IDEE contro la discriminazione - Save the Children Italia Onlus
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essere produttivi e si viene ancora più <strong>contro</strong>voglia a scuo<strong>la</strong>. E poi ad esempio,<br />
comunque ci sono problemi di base con <strong>la</strong> lingua, ad esempio magari se una<br />
persona non capisce l’italiano e queste cose qua. Dovrebbero essere persone che<br />
vanno aiutare un attimo, stimo<strong>la</strong>te, e invece non è così nel<strong>la</strong> maggior parte dei<br />
casi”<br />
I: “Chi è che secondo te dovrebbe darsi da fare per attuare qualcosa per fare integrare<br />
gli stranieri, a livello sco<strong>la</strong>stico, nel <strong>la</strong>voro...”<br />
R: “Per me non c’è un chi specifico, dovrebbero essere tutti con una responsabilità<br />
crescente in base a quanto potere hanno di farlo. La scuo<strong>la</strong> ad esempio dovrebbe<br />
farlo più di uno studente, che comunque fino ad un certo punto può fare. La scuo<strong>la</strong><br />
dovrebbe farlo più di uno studente, come <strong>la</strong> Provincia e come lo Stato dovrebbero<br />
farlo in misura ancora maggiore. Ad esempio c’è una professione che è il mediatore<br />
interculturale, mia sorel<strong>la</strong> è mediatrice interculturale, ed è un progetto, è una <strong>la</strong>urea<br />
che andava ai tempi, diciamo era, sembrava uno spunto, invece non ci sono i<br />
finanziamenti per i mediatori interculturali, perché il problema di una persona che si<br />
deve integrare o che comunque si sente discriminata, è anche perché comunque ha<br />
una cultura, un modo di fare, usanze differenti, e invece un mediatore interculturale<br />
dovrebbe appunto riuscire a far integrare queste cose, a far capire <strong>la</strong> nostra cultura,<br />
perché spesso è un problema anche per loro capire come <strong>la</strong> vediamo noi, per loro<br />
è sbagliato anche come <strong>la</strong> vediamo noi” (int. 8)<br />
I: “Allora, in base al<strong>la</strong> tua esperienza quali sono le difficoltà principali che incontra uno<br />
studente di origine straniera in una scuo<strong>la</strong> italiana?”<br />
R: “Intanto <strong>la</strong> difficoltà ad inserirsi e <strong>la</strong> paura di non essere accettato all’interno di<br />
una scuo<strong>la</strong> e del<strong>la</strong> società stessa. La paura di essere anche visto in una maniera<br />
non uguale a tutti gli altri anche dai professori e <strong>la</strong> difficoltà nel<strong>la</strong> lingua credo e...<br />
anche il farsi va beh... diciamo una specie... farsi amicizia che poi in base alle<br />
persone che puoi trovare puoi essere accettato o meno però comunque è una<br />
difficoltà anche quel<strong>la</strong>” (int. 90)<br />
I: “In base al<strong>la</strong> tua esperienza quali sono le principali difficoltà che incontra uno<br />
studente di origine straniera nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> italiana?”<br />
R: “Va beh, imparare <strong>la</strong> lingua comunque, quindi anche integrarsi da quel punto di<br />
vista lì, perché se uno al<strong>la</strong> fine non conosce <strong>la</strong> lingua, è anche difficile che si integri<br />
in un gruppo di suoi coetanei. Poi le tradizioni, è sempre difficile, difficile accettare<br />
non so l’odore di partico<strong>la</strong>ri cibi, caratteristiche non so del<strong>la</strong> religione, comunque,<br />
abitudini, così” (int. 66)<br />
Altro aspetto che emerge è il collegamento tra diversità e tratti fisici degli stranieri, il<br />
loro essere identificabili per caratteristiche somatiche.<br />
I: “In base al<strong>la</strong> tua esperienza quali sono le principali difficoltà che incontra uno<br />
studente di origine straniera nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> italiana?”<br />
R: “Beh, diciamo che ci sono ancora dei ragazzi che comunque sono razzisti per<br />
colpa delle famiglie che glielo hanno insegnato, e dunque cioè vengono<br />
discriminati per il colore del<strong>la</strong> pelle oppure certi mangiano certe cose che magari,<br />
tipo i mussulmani mangiano le cipolle sanno di cipolle (risate di sottofondo) e ho<br />
sentito anche i professori, cioè i professori che dicono di stare lontani perché<br />
puzzate... così” (int. 65)<br />
I: “In base al<strong>la</strong> tua esperienza, quali sono le principali difficoltà che incontra uno<br />
studente di origine straniera nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> italiana?”<br />
R: “Boh, dipende di che nazionalità è, perché io non ho nessun problema, anche se<br />
sono straniero, però ci sono altri ragazzi che sono più diversi dagli italiani e sono<br />
più discriminati. Per esempio ragazzi di colore che hanno una cultura molto più<br />
diversa da quel<strong>la</strong> italiana, mentre <strong>la</strong> cultura albanese, bulgara, serba, russa è molto<br />
più simile a quel<strong>la</strong> italiana e non hanno tanti problemi. Poi dipende da italiano e<br />
italiano, ci sono figli di p...... e ci sono meno figli di p......” (int. 57)<br />
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