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Piano Protezione Civile Livorno - Zerobyte Sistemi Srl

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<strong>Piano</strong> Comunale di <strong>Protezione</strong> <strong>Civile</strong><br />

Le soglie che determinano l’ingresso in preallarme sono ad esempio:<br />

• il superamento del livello di guardia per i corsi d’acqua che minacciano<br />

infrastrutture di rilievo, condizioni di piccoli allagamenti a strade e<br />

scantinati,<br />

• frane che non interessano abitati o viabilità principale;<br />

• disagi sulle strade per neve, ghiaccio, o abbondante caduta di rami;<br />

• eventi sismici<br />

• incendi<br />

Per quanto concerne i fenomeni sismici il preallarme è dato dalla segnalazione<br />

o dalla percezione diretta di una piccola scossa sismica senza evidenti danni.<br />

Per gli incendi invece la soglia è determinata dal possibile avvicinamento del<br />

fronte, in funzione di condizioni meteo o di segnalazione della S.O.U.P. (Sala<br />

Operativa Unificata Permanente) a centri abitati, a stabilimenti industriali, o<br />

altre infrastrutture di rilievo. Nella fase di preallarme rientrano anche incidenti<br />

industriali o di altra natura che comunque non minacciano, almeno per il<br />

momento l’incolumità pubblica.<br />

La risposta operativa prevede una ulteriore intensificazione delle attività di<br />

monitoraggio in remoto e scambio di informazioni a carico del Ce.Si..<br />

In caso di evento sismico il Ce.Si. utilizzerà capillarmente i contatti sul<br />

territorio per verificare assieme alle strutture comunali eventuali danni o<br />

timore tra la popolazione.<br />

Sulla base della tipologia di emergenza si possono attivare l’U.d.C. e il C.O.,<br />

nei vari livelli previsti, in funzione delle necessità legate alla situazione<br />

contingente e alle possibili evoluzioni.<br />

Quando, a seguito di notizie certe e verificate o di un evento manifesto, si<br />

accerta che sussiste pericolo per l’incolumità della vita della popolazione o di<br />

compromissione delle attività essenziali è operativo il livello di “ALLARME”.<br />

Tale fase prevede l’attivazione dell’U.d.C. e il C.O. per gestire e coordinare un<br />

repentino intervento di uomini e mezzi al fine di porre in essere la sequenza di<br />

azioni prevista dal <strong>Piano</strong> (assistenza alla popolazione, attivazione aree di<br />

emergenza, evacuazioni ecc.). Le risorse operative attivate in tale fase saranno<br />

quelle afferenti al Comune e, non sufficiente, sarà avanzata agli organi<br />

competenti (Prefettura, Regione, Provincia, ecc.) la richiesta di ulteriori mezzi e<br />

personale.<br />

Termina la fase di allarme e si passa a quella di “POST-ALLARME” quando<br />

non sono più necessari interventi urgenti a tutela della pubblica incolumità, ma<br />

occorrano tuttavia azioni che permettano il superamento criticità residue per il<br />

ritorno alla normalità. In questa fase rimangono attive le risorse necessarie per<br />

gli scopi di cui sopra. Se necessario rimane attivo il C.O. e l’U.d.C. e vengono<br />

eventualmente attivati specifici uffici per il supporto alla popolazione.

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