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INTRODUZIONE<br />
Il progressivo invecchiamento della popolazione<br />
e le trasformazioni riguardanti il ruolo dell’ospedale<br />
sempre più orientato alla gestione<br />
delle fasi acute di malattia, alle attività di alta<br />
specialità e di alto contenuto tecnologico, rendono<br />
assai attuale ed importante la tematica dell’integrazione<br />
dell’ospedale con i servizi territoriali.<br />
I dati più interessanti su cui ci sembra opportuno<br />
riflettere riguardano l’aspettativa di<br />
vita della popolazione, le modifiche della morbilità<br />
e l’attuale prevalenza di modelli assistenziali<br />
diretti a ridurre la degenza ed i posti letto<br />
negli ospedali.<br />
Geriatria 2007 Vol. XIX; n. 1 <strong>Gennaio</strong>/Febbraio 21<br />
LA CONTINUITÀ DELLE CURE NEGLI INTERVENTI PER IL<br />
PAZIENTE ANZIANO POST-ACUTO E CRONICO.<br />
L’ESPERIENZA DELLA ZONA TERRITORIALE DI FANO<br />
Simoncelli M.*, Lacetera A.**<br />
*Dirigente Medico Dipartimento di Medicina Riabilitativa, **Direttore Dipartimento Continuità Assistenziale Transmurale<br />
Sommario: La continuità delle cure negli interventi per gli anziani rappresenta una modalità organizzativa di grande qualità, in<br />
grado di garantire un percorso completo, intergrato e personalizzato a seconda dei bisogni all’interno dei servizi sanitari, socio –<br />
sanitari e/o assistenziali. Negli ultimi anni la Zona Territoriale di Fano, ha lavorato per costruire un percorso di continuità assistenziale<br />
per il paziente anziano post – acuto e cronico: sono state attivate le unita operative ospedaliere rispettivamente di<br />
Medicina Riabilitativa (Cod. 56) e di Lungodegenza post – acuzie (Cod.60), la residenzialità extraospedaliera con le Residenze<br />
Sanitarie Assistenziali (R.S.A), è stata potenziata l’Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.) ed implementate le Dimissioni<br />
Protette. Infine, nel 2006, per valorizzare adeguatamente queste risorse strutturali ed organizzative sono stati istituiti, in via sperimentale,<br />
il “Dipartimento Transmurale di Continuità Assistenziale” ed il “Dipartimento di Riabilitazione” anch’esso trasmurale.<br />
I suddetti Dipartimenti, con funzioni di regia, rispondono alla necessità di superare le frammentazioni del sistema sanitario,<br />
ottimizzare l’accesso alle cure e favorire la presa in carico omogenea ed efficace dei pazienti attraverso l’integrazione ed il coordinamento<br />
di figure professionali e di livelli assistenziali diversi.<br />
Parole chiave: Continuità, Anziano, Dipartimento.<br />
Summary: Continuing care for the elderly is a high – quality organizational choice. It allows for complete, integrated and personalized<br />
assistance within the health and welfare systems. In recent years, the Health Unit of Fano has been engaged in setting up<br />
a plan for continuity of care, addressed to the elderly affected by chronic diseases or recovering from acute illnesses. The project<br />
has involved jointly the Long – Term Care Unit of the local hospital, as well as nursing and long – term health care homes out of<br />
the hospital (Nursing Home). The project for Integrated Home Assistance has been further strengthened, and a project for<br />
“Protected Discharge“ has been implemented. In order to further enhance and integrate these organizational structures and initiatives,<br />
in 2006 the Health Unit of Fano has introduced, as an experiment, two new departments: the “Department of Continuing<br />
Care” and the “Department of Rehabilitation”. The departments have competences both within and outside of the local hospital,<br />
over the geographical area covered by the Health Unit of Fano. A major aim of these departments is to reduce the fragmentation<br />
in socio – sanitary interventions of the Health System, improve the access to health and social care, and guarantee consistency of<br />
interventions through the coordination of multiple professional profiles and degrees of assistance.<br />
Key words: Continuing care, Elderly, Department.<br />
Indirizzo per la corrispondenza:<br />
Dott. Antonio Lacetera<br />
U.O. Lungodegenza post - Acuzie<br />
Zona Territoriale 3 - ASUR Marche<br />
Via V. Veneto 38 - 61034 Fano (PU)<br />
Tel.: 0721882233<br />
E-mail: antonio.lacetera@asl3.marche.it<br />
Nell’arco di tempo 2001-2051 le persone di<br />
età superiore a 65 anni in Italia passeranno da<br />
10.56 milioni a 17.81 milioni, gli over 75 dal<br />
7.19 al 20.51% e gli over 85 dall’1.79 al 7.14%.<br />
Pertanto, essendo ben noto che il fabbisogno di<br />
assistenza inizia a crescere all’approssimarsi<br />
dei 65 anni, con incremento esponenziale negli<br />
anni successivi, l’O.E.C.D., tenuto conto dell’aumento<br />
della popolazione ultrasessantacinquenne<br />
nei prossimi anni, stima una crescita<br />
della spesa sanitaria entro il 2050 tra lo 0.7 ed il<br />
2.3 del PIL che rappresenta una cifra enorme.<br />
Questo aumento dipenderà essenzialmente dall’incremento<br />
delle malattie croniche che riconoscono<br />
nell’invecchiamento uno dei principali<br />
fattori di rischio non modificabili.<br />
Contrariamente alla percezione comune che<br />
colloca geograficamente le patologie classiche<br />
(diabete, malattie cardiovascolari e neoplastiche)<br />
nel mondo ricco, la realtà è decisamente<br />
un’altra, in quanto è “l’epidemia di cronicità” a<br />
mietere l’80% delle vittime nei Paesi a basso e<br />
medio reddito: nel 2005 dei 55 milioni di morti,