Marzo - Agenzia Regionale Centrale Acquisti - Regione Lombardia
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nuovo piano assicurativo». Tra queste,<br />
le novità per il comparto florovivaistico:<br />
«Poiché il piano 2012 non garantiva una<br />
classificazione dettagliata delle varie<br />
tipologie florovivaistiche», continuano<br />
dalla Direzione Agricoltura, «col risultato<br />
di rendere praticamente impossibile<br />
la sottoscrizione di un buon prodotto<br />
assicurativo rispondente alle diverse<br />
casistiche di danni, il Mipaaf ha accolto<br />
le integrazioni proposte dalla<br />
<strong>Lombardia</strong>, individuando nel Piano le<br />
sotto-categorie di piante ornamentali in<br />
vaso, secondo le esigenze emerse dal<br />
confronto e dai suggerimenti degli addetti<br />
del settore e della costante collaborazione<br />
dell’associazione regionale dei<br />
consorzi di difesa». Una sinergia che ha<br />
portato a un piano assicurativo «finalizzato<br />
a dare stabilità alle produzioni e,<br />
quindi, al reddito aziendale», commenta<br />
Lussignoli, che aggiunge: «Il fine ultimo<br />
deve essere il sostegno alla competitività<br />
delle aziende attraverso l’offerta<br />
di polizze assicurative sempre più<br />
avanzate. La logica che deve guidarci,<br />
in linea peraltro con gli indirizzi della<br />
t MASSIME E RESE<br />
Tra i punti fissati quest’anno dal<br />
Piano assicurativo nazionale ci sono<br />
le rese unitarie massime, necessarie<br />
per calcolare i valori assicurabili.<br />
Spetta poi alla <strong>Regione</strong> stabilire le<br />
produzioni medie unitarie annuali,<br />
per tipologia colturale, per il calcolo<br />
delle quantità massime assicurabili<br />
nelle polizze.<br />
normativa europea, è quella di estendere<br />
lo strumento assicurativo al maggior<br />
numero di imprese agricole. E dico imprese<br />
anziché aziende perché l’agricoltore<br />
deve farsi sempre più imprenditore<br />
etrattare l’argomento assicurativo come<br />
parte integrante della gestione aziendale.<br />
Ci troviamo in un’epoca in cui sta cambiando<br />
davvero il clima così come il panorama<br />
economico e le tecniche agronomiche»,<br />
avverte il presidente. «Una gestione<br />
aziendale al passo coi tempi non può<br />
più prescindere da una valutazione mirata<br />
delle polizze assicurative, se si vuole<br />
veder garantito il proprio reddito. Ecco<br />
perché il nuovo piano assicurativo non<br />
agevola più né la polizza assicurativa su<br />
un singolo evento ma polizze articolate<br />
in almeno due garanzie (le cosiddette<br />
“pluririschio”) oppure le multirischio<br />
nelle rese, né i contributi ex post per gli<br />
eventi per cui è possibile assicurarsi»,<br />
come per esempio la grandine.<br />
A partire da quest’anno, infatti, le polizze<br />
monorischio sono escluse dalle agevolazioni<br />
pubbliche. Per essere ammissibili<br />
all’aiuto, devono comprendere<br />
almeno due rischi per quest’anno e, per<br />
il 2014, almeno tre fra i seguenti: colpo<br />
di sole e venti sciroccali, eccesso di neve,<br />
eccesso di pioggia, grandine, venti forti<br />
e, a partire dal 2014, gelo/brina e sbalzi<br />
termici. Inoltre, per essere ammesse<br />
alle agevolazioni pubbliche, le polizze<br />
assicurative non possono garantire rischi<br />
inesistenti, e non possono entrare in<br />
copertura dopo l’insorgenza dei rischi<br />
o dopo che questi siano cessati. Rischi<br />
che, comunque, devono essere compatibili<br />
con il ciclo colturale della specie<br />
assicurata.<br />
Insomma, fermo restando che la sottoscrizione<br />
delle polizze assicurative rimane<br />
volontaria, cambiamenti climatici e<br />
incertezza dei mercati appaiono in sé<br />
due fattori di rischio per la stabilità del<br />
reddito aziendale o, detto altrimenti, due<br />
buone ragioni per investire nelle polizze<br />
assicurative. Ecco perché, diversa-<br />
I MARZO 2013 I LOMBARDIA VERDE I 7 I