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la Acqui - L'ANCORA edicola

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L’ANCORA<br />

ACQUI TERME 21 SETTEMBRE 2008 31<br />

Ci scrive Anna Maria Fascioli<br />

La mia esperienza africana<br />

nel<strong>la</strong> casa delle suore Immaco<strong>la</strong>tine<br />

Insieme al vescovo diocesano<br />

“Quattro giorni insieme”<br />

con l’Acr di Rivalta Bormida<br />

Ci scrive Ange<strong>la</strong> Maria Fascioli:<br />

«Vorrei raccontare <strong>la</strong> mia<br />

esperienza estiva fatta in Africa<br />

in una casa aperta dalle<br />

Suore Immaco<strong>la</strong>tine <strong>la</strong> cui congregazione<br />

ha sede in Alessandria.<br />

La mia testimonianza<br />

per ringraziare le Suore che<br />

hanno scelto di vivere lì, che<br />

fanno un <strong>la</strong>voro molto prezioso<br />

in condizioni non sempre facili,<br />

ma animate da autentico<br />

amore per il prossimo.<br />

Per conoscere l’operato delle<br />

Suore Immaco<strong>la</strong>tine di Alessandria<br />

e del<strong>la</strong> loro fondatrice,<br />

Madre Carolina Beltrami, ho<br />

fatto un lungo giro, partendo<br />

da <strong>Acqui</strong> Terme, passando per<br />

Torino e arrivando vicino all’equatore<br />

nel piccolo stato<br />

Africano del Togo.<br />

Era da tempo che volevo fare<br />

un’esperienza di volontariato<br />

in africa, ma vuoi per <strong>la</strong> lingua,<br />

vuoi per una conoscenza<br />

solo indiretta, non mi ero mai<br />

informata più di tanto.<br />

Quando <strong>la</strong> mia amica Maria<br />

Grazia di Torino mi ha par<strong>la</strong>to<br />

di questa casa che le Suore<br />

hanno a Kpalimè in Togo, dove<br />

peraltro si par<strong>la</strong> il francese, lingua<br />

per me meno ostile, ho deciso<br />

velocemente di cogliere<br />

questa opportunità.<br />

Eccomi a fine luglio a partire<br />

per l’Africa in compagnia di<br />

Suor Giuseppina, anche lei sarà<br />

di aiuto per un mese.<br />

Arriviamo a Lomè, <strong>la</strong> capitale,<br />

dove c’è l’unico aeroporto<br />

del paese, di sera quando è<br />

già buio, piove e dato che <strong>la</strong><br />

città è praticamente priva di illuminazione<br />

pubblica, come<br />

anche a Kpalimè, vediamo il<br />

vero volto dell’africa solo dal<strong>la</strong><br />

giornata seguente.<br />

È un mondo totalmente diverso<br />

dal nostro, soprattutto<br />

nei vil<strong>la</strong>ggi e nelle abitazioni<br />

sparse nel<strong>la</strong> campagna: in una<br />

vegetazione lussureggiante<br />

strade sterrate con una seque<strong>la</strong><br />

fitta di buche, bancarelle<br />

ovunque dove si vende di tutto,<br />

tanti bambini con grandi occhi<br />

sorridenti che salutano al<br />

nostro passare.<br />

La nuova casa di accoglienza,<br />

aperta da poco più di un<br />

anno, ha un doppio compito:<br />

una parte è dedicata al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />

che aprirà ad ottobre e di cui<br />

è responsabile Suor Giuliana e<br />

un’altra parte è dedicata al noviziato<br />

per <strong>la</strong> formazione delle<br />

ragazze locali che vogliono seguire<br />

<strong>la</strong> vocazione religiosa, di<br />

cui è responsabile Suor Dorinda<br />

(al momento in Italia a curarsi<br />

<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ria). Una terza<br />

Suora italiana, Suor Stel<strong>la</strong><br />

(preziosa economa) coordina<br />

<strong>la</strong> cucina, l’approvvigionamento<br />

e l’accoglienza per chi transita<br />

o <strong>la</strong>vora nel<strong>la</strong> missione.<br />

Ci sono poi due novizie Esta<br />

e B<strong>la</strong>ndine e quattro ragazze<br />

Eucheria, Federica, Emilia e<br />

Stel<strong>la</strong> all’inizio del loro percorso<br />

religioso.<br />

La prima settimana serve a<br />

prendere contatto con <strong>la</strong> realtà,<br />

con i ritmi così diversi dai<br />

nostri, e seppure già visti in televisione<br />

o descritti in articoli di<br />

giornali sembra che sei entrato<br />

nel<strong>la</strong> macchina del tempo e sei<br />

andato indietro di quasi un secolo.<br />

Gli orari non vengono mai rispettati,<br />

si formano lunghe code<br />

ma nessuno si arrabbia,<br />

semplicemente si pazienta, si<br />

accettano i contrattempi come<br />

parte del destino. Fino dalle<br />

prime impressioni deduco che<br />

qui l’ansia e lo stress sono<br />

sconosciuti o per lo meno non<br />

sono analoghi a quelli che noi<br />

viviamo quotidianamente, freneticamente.<br />

Ci rechiamo ogni giorno a<br />

Kpalimè, che dista 4 km circa<br />

dal<strong>la</strong> missione, e ogni volta<br />

sembra di fare un rally, per evitare<br />

le buche, i motorini sui<br />

quali non è insolito vedere intere<br />

famiglie e le persone che<br />

a piedi si spostano anche per<br />

chilometri e chilometri. Il mercato<br />

dove facciamo gli acquisti<br />

di frutta e verdura è un insieme<br />

di bancarelle formate da quattro<br />

pali e un tetto di <strong>la</strong>miera su<br />

uno spiazzo di terra battuta.<br />

Con noi a far <strong>la</strong> spesa viene<br />

anche una novizia perché, a<br />

dispetto del mio stentato francese,<br />

in questa zona si par<strong>la</strong> il<br />

dialetto ewe (per noi incomprensibile),<br />

solo chi è andato a<br />

scuo<strong>la</strong> sa anche il francese.<br />

Non esistono bi<strong>la</strong>nce e gli acquisti<br />

sono concordati su una<br />

lunga trattativa numerica.<br />

La seconda settimana, Suor<br />

Giuseppina (che di professione<br />

è insegnante) ed io, iniziamo<br />

l’accoglienza per bambini<br />

di scuo<strong>la</strong> materna che potranno<br />

usufruire, da ottobre, del<strong>la</strong><br />

nuova scuo<strong>la</strong> fatta costruire<br />

dalle Suore. Con i bambini è<br />

più semplice, <strong>la</strong> comunicazione<br />

non è solo verbale e <strong>la</strong> lingua<br />

non è un grosso ostacolo<br />

(ma siamo sempre coadiuvate<br />

da B<strong>la</strong>ndin!). Lavorando con loro<br />

mi accorgo che con poco<br />

sono contenti (inevitabile il<br />

confronto con le isterie dei nostri<br />

bambini) e molto contente<br />

sono anche le mamme.<br />

Stare con i bambini mi dà<br />

molta gioia, ma sono molto<br />

belli anche i momenti di condivisione<br />

del<strong>la</strong> preghiera, del ritrovarsi<br />

per il pranzo o <strong>la</strong> cena,<br />

le “chiacchiere” prima di dormire<br />

Ṅel<strong>la</strong> casa, nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> e<br />

nel giardino ci sono ancora<br />

molti <strong>la</strong>vori da finire ma l’entusiasmo<br />

delle suore è inesauribile,<br />

<strong>la</strong> volontà di fare, di aiutare,<br />

di insegnare è infinita. È<br />

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una sensazione che ho avvertito<br />

chiaramente nel mese che<br />

sono rimasta con loro, ed è<br />

proprio in linea con l’insegnamento<br />

di madre Carolina che a<br />

fine ottocento ha combattuto<br />

una bel<strong>la</strong> lotta di c<strong>la</strong>sse.<br />

Penso che il progresso per<br />

questo paese passi proprio<br />

dall’istruzione delle nuove generazioni,<br />

è importante aiutarli<br />

ad autorganizzarsi, a costruire<br />

un loro futuro che non sia dipendente<br />

dall’Occidente.<br />

La scuo<strong>la</strong> sarà un aiuto notevole<br />

per i ragazzi, ma le Suore<br />

stanno organizzando incontri<br />

anche per le mamme, a cui<br />

insegnare corsi di cucito e magari<br />

un modello di vita più dignitoso,<br />

seppure nel rispetto<br />

delle loro tradizioni e del loro<br />

ambiente.<br />

Sia con le Suore, sia con le<br />

ragazze si è stabilito da subito<br />

un bel rapporto di amicizia,<br />

che proseguirà anche dopo <strong>la</strong><br />

fine di questa esperienza.<br />

Allora credo che dopo essere<br />

partita con <strong>la</strong> voglia di fare<br />

una vacanza alternativa, con<br />

l’intento di donare un po’ di solidarietà<br />

ad un popolo così lontano,<br />

sono oggi tornata io più<br />

arricchita, più consapevole degli<br />

agi e delle comodità che abbiamo,<br />

del<strong>la</strong> disponibilità di beni<br />

quali l’acqua, <strong>la</strong> corrente<br />

elettrica, <strong>la</strong> grande varietà di<br />

cibo.<br />

Sono trascorsi solo pochi<br />

giorni dal mio ritorno, ma avverto<br />

tutta <strong>la</strong> superficialità del<strong>la</strong><br />

società in cui viviamo, i futili<br />

discorsi del<strong>la</strong> gente, come se<br />

fino a questo momento non<br />

avessi avuto <strong>la</strong> facoltà per potermene<br />

accorgere. Ho bisogno<br />

di cominciare il mio viaggio<br />

di ricerca ora che questo è<br />

giunto al<strong>la</strong> sua naturale conclusione».<br />

Sergio Rapetti<br />

espone<br />

all’Enoteca<br />

di <strong>Acqui</strong> Terme<br />

<strong>Acqui</strong> Terme. Sarà aperta<br />

da domenica 21 settembre a<br />

domenica 5 ottobre <strong>la</strong> mostra<br />

delle opere del maestro Sergio<br />

Rapetti presso l’Enoteca regionale<br />

di pa<strong>la</strong>zzo Robellini. Sculture<br />

e dipinti ad olio “tra immagini,<br />

seduzione e natura”, che<br />

riescono a trasmettere grandi<br />

sensazioni per le innate capacità<br />

dell’artista.<br />

L’orario del<strong>la</strong> mostra è il seguente:<br />

martedì, giovedì venerdì<br />

e sabato dalle 9,30 alle<br />

13 e dalle 15,30 alle 19; domenica<br />

dalle 10 alle 13 e dalle 16<br />

alle 19. Lunedì e mercoledì<br />

chiuso, ingresso libero.<br />

Ci scrivono dall’Acr Rivalta:<br />

«Al<strong>la</strong> “quattro giorni insieme” organizzata dall’Acr<br />

Rivalta da lunedì 1º a giovedì 4 settembre<br />

al 4 settembre, record di presenze: l’ultimo giorno<br />

54 bambini <strong>la</strong> cui età andava dal<strong>la</strong> tenera età<br />

dei 3 anni fino ai 13 anni, senza contare 11 educatori<br />

il parroco e Gianluca il seminarista.<br />

La quattro giorni è stata un’iniziativa piena di<br />

momenti di gioco e di divertimento puro con<br />

caccia al tesoro per tutta rivalta, olimpiadi 2008<br />

presso il Fosso del Pallone; l’iniziativa però ha<br />

sempre mantenuto lo stampo di azione cattolica,<br />

quindi al mattino dopo le presentazioni un<br />

momento di preghiera in chiesa, seguita da momenti<br />

di riflessione, divisi in gruppi di età, sui temi<br />

di ogni giornata.<br />

Il titolo che riassume <strong>la</strong> 4 giorni era “ Emergenza!!”<br />

e nei gruppi di riflessione si è discusso<br />

di queste emergenze del mondo:<br />

-emergenze ecologica: è stato ribadito che<br />

esistono vari tipi di inquinamento e che bisogna<br />

salvaguardare il pianeta sia per chi vive adesso<br />

ma soprattutto per che vivrà dopo di noi;<br />

-emergenza economica: <strong>la</strong> povertà che colpisce<br />

i paesi più poveri ma che sta incominciando<br />

a colpire anche noi, quindi ci si è soffermati soprattutto<br />

sul fatto di vivere nell’ottica del risparmio<br />

e dell’utilizzo dell’indispensabile senza voler<br />

sempre soddisfare ogni piccolo “sfizio” quale<br />

il vestito firmato, il cellu<strong>la</strong>re ultra-tecnologico,<br />

il lettore mp3 con millecinquecento funzioni diverse<br />

ecc.<br />

-emergenza immigrazione: imparare e capire<br />

le cause dell’emigrazione, i diritti degli immigrati<br />

e l’accoglienza degli stessi, con i più grandi<br />

sono stati analizzati dati annuali dell’immigrazione<br />

a Rivalta<br />

-emergenza fede: ultimamente si è accentuata<br />

<strong>la</strong> tendenza a farsi una “Fede-fai-da-te” che<br />

non segue nessuna rego<strong>la</strong>, imparare a dedicare<br />

un po’ di tempo anche al<strong>la</strong> nostra fede attraverso<br />

<strong>la</strong> lettura del<strong>la</strong> Bibbia, del<strong>la</strong> preghiera personale<br />

e quel<strong>la</strong> collettiva.<br />

Non sono mancati poi gli incontri pomeridiani<br />

prima dei giochi con testimonianze delle varie<br />

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emergenze: a riguardo dell’emergenze economica<br />

sono venuti a par<strong>la</strong>re Anna e Guido dal<strong>la</strong><br />

Comunità Giovanni Paolo, una coppia che ha 4<br />

figli ma che ha deciso di tenere aperte le porte<br />

del<strong>la</strong> propria casa a chi ha bisogno e che ha accettato<br />

di tenere in affidamento per un certo periodo<br />

di tempo bambini con problemi famigliari<br />

gravi. Hanno ribadito che anche se hanno questa<br />

vita grazie all’uso ocu<strong>la</strong>to dei soldi non hanno<br />

mai avuto problemi economici ma soprattutto<br />

hanno detto “Il Signore si è sempre preoccupato<br />

di darci quello di cui avevamo bisogno: una<br />

casa, una macchina ecc”.<br />

Dal<strong>la</strong> comunità di S.Egidio di Genova sono<br />

venuti a par<strong>la</strong>rci Renato e Salvatore del problema<br />

dell’immigrazione, ci hanno illustrato il “come,<br />

il dove e il perché” di questo fenomeno ma<br />

soprattutto ci hanno spiegato cosa fa <strong>la</strong> comunità<br />

di S. Egidio per loro. Infine il giovedì l’incontro<br />

sia con i genitori di Chiara Badano, diventata<br />

da poco venerabile e che ci hanno par<strong>la</strong>to<br />

del<strong>la</strong> figlia, di cosa faceva e di quanto fosse<br />

stata forte nel<strong>la</strong> fede durante gli ultimi mesi del<strong>la</strong><br />

sua vita; sia con Mons. Pier Giorgio Micchiardi<br />

Vescovo del<strong>la</strong> nostra Diocesi.<br />

Nel<strong>la</strong> messa finale svoltasi presso <strong>la</strong> Parrocchia<br />

Domenica 7 sono stati portati all’altare i<br />

simboli del<strong>la</strong> quattro giorni:<br />

-una boccia contenente un fiore circondata<br />

dalle pietre: il fiore simbolo del<strong>la</strong> vita e le pietre<br />

simbolo di tutto ciò che rovina <strong>la</strong> vita e <strong>la</strong> natura;<br />

-un salvadanaio simbolo del risparmio in segno<br />

dell’ocu<strong>la</strong>tezza nel spendere i soldi;<br />

-<strong>la</strong> bandiera del<strong>la</strong> pace con tutte le bandiere<br />

del mondo simbolo dell’alleanza di tutti i popoli;<br />

-un quadro di Chiara Badano al<strong>la</strong> quale verrà<br />

intito<strong>la</strong>to l’oratorio Acr di Rivalta e al<strong>la</strong> quale si<br />

farà riferimento per <strong>la</strong> sua Fede in Dio.<br />

Ringraziamo tutti quelli che hanno partecipato<br />

al<strong>la</strong> quattro giorni e che hanno dato il loro aiuto<br />

per <strong>la</strong> buona riuscita del<strong>la</strong> stessa. Ricordiamo<br />

inoltre che da sabato 13 settembre ricomincerà<br />

l’oratorio Acr “Chiara Badano” dalle 15 alle<br />

17,30».<br />

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