 30/50<br />

anni». Per la cantina, tutta a energia<br />

solare, vale lo stesso discorso. «Poniamo<br />

attenzione all’intera filiera per evitare<br />

sprechi, scegliendo fornitori vicini e<br />

bottiglie più leggereanche per gli spumanti,<br />

abolendo gli incarti inutili e riducendo<br />

le lavorazioni allo stretto necessario».<br />

E poi c’è il racconto del vino nell’enoteca-ristorante<br />

ricavata dalla<br />

vecchia cantina e dotata di una terrazza<br />

panoramica sui vigneti a perdita d’occhio,<br />

gustando anche con gli occhi il<br />

“sapore” del territorio. In azienda Paolo<br />

si occupa del commerciale insieme ai<br />

cugini Sara, in amministrazione, e Luca,<br />

che cura l’aspetto enologico e agronomico,<br />

col papà ancora in azienda a<br />

dare una mano. Il 40 per cento delle<br />

bottiglie prodotte va all’estero, in<br />

quindici paesi di cui solo la Germania<br />

I MARZO 2013 I LOMBARDIA VERDE I 27 I

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