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Piano Protezione Civile Livorno - Zerobyte Sistemi Srl

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<strong>Piano</strong> Comunale di <strong>Protezione</strong> <strong>Civile</strong><br />

Tali eventi, non nuovi su scala mediterranea, e caratterizzati, in base ai<br />

dati INGV da tempi di ritorno di circa 2 milioni di anni, sembra inoltre che<br />

in epoche storiche abbiano avuto effetti catastrofici, soprattutto in<br />

relazione all’esplosione sottomarina o al crollo dei vulcani sottomarini<br />

(Marsili, Magnaghi, Vavilov e Palinuro). Gli effetti principali si avrebbero<br />

sulle coste delle regioni del sud Italia, ma non sono da escludersi effetti<br />

minori anche sulle coste Laziali, Toscane e Liguri. Il secondo tipo di evento<br />

vedrebbe, come nel caso di Stromboli, nel 2002, o nel caso di Lipari nel<br />

2010, il crollo di un versante roccioso in mare, con la generazione di onde<br />

anomale costiere. Tali eventi sono caratterizzati da una forte<br />

imprevedibilità e da una portata, su base locale, pertanto quasi irrilevante<br />

sulle nostre coste.<br />

3.3.3 Attività biologica marina inattesa<br />

Tale categoria di rischio, di tipo minore, comprende tutti quegli eventi,<br />

verificatisi a <strong>Livorno</strong> o in Italia, che hanno richiesto l’emissione di<br />

ordinanze di specifiche da parte di autorità locali atte a risolvere il<br />

problema.<br />

I rischi di natura biologica relativi alla flora ed alla fauna marine sono di<br />

natura complessa e multidisciplinare e sono caratterizzate da una stretta<br />

correlazione ai cambiamenti climatici in atto, connessi al riscaldamento<br />

delle acque superficiali (registrate nel 2000, nel 2004 e nel 2008) con<br />

punte significativa anche nell’ordine degli 1 -2 gradi hanno portato a due<br />

fenomeni apprezzabili:<br />

• La “tropicalizzazione” dei mari, con la comparsa di nuove specie marine<br />

(soprattutto provenienti dal Mar Rosso)<br />

• Aumento significativo di eventi di rischio biologico estremi, con<br />

l’inflorescenza di alghe tossiche anche per respirazione, invasione in<br />

massa di meduse anche urticanti, tossine presenti negli echinodermi.<br />

Invasioni di Meduse<br />

A causa delle sopracitate condizioni di tropicalizzazione dei mari e<br />

dell’estinguersi dei competitors naturali e dei predatori, con particolare<br />

riferimento alle tartarughe marine quali la Caretta Caretta, <strong>Livorno</strong> è stata<br />

colpita a partire dalla metà degli anni novanta da alcune “ondate” di<br />

meduse in quantità spropositate, anche nell’ordine dei milioni di individui.<br />

Le specie coinvolte sono dall’innocua Velella di San Pietro alla più<br />

pericolosa Pelagia. Sono stati riportati casi di ustioni e dermatiti da<br />

contatto, shock anafilattici anche in decine di bagnanti<br />

contemporaneamente. Gli eventi più significativi in termini si sono avuti<br />

negli anni: 2010-2009-2008-1997-1994-1957.<br />

Il fenomeno può raggiungere una rilevanza di protezione civile qualora la<br />

quantità delle persone coinvolte dal problema divenga molto elevata.

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