IDEE contro la discriminazione - Save the Children Italia Onlus
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I RISULTATI<br />
DELL , INDAGINE<br />
di Guido Antonelli Costaggini<br />
Motivazioni e obiettivi del<strong>la</strong> peer research<br />
La peer research, come parte del percorso formativo del progetto, è già stata presentata<br />
nel<strong>la</strong> pagine precedenti, re<strong>la</strong>tivamente sia ai suoi obiettivi educativo/formativi sia al<strong>la</strong> sua<br />
strutturazione. Qui preme tornare a sottolinearne alcuni aspetti che aiutino a leggere e<br />
contestualizzare al meglio i risultati dell’analisi dei dati riportati di seguito.<br />
• Primo: finalità fondamentale del<strong>la</strong> peer research è quel<strong>la</strong> educativa/formativa per le<br />
ragazze e i ragazzi coinvolti. Lo scopo principale del<strong>la</strong> ricerca è di offrire ai partecipanti<br />
un metodo diverso per continuare a ragionare sul tema del<strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong>, fornendo<br />
concetti e strumenti operativi da utilizzare nell’in<strong>contro</strong> con l’altro.<br />
• Secondo: proprio per il motivo appena citato, durante <strong>la</strong> formazione in au<strong>la</strong> si è dedicata<br />
grande attenzione a curare <strong>la</strong> preparazione del<strong>la</strong> fase di conduzione delle interviste e<br />
del<strong>la</strong> somministrazione dei questionari. In questa logica anche <strong>la</strong> scelta di chi intervistare<br />
è stata fatta avendo come obiettivo principe preparare all’in<strong>contro</strong> con l’altro e non <strong>la</strong><br />
costruzione di un campione scientifico rappresentativo. In altre parole, una volta spiegata<br />
ai ragazzi e alle ragazze l’importanza di intervistare un campione rappresentativo<br />
degli alunni delle loro scuole, e aver ragionato con loro su quali caratteristiche costruire<br />
questo campione, non si è stati poi rigidi nelle definizioni e nelle consegne. Si è privilegiato<br />
il “far fare” comunque l’esperienza dell’intervista anche a scapito del<strong>la</strong> convalida<br />
del<strong>la</strong> scientificità dell’indagine. Il campione degli intervistati, per esempio, è il risultato<br />
delle decisioni individuali prese da ogni singolo ricercatore, ognuno ha scelto chi intervistare<br />
e ha anche scelto se somministrare un questionario, proporre un’intervista o<br />
entrambe le cose (ovviamente individuando due persone distinte). Questo è il motivo<br />
per cui il numero delle interviste e dei questionari varia in ogni Provincia, non in rapporto<br />
al<strong>la</strong> numerosità del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione, ma in base al desiderio, alle priorità e ai timori<br />
che ogni ricercatore ha agito nel<strong>la</strong> scelta dello strumento di rilevazione e dei compagni<br />
da intervistare.<br />
Partendo da queste priorità si comprende come i risultati dell’analisi dei questionari e<br />
delle interviste non si pongano come rappresentativi tout court dei giovani delle scuole<br />
italiane, tuttavia essi forniscono delle indicazioni molto utili e interessanti perché rappresentano<br />
comunque uno spaccato del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> italiana, sia nel<strong>la</strong> sua distribuzione nazionale<br />
(da Venezia a Catania passando per Mi<strong>la</strong>no, Brescia, Prato, Pisa, Roma e Napoli) sia per<br />
varietà e rappresentatività delle tipologie di istituti coinvolti.<br />
I questionari e le interviste:<br />
l’e<strong>la</strong>borazione e l’analisi dei dati<br />
Nelle pagine seguenti si riportano i risultati raccolti durante il progetto “<strong>IDEE</strong> <strong>contro</strong> <strong>la</strong><br />
<strong>discriminazione</strong>”. Il commento vedrà un alternarsi di dati quantitativi (analisi dei dati del<br />
questionario) e di informazioni qualitative (le testimonianze raccolte con le interviste). La<br />
lettura comparata di questi due blocchi conoscitivi consente di ottenere un dettaglio<br />
informativo molto profondo sul fenomeno, in quanto riempie di esperienze umane e di<br />
vissuti personali <strong>la</strong> reportistica dei numeri. La freddezza dell’analisi statistica, nel<strong>la</strong> sua<br />
utile oggettività, diventa più vera e più dotata di senso nel momento in cui si arricchisce<br />
del<strong>la</strong> calda narrazione delle esperienze soggettive. Per questo motivo si cercherà, durante<br />
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