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INTRODUZIONE<br />
L’introduzione di nuove apparecchiature ultrasonografiche<br />
negli ultimi anni ’90 ha permesso di<br />
associare alle informazioni velocitometriche proprie<br />
del doppler transcranico le immagini bidimensionali<br />
e lo spettro colorimetrico. Questo ha permesso<br />
di perfezionare la valutazione emodinamica<br />
e di fornire informazioni morfologiche sia vascolari<br />
che parenchimali prima non disponibili se non con<br />
metodiche radiologiche a più alto costo e talora<br />
anche non del tutto scevre da rischi per i pazienti<br />
(angiografia e/o risonanza magnetica e/o tomografia<br />
assiale computerizzata) (1,2,3,4).<br />
Nella nostra unità operativa di Geriatria, da<br />
alcuni anni, abbiamo inserito nel protocollo diagnostico<br />
dell’ictus cerebrale l’ecocolordoppler transcranico<br />
al fine di inquadrare al meglio, a seconda dei<br />
vari sottotipi patogenetici, la patologia cerebrovascolare<br />
con comprensibili risvolti terapeutici. Nello<br />
studio proposto abbiamo preso in esame 51 pazienti<br />
ultrasessantacinquenni affetti da ictus cerebrale<br />
acuto di tipo ischemico e ne abbiamo definito la<br />
eziopatogenesi utilizzando l’ecodoppler transcranico.<br />
Come ben noto l’ictus cerebrale viene comunemente<br />
classificato in sottotipi patogenetici in accordo<br />
con i criteri TOAST: ictus aterotrombotico, cardioembolico,<br />
lacunare, criptogenetico, da cause<br />
rare (5).<br />
Alcuni pazienti sono stati sottoposti allo studio<br />
della reattività cerebrovascolare che è una metodica<br />
di indagine che valuta la capacità che hanno i piccoli<br />
vasi cerebrali di resistenza di variare il loro calibro<br />
in risposta a stimoli vasodilatatori o vasocostrittori.<br />
In pratica la valutazione della reattività vasomotoria<br />
cerebrale permette di avere informazioni<br />
circa la capacità da parte del microcircolo cerebrale<br />
di adattarsi e permettere una adeguata perfusione<br />
cerebrale in risposta a incrementi o decrementi di<br />
flusso ematico cerebrale (6,7).<br />
MATERIALI E METODI<br />
51 pazienti di età compresa fra 65 e 98 anni, ricoverati<br />
consecutivamente presso la nostra unità operativa<br />
di geriatria affetti da ictus cerebrale acuto di<br />
tipo ischemico, sono stati sottoposti, oltre che ad<br />
esame TC cranio in urgenza, anche ad ecocolordoppler<br />
transcranico. Fra questi alcuni (35) pazienti<br />
sono stati, a distanza, sottoposti ad esame TC di<br />
controllo per evidenziare lesioni ischemiche non<br />
presenti nelle prime ore. Se necessario è stato ese-<br />
Geriatria 2007 Vol. XIX; n. 1 <strong>Gennaio</strong>/Febbraio 31<br />
L’INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO VASCOLARE<br />
DELL’ICTUS CEREBRALE NEI PAZIENTI ANZIANI<br />
Nicoletti G., Bruno F., Cinnella A., Mascolo E., Silvano G., Zanasi M.*, Ariano L.*,<br />
Cannone M.**, Tardi S.<br />
Unità Operativa di Geriatria “Ospedale Madonna delle Grazie” Matera, *Struttura Complessa di Geriatria Ospedali Riuniti di<br />
Foggia,**Unità Operativa di Medicina Interna, P.O. Canosa di Puglia.<br />
guito ecocardiotranstoracico ed eventualmente<br />
anche ecocardio transesofageo.<br />
L’ecocolordoppler transcranico è stato eseguito<br />
con apparecchio ecografico ATL 5000 HDI e con<br />
sonda phased array multifrequenza 2-4 Mhz. Se<br />
necessario (insufficiente finestra acustica), è stato<br />
somministrato, previo consenso informato da parte<br />
del paziente o dei familiari, mezzo di contrasto ecografico<br />
(esafluoruro di zolfo) di seconda generazione.<br />
La scala di Rankin modificata fu eseguita all’ingresso<br />
e alla dimissione di ogni paziente.<br />
Fra i pazienti che presentavano una disabilità<br />
residua alla scala di Rankin < 3 alcuni sono stati sottoposti<br />
allo studio della reattività cerebrovascolare.<br />
L’ictus è stato diagnosticato come:<br />
- Aterotrombotico se agli esami ultrasonografici dei<br />
vasi del collo e del Poligono del Willis veniva<br />
riscontrata una occlusione o una stenosi superiore<br />
al 70% compatibile con il quadro clinico e di<br />
neuro imaging.<br />
- Cardioembolico se il paziente presentava situazioni<br />
ad alto rischio di cardioembolismo (aritmie<br />
come fibrillazione o flutter atriale, infarto miocardio<br />
recente, acinesia segmentale, trombo cardiaco,<br />
vegetazioni valvolari, protesi valvolari cardiache,<br />
cardiomiopatia dilatativa, embolia paradossa).<br />
- Lacunare se il paziente presentava una tipica<br />
sindrome lacunare (ed es. uno stroke motorio puro<br />
o uno stroke sensitivo puro o sensitivo-motorio)<br />
con un’area ischemica alla TC o RMN < 1,5 cm e<br />
in assenza di disfunzione corticale cerebrale.<br />
- Indeterminato nei casi in cui non era possibile<br />
risalire ad una diagnosi talora anche per un incompleto<br />
iter diagnostico cosa che in pazienti<br />
molto anziani può talora verificarsi.<br />
- Da cause rare (da dissezione, vasculiti, ecc.).<br />
RISULTATI<br />
Fra i 51 pazienti studiati 14 erano affetti da una<br />
fibrillazione o flutter atriale o comunque presentavano<br />
condizioni cardiologiche compatibili con cardioembolismo;<br />
17 pazienti presentavano un ictus<br />
aterotrombotico; 28 pazienti presentavano infarti<br />
lacunari; 1 ictus è stato attribuito a causa rara; 1<br />
ictus è risultato essere da causa sconosciuta.<br />
Nell’ambito degli ictus aterotrombotici, 4 erano<br />
causati da una occlusione di ACM, 1 da occlusione<br />
doppia di ACM e ACA, 3 da stenosi di ACM > 50%,<br />
1 da stenosi di ACP > 50%, 6 pazienti presentavano<br />
steno/occlusioni vertebrali (3 della intracranica, 3