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22 Geriatria 2007 Vol. XIX; n. 1 <strong>Gennaio</strong>/Febbraio<br />

35 risultano conseguenza di malattie croniche.<br />

Secondo il rapporto “Preventing chronic diseases:<br />

a vital investment” dell’OMS pubblicato<br />

nel 2005, la cronicità è di gran lunga la prima<br />

causa di morte nel mondo.<br />

Un Sistema Sanitario Universalistico quale<br />

è quello italiano dovrà sempre più farsi carico<br />

di questi malati “cronici” aventi la peculiarità<br />

di uscire difficilmente dal Sistema in cui sono<br />

entrati. Questo tipo di paziente ricorre infatti<br />

più volte all’ospedalizzazione nelle diverse<br />

articolazioni di acuzie e post-acuzie, ha spesso<br />

bisogno di ricorrere alle strutture territoriali,<br />

ovvero alla residenzialità in forma permanente<br />

o temporanea, spesso comporta una presa in<br />

carico riabilitativa, e necessita frequentemente<br />

di cure sanitarie domiciliari o di prestazioni di<br />

tipo sociale.<br />

In questo panorama l’integrazione istituzionale<br />

tra i diversi livelli assistenziali e tra figure<br />

professionali diverse costituisce uno strumento<br />

indispensabile per rendere possibile la<br />

“Continuità assistenziale”, intesa come modalità<br />

organizzativa dei servizi che garantisce<br />

all’assistito un percorso assistenziale completo<br />

ed integrato, e lo accompagna nei vari e possibili<br />

passaggi da un setting assistenziale ad un<br />

altro. Condizione indispensabile per garantire<br />

la Continuità assistenziale è l’esistenza di una<br />

rete di servizi sanitari e sociali che in base alla<br />

normativa nazionale e regionale comprende:<br />

unità operative per acuti (tra cui Geriatria),<br />

u.o. di Medicina Riabilitativa – Cod. 56 –, u.o.<br />

di Lungodegenza postacuzie – Cod. 60 –,<br />

Presidi di riabilitazione extra-ospedaliera<br />

(Residenze Sanitarie Riabilitative nella normativa<br />

della regione Marche), Residenze Sanitarie<br />

Assistenziali (R.S.A.), Assistenza domiciliare<br />

integrata (A.D.I.), Centri ambulatoriali di<br />

Riabilitazione (C.A.R.), Strutture socio-assistenziali<br />

quali Residenze Protette, Centri<br />

Diurni per anziani, Case Albergo per anziani,<br />

Comunità Alloggio, Casa di Riposo, prestazioni<br />

domiciliari sociali (Cfr. Fig. 1).<br />

Si comprende facilmente che tale rete dei<br />

servizi implica una complessità organizzativa,<br />

in quanto richiede un coordinamento che<br />

significa messa in comune di risorse umane e<br />

finanziarie tra i diversi produttori di prestazioni<br />

sanitarie e sociali ed adozione di una strategia<br />

unitaria per un fine comune. Il coordinamento<br />

sottende poi una funzione di regia da<br />

parte delle strutture direzionali ovvero, in questo<br />

caso, Azienda sanitaria, Dipartimento,<br />

Distretto, Comune, tenendo comunque ben<br />

presente il principio della libertà di scelta del<br />

cittadino sia verso gli operatori che verso le<br />

strutture. Chi si trova infatti in condizioni di<br />

fragilità chiede giustamente e sempre più a<br />

gran voce di partecipare al progetto sul suo<br />

stato di salute.<br />

Riferimenti: Linee guida del Ministero della sanità per le attività<br />

di riabilitazione del 7 maggio 1998; Legge regione Marche<br />

20/2000; Legge regione Marche 20/2000.<br />

Fig. 1 - Principali Strutture ospedaliere e territoriali deputate<br />

ad accogliere il paziente anziano post-acuto e cronico,<br />

previste dalla normativa nazionale e dalla normativa<br />

della regione Marche.<br />

Attualmente in Italia lo strumento operativo<br />

attraverso cui garantire la continuità assistenziale<br />

delle prestazioni erogate dalla rete dei servizi<br />

socio-sanitari, e leggere allo stesso tempo le<br />

esigenze di pazienti con bisogni sanitari e sociali<br />

complessi, è dato dalle Unità valutative.<br />

Le Unità valutative sono infatti équipe professionali,<br />

con competenze multidisciplinari,<br />

calate nelle singole realtà distrettuali, cui spetta<br />

il compito di rilevare e classificare le condizioni<br />

di bisogno per poter disegnare il percorso<br />

assistenziale ideale del paziente, da attuarsi<br />

con il consenso della persona interessata e<br />

della sua famiglia. In sostanza, l’Unità Valutativa<br />

ha il compito di filtrare la domanda e<br />

quindi di identificare per ciascun soggetto la<br />

soluzione assistenziale più adatta tra quelle<br />

disponibili, o indicare altri percorsi assistenziali,<br />

modulando sul singolo caso l’offerta di<br />

servizi a seconda dell’evoluzione del bisogno.<br />

L’ESPERIENZA DELLA ZONA<br />

TERRITORIALE DI FANO<br />

Partendo dalla considerazione che i Sistemi<br />

Sanitari impegnano ed impegneranno sempre<br />

di più importanti risorse nella Long-term care<br />

è assolutamente necessario il più alto livello di<br />

razionalizzazione e appropriatezza per eliminare<br />

sprechi e fornire le prestazioni più efficaci.<br />

Muovendosi in tale direzione la Zona<br />

Territoriale 3, facente parte dell’Azienda<br />

Sanitaria Unica Regionale (A.S.U.R.) Marche 1 ,<br />

ha iniziato con gradualità e coerenza un suo<br />

1 L’Azienda Sanitaria Unica Regionale (ASUR) è stata istituita con la<br />

Legge Regionale n. 13 del 20 giugno 2003 "Riorganizzazione del<br />

Servizio Sanitario regionale" con il compito di svolgere a livello centralizzato,<br />

funzioni di governo unitario ed omogeneo dei processi<br />

gestionali, su 13 zone territoriali, secondo modalità definite dalla<br />

Giunta regionale delle Marche.

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