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Piano Protezione Civile Livorno - Zerobyte Sistemi Srl

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63<br />

<strong>Piano</strong> Comunale di <strong>Protezione</strong> <strong>Civile</strong><br />

La messa in atto di attività di prevenzione ed informazione e la<br />

dislocazione di punti di primo soccorso specifici si ritiene possa essere<br />

sufficiente a contrare il problema.<br />

Proliferazione di alghe tossiche<br />

A seguito di uno sversamento accidentale da parte del Museo<br />

Oceanografico di Monaco (avvenuto circa nel 1997-98) e dal<br />

sopraggiungere di mutate condizioni climatiche favorevoli alla loro<br />

diffusione, nelle provincie di Genova, <strong>Livorno</strong> e Fregene, si è insediata<br />

un’alga tossica, l’Ostreopsis Ovata, che emette tossine efficaci per<br />

inalazione, ovvero che a causa del ristagno in bacini chiusi e la<br />

conseguente diffusione in aerosol per effetto delle onde, esplica la sua<br />

azione tossica per via respiratoria.<br />

Tale diffusione ha avuto particolare rilevanza nel 2006, con più di 80<br />

intossicati ricoverati a livello nazionale, con particolare riferimento alla<br />

provincia di Genova ed alcuni casi anche nella Provincia di <strong>Livorno</strong>. Il<br />

fenomeno è in continua monitorizzazione da parte del Dipartimento<br />

provinciale dell’ARPAT <strong>Livorno</strong>, ma potrebbe richiedere interventi di<br />

prevenzione tipici di protezione civile, come nei casi di Genova e Savona.<br />

L’attività di prevenzione è più significativa di quella di soccorso<br />

(tipicamente del servizio 118 in questo caso) e prevede l’apposizione di<br />

cartellonistica specifica, di barriere e l’emissione di apposite ordinanze e la<br />

predisposizione, come già avvenuto in passato, di un servizio temporaneo<br />

di primo soccorso/pronto soccorso specializzato nelle località balneari.<br />

Potrà essere richiesto un presidio delle aree a rischio, che dovrebbero<br />

concentrarsi nella zona di Quercianella, da parte delle componenti di<br />

protezione civile comunali e l’intensificazione dei monitoraggi da parte del<br />

Ce.Si. in occasione del verificarsi delle condizioni meteo favorevoli alla<br />

proliferazione dell’alga, in Allegato 12 sono consultabili le linee guida del<br />

Ministero della Salute che trattano la materia.<br />

3.4 Rischio incendi boschivi e di interfaccia<br />

Nonostante la gestione del rischio incendio boschivo sia di competenza di<br />

altre Amministrazioni, la Struttura Comunale di <strong>Protezione</strong> <strong>Civile</strong> si dovrà<br />

attivare per garantire la sicurezza e l’assistenza alla popolazione e, come<br />

in effetti avvenuto negli anni ’90, a supporto delle Strutture Operative<br />

A.I.B. (Antincendio Boschivi) 115 , 1515, Servizio Regionale o Servizio<br />

Provinciale, Volontariato. Inoltre il Comune ha il compito di aggiornare la<br />

cartografia delle aree percorse dal fuoco.<br />

Pur essendo il territorio Comunale percorso ogni estate da roghi di<br />

modesta o media entità, è importante ricordare l’incendio delle colline<br />

livornesi dell’agosto 1990 che distrusse 1260 di ettari di territorio<br />

boschivo, alcune case e portò alla evacuazione di decine di nuclei familiari.

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