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I FILIERA CORTA I Ester Spedicato del Gas Pavia, un grosso Gas che approvvigiona stabilmente 70 famiglie, ci racconta di avere uno zoccolo duro di produttori storici oramai collaudato e alcuni interessanti progetti: «Tra i tanti, c’è n’è uno di sviluppo della pesca sostenibile, attraverso il sostegno diretto, in collaborazione con InterGas Milano, di alcuni pescatori della zona dell’Argentario. Loro si occupano della tutela dell’ambiente marino minacciato dalla pesca a strascico, attraverso la posa sul fondo marino di dissuasori che, nel tempo, diventano vere e proprie case dei pesci. È un’attività costosa e noi contribuiamo ritirando tutto il loro pescato, con qualche complicazione logistica per via della rapida deperibilità. Siamo anche in contatto con un gruppo di pescatori liguri, anche loro impegnati sul piano della pesca sostenibile, che ci riforniscono di pesce azzurro». Entrambi i Gas non fanno magazzino e quindi le consegne dei prodotti devono essere precise e puntuali, in modo da consentire ai gasisti un ritiro agevole e senza intoppi. «Cerchiamo di concentrare in pochi momenti del mese tutti gli ordini e di smaltire le consegne in tempo reale», racconta Sonia; «siamo rigidissimi con il ritiro dei prodotti. La consegna puntuale è una della maggiori difficoltà di tutto il processo per via della gestione del trasporto, che spesso viene affidato dai produttori a terzi, non sempre affidabili sugli orari di consegna». Un’altra delle attività fondamentali dei Gas è la formazione/informazione sulla propria attività che, nel caso del Gas Pavia, è particolarmente indirizzata verso le scuole,mentre Gaspacho è molto attivo nel tutoraggio a favore di chi voglia aprire un nuovo Gas: «Il nostro stare insieme non si risolve nel semplice fare la spesa in manie- I 34 I LOMBARDIA VERDE I MARZO 2013 I t L’ORTO IN CASSETTA In alto, una delle splendide vedute della cooperativa IrisBio di Calvatone, in provincia di Cremona, produttrice di ortaggi biologici che opera all’interno del Parco Oglio Sud (nella foto in alto a destra, il presidente Maurizio Gritta). Qui sotto invece Antonio Corbari, che produce piantine da orto e ortaggi biologici a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano (sotto, le serre). Già nel ‘78 portava le sue cassette di verdura a un gruppo di famiglie milanese: oggi ne serve 400, per un totale di 18 Gruppi d’Acquisto Solidale. ra diversa. Ognuno di noi mette a disposizione del gruppo, degli altri Gas e del mondo esterno le proprie competenze per fare informazione e migliorare le conoscenze sul consumo critico». DALLA PARTE DEI PRODUTTORI Anche dal lato dei produttori, il dialogo costante e condiviso è fondamentale perché si facciano passi avanti nella costruzione di “un capitale delle relazioni”. Le chiama così Maurizio Gritta, presidente della cooperativa IrisBio di Calvatone, in provincia di Cremona, che con i suoi ortaggi biologici prodotti nel Parco Oglio Sud è stato un capostipite storico dell’esperienza con i Gas. Oggi ne approvvigiona un migliaio: «Non so se siamo stati i primi o i secondi in Italia. Poco importa. Il rapporto diretto con il cittadino/consumatore era nel nostro dna fin dalla costituzione della cooperativa, nel ’77». Così come nel dna di Maurizio, figlio di un “bergamino”, c’è da sempre l’amore per la terra che impregna la sua voce e la sua attività. «Parlare coi cittadini, informare ed educare rimane uno dei quattro capisaldi del nostro agire, e il cinquanta per cento del mio tempo lo adopero per far questo». Per IrisBio, prima azienda agricola biocertificata da terzi nell’85, c’è naturalmente il fare agricoltura nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente, del lavoro femminile, della proprietà collettiva e della garanzia di filiera, che deve procedere di pari passo con il business. «Il contadino si deve aprire di più e capire che il Gas può essere una strada di uscita dalla crisi del reddito agricolo. Al tempo stesso, il cittadino deve capire le esigenze della produzione, capire che noi tuteliamo il territorio oltre a produrre cibo, e pagare il giusto prez
zo. Così i nostri “clienti” gasisti sentono un po’ loro i chilometri di siepi autoctone che circondano e proteggono terreni che non ariamo da 25 anni, custodendo così il nostro paesaggio. L’uomo si è messo a fare agricoltura per socializzare, non per produrre cibo!». Gritta tiene a sottolineare che il fenomeno è prima culturale e poi organizzativo e d’accordo con lui è il suo “collega” Antonio Corbari, produttore di piantine da orto e ortaggi biologici a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano; anche lui tra i pionieri del rapporto diretto con i consumatori: «Abbiamo cominciato nel ‘78 portando i nostri ortaggi una volta la settimana a un gruppo di famiglie di Milano e oggi approvvigioniamo stabilmente 18 Gas per un totale 350/ 400 famiglie. Il canale rappresenta il 40% circa della nostra attività e siamo convinti Gas cresceranno ancora molto, grazie anche alla nostra attività di informazione. Proprio per questo, dopo una vita spesa a favore dell’agricoltura, ho deciso di passare in parte le redini dell’azienda a tre giovani che si vogliono cimentare in questo mestiere e dedicare buona parte delle mie energie alla diffusione del messaggio dell’agricoltura solidale, presso famiglie, scuole e con incontri in azienda». Esprime qualche perplessità invece Antonietta Baruffaldi, che produce vino biologico di qualità a Stefanago, nell’Oltrepò pavese: «Sarà perché il vino è un prodotto particolare, non è un bene di prima necessità ma attiene alla sfera del “piacere”. Penso sia più facile con i prodotti di base che con quelli trasformati riuscire a trovare la strada giusta per un rapporto corretto e costante con i Gas, che sono tante realtà difficilmente omologabili e, al loro interno, t VINO “BAG IN BOX” Antonietta Baruffaldi (nella foto sotto con i soci) produce vino biologico a Stefanago, nell’Oltrepò pavese (nella foto in basso un vigneto). La sua azienda serve abitualmente un solo Gas, «perché il vino è un prodotto che attiene più alla sfera del piacere che a quella dei beni di prima necessità», che sono i più richiesti dai Gas. È quindi più orientata alla vendita diretta, con l’offerta di vini sfusi confezionati in “bag in box”. ognuno cerca la combinazione di prodotti personalizzata. Anche se noi abbiamo cominciato da poco tempo e serviamo stabilmente un solo Gas. Abbiamo avuto qualche sporadico rapporto con altri, ma non con tutti si riesce a consolidare un rapporto continuativo. Anche se noi pensiamo di avere tutte le carte in regola per lavorare direttamente con il consumatore e siamo molto disponibili a soddisfare tutte le richieste, anche le più articolate, senza costi aggiuntivi di trasporto: siamo biocertificati e produciamo vini sfusi di qualità, confezionato poi in “bag in box”, con un ottimo rapporto qualità prezzo e la garanzia della lavorazione artigianale. Probabilmente, ci vorrà del tempo e occorrerà lasciare che il “passaparola” faccia il suo corso, dato che è quasi impossibile proporsi direttamente ai Gas, che preferiscono trovare da soli i propri produttori di fiducia». Marinella Marinelli I MARZO 2013 I LOMBARDIA VERDE I 35 I
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