07.01.2015 Views

vAIrD

vAIrD

vAIrD

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Il rebus del rimpasto<br />

che blocca la Sicilia<br />

Vito Lo Monaco<br />

Entro oggi, secondo la promessa di Crocetta, la giunta regionale<br />

avrebbe dovuto essere completata, ritornando alla<br />

sua piena operatività. Ovviamente ciò sarà possibile solo<br />

quando la maggioranza avrà risolto il rebus del rimpasto, mini o<br />

macro. Intanto premono i problemi della Sicilia reale che attende<br />

di sapere anche chi guiderà l’assessorato all’economia dopo le dimissioni<br />

di Bianchi, al quale va riconosciuto di aver saputo fronteggiare<br />

una situazione finanziaria gravissima ereditata dai<br />

precedenti governi, ma ancora non risolta definitivamente. Il Patto<br />

di stabilità ha ridotto al minimo la spesa produttiva della Regione,<br />

ogni mese gli stessi stipendi dei dipendenti sono minacciati, le imprese<br />

continuano a non riscuotere i loro crediti verso la Regione,<br />

enti e associazioni ballano sul baratro della chiusura imminente. Il<br />

lungo elenco delle incompiute che A Sud’Europa documenta è<br />

solo una tessera del mosaico delle difficoltà e<br />

potenzialità in cui vive la Regione che ha un futuro<br />

istituzionalmente incerto secondo lo<br />

schema di riforme ipotizzate dal Governo nazionale.<br />

Probabilmente, dopo settanta anni di Autonomia<br />

speciale usata male, qualche<br />

correzione funzionale si dovrà pur adottare per<br />

ripristinare l’originaria idea dell’autogoverno immaginata<br />

dai padri costituenti. Bisogna prendere<br />

atto del fallimento di un’intera classe dirigente di<br />

aver fatto dell’Autonomia speciale un cardine del<br />

sistema politico mafioso ancora oggi vivo nonostante<br />

gli attacchi e le rivoluzioni del Governo Crocetta. A questo<br />

punto si sono ridotti i margini di tempo per sanare la contraddizione<br />

tra crisi politica e crisi economica e sociale. Quest’ultima ha<br />

bisogno di un forte governo regionale che possa rinegoziare il<br />

patto di stabilità, nuovi investimenti e nuove politiche pubbliche industriali,<br />

agroalimentari,turistiche, sanitarie, scolastiche capaci di<br />

smantellare i fenomeni della corruzione, del clientelismo e gli interessi<br />

politicomafiosi. Compiti non facili, ma obbligati, per l’attuale<br />

compagine politica. La frammentazione e la liquidità della rappresentanza<br />

politica non fanno ben sperare, ma esse sono il risultato<br />

del voto dei siciliani dopo la crisi ultraventennale dei grandi partiti<br />

di massa. Tutto ciò non ha potuto cancellare quel complesso<br />

mondo sociale e culturale che ha resistito agli egoismi di gruppo<br />

Crocetta promette di<br />

completare la giunta<br />

regionale ritornando<br />

alla piena operatività.<br />

Intanto premono<br />

i problemi<br />

della Sicilia reale<br />

e ai vari individualismi continuando a lottare per un risanamento<br />

etico, economico, sociale del paese. Da quel mondo, del quale<br />

fanno parte uomini e donne del pubblico e del privato, è possibile<br />

trarre le risorse umane e le idee attorno alle quali si sono<br />

aggregate secondo nuove forme di partecipazione e di volontariato.<br />

La Sicilia da qualche tempo non è più laboratorio di sperimentazione<br />

politica utile anche a livello nazionale.<br />

È venuta meno una classe dirigente con una visione strategica<br />

nel momento in cui il Mediterraneo sta vivendo la stagione di<br />

una moderna neocentralità geopolitica grazie alla crisi globale<br />

che ha riproposto i temi di un nuovo modello di sviluppo per<br />

tutto il Sud Europa e i paesi mediterranei, pena il loro stravolgimento<br />

come dimostrano l’evoluzione delle primavere arabe,<br />

i flussi emigratori, la crisi dei paesi del sud dell’UE.<br />

Paghiamo inoltre lo scotto di politiche non<br />

espansive le quali hanno messo in crisi le fragili<br />

basi del sistema produttivo meridionale entrato<br />

in agonia appena venute meno le risorse<br />

pubbliche legate alla distribuzione clientelare.<br />

Gli apparati della Pubblica amministrazione in<br />

questa fase di passaggio sono disorientati e<br />

paralizzati contribuendo all’aggravamento dell’inefficienza<br />

del pubblico.<br />

È possibile uscirne solo con uno scatto di reni<br />

che riporti alla luce tutte le energie sotterranee del pubblico e<br />

del privato. Come liberarle se la Politica, cioè l’attuale sistema<br />

di partiti e partitini, non si libera dei suoi laccioli particolaristici<br />

Se non rimette al centro della rappresentanza il “noi” e il bene<br />

comune<br />

Non basta un taglio moralistico alla pratica di governo, occorre<br />

una gestione partecipata delle soluzioni culturali e sociali anticrisi<br />

nelle quali coinvolgere tutte le rappresentanze intermedie<br />

della società, del mondo del lavoro e delle imprese. Le prossime<br />

elezioni amministrative ed europee da questo punto di<br />

vista possono essere un primo banco di prova alle qualità morali<br />

e politiche dei candidati scelti e alle loro capacità rappresentative<br />

di un nuovo sud.<br />

Gerenza<br />

ASud’Europa settimanale realizzato dal Centro di Studi e iniziative culturali “Pio La Torre” - Onlus. Anno 8 - Numero 14 - Palermo, 7 aprile 2014<br />

Registrazione presso il tribunale di Palermo 2615/07 - Stampa: in proprio<br />

Comitato Editoriale: Mario Azzolini, Mario Centorrino, Gemma Contin, Giovanni Fiandaca, Antonio La Spina, Vito Lo Monaco, Franco Nicastro, Bianca Stancanelli,<br />

Vincenzo Vasile.<br />

Direttore responsabile: Angelo Meli - In redazione: Davide Mancuso - Art Director: Davide Martorana<br />

Redazione: Via Remo Sandron 61 - 90143 Palermo - tel. 091348766 - email: asudeuropa@piolatorre.it.<br />

II giornale è disponibile anche sul sito internet: www.piolatorre.it; La riproduzione dei testi è possibile solo se viene citata la fonte<br />

In questo numero articoli e commenti di: Giuseppe Ardizzone, Luciano Canova, Dario Carnevale, Ambra Drago, Alida Federico, Melania Federico, Antonella<br />

Filippi, Michele Giuliano, Rony Hamaui, Emanuele Imperiali, Stefano Liberti, Salvatore Lo Iacono, Franco La Magna, Vito Lo Monaco, Davide Mancuso, Stefania<br />

Migliavacca, Angela Morgante, Angelo Pizzuto, Michela Proietti, Alessandra Turrisi, Maria Tuzzo, Melinda Zacco.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!