IDEE contro la discriminazione - Save the Children Italia Onlus
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I: “Se dovessi definire con parole tue cos’è <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong>, cosa diresti?”<br />
R: “È un concetto molto difficile da spiegare però... mi viene in mente... come se...<br />
allontanare qualcuno che pensiamo abbia qualcosa di diverso” (int. 80)<br />
I: “E se dovessi definire con una paro<strong>la</strong> che cos’è <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong>?”<br />
R: “Una specie di eliminazione” (int. 100)<br />
La <strong>discriminazione</strong> inizia a delinearsi come una costruzione sociale che partendo dal<strong>la</strong><br />
non conoscenza si determina in allontanamento, esclusione, addirittura in una “specie di<br />
eliminazione”. Davanti (o dentro) questa costruzione sociale, gli intervistati, nel<strong>la</strong> grande<br />
maggioranza, individuano uno “sbaglio”, una modalità non giusta di porsi verso altre persone,<br />
quindi <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> viene descritta come una cosa stupida.<br />
I: “Se dovessi definire con tue parole cos’è <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> cosa diresti?”<br />
R: “La stupidità umana” (int. 60)<br />
I: “Se dovessi descrivere con parole tue <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> cosa diresti, come <strong>la</strong><br />
definiresti?”<br />
R: “Già <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> ha un’origine greca - dus - che vuol dire cosa cattiva, cosa<br />
negativa, già di per sé <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> ha già un significato negativo” (int. 153)<br />
I: “Se dovessi definire con parole tue che cos’è <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> cosa diresti?”<br />
R: “Un trattamento diverso dato a un individuo che ha delle caratteristiche che lo<br />
differenziano dagli altri, caratteristiche più evidenti degli altri individui essendo<br />
comunque tutti quanti diversi e questa diciamo dovrebbe essere <strong>la</strong> cosa che<br />
dovrebbe portarci a non essere discriminanti rispetto agli altri in quanto ognuno è<br />
se stesso, cioè è unico, è diverso dagli altri e le differenze maggiori o minori che<br />
siano non devono essere sottolineate in questo modo” (int. 164)<br />
I: “Se dovessi definire con parole tue cos’è <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> cosa diresti?”<br />
R: “La <strong>discriminazione</strong> è un modo per sentirsi superiori rispetto ad altri e lo trovo<br />
ingiusto, perché siamo tutti figli di Dio e quindi siamo tutti uguali fra di noi e quindi<br />
non è giusto che una persona venga discriminata per <strong>la</strong> sua razza o il suo colore,<br />
oppure anche per le sue abitudini; è ingiusto!” (int. 224)<br />
I: “Se dovessi definire con parole tue cos’è <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> cosa diresti?”<br />
R: “La <strong>discriminazione</strong> è un insulto a chi non ha colpa di essere di un altro colore,<br />
o di un’altra religione” (int. 327)<br />
Interessante anche <strong>la</strong> percezione del<strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> come di un fenomeno che, se anche<br />
ingiusto, è visto come inevitabile, quasi naturale, connaturato all’essere umano.<br />
I: “Se dovessi definire con tue parole cos’è <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong> cosa diresti?”<br />
R: “Che è una cosa sbagliata, che non si dovrebbe fare, però che comunque è<br />
presente in tutti i posti e niente. Diciamo che è un po’ inevitabile, anche se <strong>la</strong><br />
paro<strong>la</strong> è brutta ma è inevitabile” (int. 4)<br />
Si ha anche una posizione opposta che, pure se minoritaria, suscita preoccupazione per <strong>la</strong><br />
sua nettezza nel definire giusta <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong>.<br />
I: “Secondo te come si può superare <strong>la</strong> <strong>discriminazione</strong>?”<br />
R: “Ognuno al suo Paese” (int. 10)<br />
I: “Chi sono le persone che vengono discriminate maggiormente e secondo te perché?”<br />
R: “Discriminate maggiormente gli extracomunitari, gli omosessuali”<br />
I: “E perché?”<br />
R: “Perché comunque gli extracomunitari... [paro<strong>la</strong> in dialetto non compresa]”<br />
I: “Secondo <strong>la</strong> tua opinione ovviamente”<br />
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