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DEMENZE E CAREGIVER<br />
Salvo R., Filippi A., Virdis V., Falconi S., Rotondo A., Nieddu A.<br />
U.O.C. Geriatria - U.V.A. - Policlinico Sassarese, Sassari<br />
Le demenze rappresentano una severa patologia<br />
che coinvolge la persona affetta da malattia e, contestualmente,<br />
la famiglia all’interno della quale il<br />
malato vive.<br />
Ogni malato di demenza presenta una propria<br />
storia di malattia con una evoluzione condizionata<br />
dalla progressione del disturbo cognitivo, dalla<br />
comparsa di disturbi del comportamento, dalla presenza<br />
di comorbilità somatica e decadimento funzionale.<br />
È importante pertanto che il caregiver principale<br />
possa poter contare su un gruppo di persone di riferimento<br />
quali il proprio medico di fiducia, gli assistenti<br />
sanitari e il personale socio-assistenziale.<br />
CHI SONO I CAREGIVER?<br />
In Italia l’assistenza alle persone con malattia di<br />
Alzheimer è sostenuta prevalentemente nell’ambito<br />
familiare. Nei pazienti che afferiscono al nostro centro<br />
sono assistiti in famiglia l’84% e sono istituzionalizzati<br />
il 16%.<br />
La maggioranza dei caregiver è rappresentata<br />
da persone di sesso femminile (78%) e la percentuale<br />
di donne cresce al crescere della gravità della<br />
malattia degli assistiti (coloro che assistono malati<br />
gravi sono, per l’81,1%, donne) (Tab. 1 e 2).<br />
Il 30,9% ha fino a 45 anni di età, il 38,2% ha tra<br />
46 e 60 anni, mentre il 17,9% ha tra 61 e 70 anni e il<br />
13% oltre 70 anni. Il 31,9% dei caregiver è pensionato,<br />
il 27,7% è casalinga, il 20,6% impiegato/insegnante,<br />
il 5,7% artigiano-commerciante e il 4,4%<br />
professionista-dirigente. Inoltre i caregiver sono nel<br />
49,6% dei casi, figli/e degli assistiti, nel 34,1% partner-coniuge<br />
e nel 65,4% dei casi, il malto vive con la<br />
persona che la assiste (percentuale che sale al 75,4%<br />
nel caso di malattia grave (Tab. 3).<br />
Due terzi di loro ha un altro lavoro, oltre che<br />
l’occupazione di assistere il proprio familiare.<br />
Il carico assistenziale aumenta con la gravità della<br />
Tab. 1 - Distribuzione del Caregiver per sesso (Censis mod. 1999)<br />
%<br />
maschio 26,2<br />
femmina 73,8<br />
Tab. 2 - Distribuzione del Caregiver per sesso e per stadio della<br />
malattia del paziente (valore in %) (Censis 1999)<br />
Severa Grave Moderata Lieve Totale (%)<br />
maschio 18,8 24,4 27,3 27,9 26,2<br />
femmina 81,2 75,6 72,7 72,1 73,8<br />
Geriatria 2007 Vol. XIX; n. 1 <strong>Gennaio</strong>/Febbraio 13<br />
malattia e differisce a seconda del tipo di demenza.<br />
Nella Malattia di Alzheimer, ad esempio, il decorso<br />
della malattia è lentamente progressivo, mentre<br />
nella Demenza Vascolare il decorso della malattia<br />
è fluttuante e presenta momenti di peggioramento<br />
e momenti di stabilizzazione.<br />
COSA FANNO I CAREGIVER?<br />
Il caregiver si prende cura di un’altra persona<br />
che presenta una condizione di malattia che genera<br />
progressiva perdita della propria autosufficienza e<br />
necessita pertanto di costante aiuto.<br />
La persona che riceve l’aiuto di solito ha bisogno<br />
di cura per lo svolgimento delle attività quotidiane<br />
strumentali e di base quali, ad esempio, pulizia personale,<br />
pulizia della casa, preparazione dei pasti,<br />
operazioni bancarie, postali, acquisti di prima necessità,<br />
spostamenti etc.<br />
Il compito dell’assistenza al paziente demente è<br />
importante e muta nel corso dell’intero periodo di<br />
assistenza. I bisogni assistenziali diventano gradualmente<br />
crescenti in relazione alla progressione<br />
della malattia, all’aumento della disabilità e alla<br />
comparsa di disturbi psicotici e comportamentali,<br />
che possono portare alla necessità che il paziente<br />
possa essere istituzionalizzato, fino a concludersi<br />
con il decesso del paziente.<br />
Il nostro gruppo di lavoro ha effettuato uno studio<br />
prospettico della durata di un anno, su 82<br />
pazienti anziani (25 maschi e 57 femmine, età media<br />
di 75 anni) affetti da demenza (malattia di<br />
Alzheimer, demenza vascolare e demenza frontale),<br />
per valutare i principali disturbi del comportamento,<br />
sia in ambito familiare che sociale, ed il loro carico<br />
sul personale di assistenza. Degli 82 pazienti<br />
presi in esame, 70 erano assistiti in famiglia e 12 istituzionalizzati<br />
in case di riposo.<br />
Tutti i pazienti sono stati primariamente sottoposti<br />
a valutazione degli esami ematochimici (emocromo,<br />
vitam. B12 e folati, funzionalità tiroidea),<br />
neuroradiologici (TC cranio e/o RMN encefalo,<br />
SPECT) e test psicometrici specifici (di seguito indicati),<br />
atti a differenziare i vari tipi di demenza. Le<br />
scale di valutazione utilizzate che ci hanno permesso<br />
di quantificare e qualificare i disturbi per tutti i<br />
pazienti sono state: MMSE, Hachinski, CDR, BANS-s,<br />
ADL, IADL, NPI-UCLA, IMD.<br />
Le scale utilizzate per i caregiver familiari (Caregiver<br />
Burden Inventory e Brief Symptom Inventory)<br />
e quella per i caregiver istituzionali (Di<br />
Gruetzner) hanno invece evidenziato quali siano i<br />
disturbi di maggiore rilievo a carico dei caregiver.