clo da banchina fino agli interporti della Valle Padana, soprattutto su ferro, da dove inoltrare la merce fino a destino. Possiamo realizzare questo disegno solo con il coinvolgimento dei privati. Penso al gruppo Spinelli che ogni anno muove dai porti di Livorno, Genova e La Spezia 1400 treni verso i terminal di proprietà a Arluno Rubiera o quello in concessione a Dinazzano per un volume totale di un milione e trecentomila teu. Nell’hinterland ligure, per tutti i porti dell’arco dell’Alto Tirreno, sono strategici interporti come Rivalta, Mortara e Piacenza, fino a Verona e – pensando al coinvolgimento anche della Toscana - Prato. Una macroarea che oltre alla Lombardia guarda a Piemonte, Veneto, Emilia e Toscana. Gli interporti padani sono oltre a quelli menzionati Novara, Parma, Padova, Bologna oltre alle strutture logistiche di Melzo, Gallarate, Busto Arsizio, Rho. E’ forte la concorrenza degli operatori logistici europei? IL Nord Europa “entra” nella pianura padana con numerosi servizi, se ne contano diciotto, via treno da Anversa, Amburgo, Le Havre, Rotterdam, Zeebrugge. Dobbiamo strutturarci al meglio, soprattutto utilizzando la modalità ferroviaria. Basti pensare che la cosiddetta Regione Logistica milanese produce il 32% delle merci in import ed il 28% di quelle in export: il valore logistico di questa area, stimato dall’Istat, è di 6,8 miliardi di euro. I Ligurian Ports guardano all’Africa? Con grande attenzione. I mercati africani, si sa, sono sempre più interessanti, soprattutto per le relazioni con l’Europa con la quale si interfacciano attraverso i porti maghrebini e mediorientali che si affacciano sul Mare Nostrum, che è anche loro. Per questo una nostra delegazione ha partecipato alla 9° edizione di Intermodal Africa che si è svolta a Casablanca,i n Marocco. Molti i punti in comune a partire dai “cugini” di Tanger Med che fa capo allo stesso gruppo del La Spezia Container Terminal. Quali saranno gli sviluppi? Abbiamo incontrato il direttore aggiunto dell’ANP, l’Associazione Nazionale dei Porti marocchini, Mohammed El Kaddioui, al quale ho parlato delle caratteristiche del sistema ligure e delle sue specificità che lo rendono assai competitivo anche nei confronti con i porti del Nord Europa. Abbiamo gettato le basi per incrementare le collaborazioni commerciali con i porti marocchini. Un protocollo includerà diversi aspetti, fra i quali la formazione, ambito nel quale ritengo che i nostri tre porti abbiano molto da condividere con gli scali africani emergenti, enormi infrastrutture realizzate in spazi sovradimensionati rispetto ai nostri, ma comunque interessati al trasferimento di preziose conoscenze, di know how professionale che un sistema portuale come quello ligure, assolutamente efficiente, è in grado di offrire. Auspico che da questo incontro possano svilupparsi concrete opportunità di sviluppo. Patrizia Lupi GENOVA: UN’INTESA PER LO SVILUPPO L’obiettivo è quello di potenziare l’intermodalità e migliorare l’integrazione fra la modalità di trasporto marittima e quella ferroviaria. Per questo Genova programma alcuni interventi prioritari: il potenziamento dei collegamenti ferroviari fra Sanità - Bettolo e il parco ferroviario Campasso; l’ammodernamento degli arredi dell’area portuale di Voltri Mare; la prima fase del potenziamento del fascio binari di “Fuori Muro”. Partono così le opere di sviluppo infrastrutturale del <strong>Porto</strong> di Genova. “Intendiamo sviluppare l’intermodalità – spiega il Presidente dell’Autorità portuale, Luigi Merlo - con l’integrazione nel trasporto “nave/treno” e il miglioramento dei collegamenti fra scali portuali e rete nazionale. Per questo abbiamo siglato un’intesa con Michele Mario Elia, Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria Italiana. Con gruppo Fs e Rfi- ha continuato il presidente Merlo - dopo mesi di istruttoria tecnica congiunta, abbiamo trovato piena intesa e finalmente si apre una nuova importante fase nelle relazioni e collaborazioni operative tra porto e ferrovie sul piano del potenziamento infrastrutturale e l’intermodalità.”
Il progetto fa parte di un importante e ampio piano di investimenti messi in campo da RFI e Autorità Portuale che, una volta completato, consentirà di raggiungere l’obiettivo di una ripartizione modale del 40% per ferrovia sul totale delle merci movimentate nel porto.Il pieno sviluppo del trasporto merci via treno, connesso al potenziamento del sistema portuale, darà a Genova un contributo determinante alla decongestione del traffico stradale e alla diminuzione del tasso di inquinamento. Situato in posizione strategica e sbocco naturale al mare delle regioni del Nord-Ovest italiano, quello di Genova è il maggiore porto industriale del Paese e centro nevralgico per il traffico merci nel Mediterraneo. A proposito di dotazione infrastrutturali, nell’area di Ronco Canepa sono iniziati i lavori della nuova piattaforma dedicata a container e rotabili. Sarà realizzato un nuovo accosto lungo 640 metri ed un incremento dello spazio a terra di oltre 63.000 mq per una superficie totale del terminal di oltre 300.000 mq. L’opera, prevista dal Piano Regolatore Portuale, sarà completata in tre anni ed avrà un costo complessivo di 40 milioni di euro. Al riempimento si accompagnerà il dragaggio dei fondali fino a – 15 metri, profondità che consentirà l’ingresso e l’attracco delle portacontainer di ultima generazione. “Si tratta un intervento importantissimo – ha dichiarato Merlo – che consentirà di aumentare la capacità del terminal dai circa 200.000 teu attuali a oltre 400.000 teu e del 40% per il traffico di rotabili. Così si va a definire una nuova piattaforma per i container che in pochi anni, insieme a Calata Bettolo, ci consentirà raggiungere il traguardo di 3,5/4 milioni di teu grazie anche all’implementazione dell’attività garantita a Voltri”. La Spezia: buone performance nei primi otto mesi Il porto della Spezia chiude positivamente il bilancio dei primi otto mesi dell’anno con una movimentazione nei traffici containerizzati che ha raggiunto 891.396 Teus, pari ad un incremento del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 20<strong>10</strong>. La Spezia Container Terminal, gestito dal gruppo Contship Italia, si conferma come uno dei principali terminal contenitori del Tirreno con una movimentazione complessiva che ha raggiunto 732.437 Teus con un incremento del 7,1%. Performances molto positive anche da parte di Speter, il terminal multipurpose del gruppo Contship che da inizio anno ha movimentato 75.620 Teus con un incremento del 28,9%. Flessione invece per il Terminal del Golfo del gruppo Tarros che ha risentito degli eventi bellici e della perdurante incertezza politica che grava in Libia, da sempre importante partner commerciale del porto spezzino: TDG ha movimentato da gennaio ad agosto 83.339 TEUs con una flessione del 19,7%. Nel settore del GENERAL CARGO sono state movimentate fino ad agosto un totale di 9.528.664 tonnellate (+2,7%) con incremento legato esclusivamente all’andamento del traffico contenitori. Nel comparto delle rinfuse solide, con 778.205 tonnellate totali movimentate, continua la flessione (-32,3%) dovuta principalmente dal calo degli sbarchi di carbone alla locale centrale Enel con 651 tonnellate sbarcate nel periodo (-26,2%). In calo anche i minerali sbarcati e le altre rinfuse solide. 14 - <strong>ottobre</strong> 2011
Giuseppe Bottiglieri Shipping Company S.p.A. Armatori dal 1850 www.gbottiglieri.com <strong>ottobre</strong> 2011 - 15