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A ITALIANO NUOVO CINEMA ITALIANO NUOVO CINEMA ITALIANO NUOVO CINEMA ITALIANO<br />
guadagnare<br />
l’esigenza<br />
ai margini<br />
bendare<br />
il legame<br />
il confine<br />
il rapporto<br />
accennare<br />
il pregiudizio<br />
svanire<br />
esistere<br />
il cittadino<br />
l’ubriacone m.<br />
verdienen<br />
Bedürfnis<br />
am Rande<br />
festbinden<br />
Bindung<br />
Grenze<br />
Verhältnis<br />
andeuten<br />
Vorurteil<br />
verschwinden<br />
bestehen<br />
Bürger<br />
Trinker<br />
colto<br />
agli antipodi<br />
il pregio<br />
il difetto<br />
avvertire<br />
aggrapparsi<br />
l’ammirazione f.<br />
ribaltarsi<br />
aulico<br />
lo scenografo<br />
il vignaiolo<br />
la cassa<br />
gebildet<br />
im Gegensatz<br />
zueinander<br />
Vorzug<br />
Fehler<br />
spüren<br />
sich festhalten<br />
Bewunderung<br />
sich umkehren<br />
gehoben<br />
Bühnenbildner<br />
Weinbauer<br />
hier: Kiste<br />
con un film ci si comprava una casa, ora è un lavoro durissimo,<br />
che fa guadagnare un po’ più di un operaio. Ma<br />
l’esigenza di raccontare storie è fortissima.<br />
Come mai hai scelto di girare il tuo primo film nella<br />
provincia friulana? Perché Gorizia è una città considerata<br />
da tutti ai margini e non capisco perché. È una città che,<br />
invece, è al centro dell’universo europeo. È lontana da<br />
Roma, è vero, ma si trova soltanto a un’ora da Lubiana e<br />
a quattro da Monaco e da Vienna. Se mi bendassero e mi<br />
lasciassero a Lubiana, io mi sentirei a casa… Vogliamo<br />
parlare della cucina? Il gulasch è il piatto di casa mia, un<br />
piatto austriaco. Sono legami che ho. E sono felice della<br />
scelta che ho fatto.<br />
Gorizia è una città divisa, di confine. Che rapporto<br />
ha oggi con la Slovenia? Nel film si accenna a piccoli<br />
pregiudizi e incomprensioni soprattutto da parte degli<br />
italiani. È così? I rapporti stanno migliorando giorno dopo<br />
giorno. Da quando i confini non ci sono più, si vive<br />
molto meglio, sono svaniti i controlli. Ma esiste il confine<br />
nella testa delle persone, che è il più difficile da eliminare.<br />
Diciamo però che i cittadini stanno lavorando molto per<br />
cambiare; la politica invece è rimasta indietro.<br />
Il protagonista friulano è un ubriacone di bassa cultura<br />
e di una certa età; il protagonista sloveno è un ragazzo<br />
con qualche problema psichiatrico, giovane e molto<br />
colto. Sono simboli di due paesi agli antipodi? La<br />
Slovenia ha i pregi e difetti di un paese giovane, un paese<br />
fresco, mentre in Italia si avverte molta stanchezza. Credo<br />
che la mia regione potrebbe aggrapparsi di più alla Slovenia.<br />
Il gioco del film è che gli italiani non parlano lo sloveno,<br />
mentre molti sloveni, in particolare il nipote Zoran,<br />
parlano molto bene l’italiano. Il fatto è che noi italiani siamo<br />
stati a lungo i ricchi ai quali gli sloveni guardavano<br />
con ammirazione; però ora la situazione si sta ribaltando<br />
e sono i giovani italiani che emigrano a Lubiana.<br />
Zoran parla un italiano aulico, elegante, che non esiste<br />
più. A chi ti sei ispirato per creare questa lingua? Al<br />
mio scenografo, un ragazzo sloveno che ha imparato l’italiano<br />
grazie a un vecchissimo vocabolario e si esprime in<br />
maniera antiquata e bella.<br />
Come hai trovato i soldi per il tuo film? Grazie al vino.<br />
Abbiamo contattato un amico vignaiolo: ci ha regalato<br />
molte casse di vino e… siamo riusciti a produrre Zoran<br />
vendendo bottiglie!<br />
LA PASSIONE<br />
PER IL CINEMA<br />
È NATA DAL<br />
MIO AMORE<br />
PER LE STORIE<br />
Due scene del film<br />
di Matteo Oleotto,<br />
Zoran, il mio nipote<br />
scemo.