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24 Geriatria 2007 Vol. XIX; n. 1 <strong>Gennaio</strong>/Febbraio<br />
nella regione Marche, è infatti in grado di fornire,<br />
ad esempio attraverso le Residenze Sanitarie<br />
Riabilitative (R.S.R.), prestazioni di<br />
ricovero extraospedaliero per i soggetti non<br />
autosufficienti, anziani e non, che devono<br />
completare il processo di recupero o con esiti<br />
stabilizzati di patologie fisiche, psichiche, sensoriali<br />
o miste, attualmente non assicurate dal<br />
settore pubblico. Naturalmente le specificità dell’attività<br />
privata impediscono una integrazione<br />
che riguardi anche gli aspetti budgettari, per cui<br />
nel tempo si potrebbe ipotizzare di istituire con le<br />
strutture private un dipartimento funzionale.<br />
Invece, il “Dipartimento di Continuità Assistenziale<br />
Transmurale” comprende strutturalmente<br />
la u.o. complessa per acuti di Geriatria,<br />
l’u.o. complessa di Lungodegenza postacuzie<br />
dell’ospedale di rete di Fano e le u.o.<br />
complesse di Medicina generale con annesse le<br />
u.o. semplici di Lungodegenza post -acuzie<br />
degli ospedali di polo di Pergola e Fossombrone,<br />
le RSA di Mondavio e Fossombrone,<br />
l’u.o. semplice di Cure palliative e<br />
l’Hospice (di prossima attivazione). Sempre al<br />
“Dipartimento di Continuità Assistenziale<br />
Transmurale” sono poi funzionalmente annesse<br />
l’A.D.I. e le Residenze Protette, che gerarchicamente<br />
e strutturalmente continuano però<br />
a dipendere dal Distretto (Cfr.Fig. 3).<br />
Nell’ambito del Dipartimento di Riabilitazione<br />
lo specialista fisiatra è il professionista<br />
naturalmente deputato alla guida del percorso<br />
terapeutico-riabilitativo, ed a coordinare ed<br />
integrare tutte le attività e le diverse professionalità<br />
che intervengono nel processo riabilitativo,<br />
evitando che le risorse disponibili vengano<br />
settorializzate, ad esempio disperdendole<br />
secondo le diverse specializzazioni d’organo<br />
(neurologia, ortopedia, medicina, pneumologia,<br />
ginecologia, urologia).<br />
All’interno del “Dipartimento di continuità<br />
Riferimenti normativi: Determina n. 649 del 18/7/2006 relativa<br />
alla istituzione dei nuovi Dipartimenti Sanitari della Zona<br />
Territoriale n. 3 - Fano.<br />
Fig. 3 - Dipartimento trasmurale di riabilitazione istituito<br />
presso ASUR zona territoriale 3, Fano.<br />
assistenziale”, lo strumento fondamentale per<br />
governare i flussi e garantire l’appropriatezza<br />
dei percorsi di cura all’interno dell’ospedale e<br />
dall’ospedale al territorio è dato dall’Unità<br />
Valutativa Ospedaliera (U.V.O.), composta dal<br />
medico geriatra, dall’infermiere Case manager<br />
e/o dalla Caposala, e dall’assistente sociale<br />
(tutti afferenti alla LPA). In sintesi, il percorso<br />
che viene seguito è il seguente: i pazienti non<br />
completamente stabilizzati e spesso fragili dal<br />
punto di vista sanitario e/o assistenziale, e per<br />
i quali le u.o. per acuti non ritengono possibile<br />
una dimissione ordinaria, vengono valutati<br />
dall’U.V.O. che stabilisce i successivi passaggi<br />
che contemplano la gestione in Lungodegenza<br />
post-acuzie, in R.S.A. o in A.D.I. secondo protocolli<br />
definiti che prevedono criteri di eleggibilità<br />
e di esclusione. L’U.V.O. si raccorda poi<br />
con l’Unità Valutativa Distrettuale (U.V.D.),<br />
per quanto riguarda le Dimissione protette e<br />
per l’accesso alle Residenze Protette e ne condivide<br />
metodologie e strumenti. L’U.V.D. invece<br />
possiede una funzione di regia nella definizione<br />
dei percorsi più appropriati per i pazienti<br />
non autosufficienti provenienti dal domicilio<br />
che devono accedere ai servizi territoriali.<br />
L’U.V.D. della Zona Territoriale 3 ha la caratteristica<br />
di essere costituita oltre che, dal medico<br />
di Medicina Generale, dal medico di Distretto,<br />
dall’Assistente sociale del comune di Fano, e<br />
dall’Infermiere, anche da un geriatra della<br />
Lungodegenza post-acuzie. Questa variante<br />
nella composizione dell’U.V.D. deve essere<br />
interpretata come la fattiva integrazione tra<br />
assistenza ospedaliera e territoriale, all’interno<br />
di un’ottica tesa a favorire ed a perfezionare la<br />
continuità del percorso assistenziale del<br />
paziente, in cui U.V.O. ed U.V.D. trovano la<br />
loro piena valorizzazione.<br />
Qualora la valutazione individui come prevalente<br />
un problema riabilitativo verrà consultato<br />
il team riabilitativo guidato dallo specialista<br />
Fisiatra per decidere l’eventuale trasferimento<br />
nella Struttura Riabilitativa appropriata<br />
(Cfr. Fig. 4).<br />
Invece per il paziente anziano cronico proveniente<br />
dal domicilio è l’U.V.D. che attraverso<br />
una valutazione multidimensionale decide<br />
l’eventuale accesso in strutture socio-sanitarie,<br />
le R.S.A., o in strutture socio-assistenziali,<br />
quali le R.P., oppure ai diversi servizi domiciliari,<br />
a seconda del grado di bisogno sanitario<br />
e sociale del paziente. Anche in questo caso,<br />
qualora la valutazione multidimensionale evidenzi<br />
uno specifico bisogno riabilitativo sarà<br />
l’equipe riabilitativa guidata dalla fisiatra a<br />
confermare la necessità di una presa in carico<br />
riabilitativa del paziente, e quindi decidere in<br />
maniera appropriata la tipologia, le modalità,<br />
la sede di erogazione e la durata del trattamento<br />
riabilitativo (Cfr. Fig. 5).