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Anita B., ritratto di ragazza<br />

Roberta De Nicola<br />

Il film Anita B. è ambientato in Cecoslovacchia nel 1945,dopo<br />

la Seconda Guerra Mondiale. Il genere di questo film è drammatico<br />

ed è stato tratto dal romanzo “Quanta stella c’è nel<br />

cielo”. Il film parla di Anita, una giovane ragazza ebrea-ungherese<br />

che, dopo essere sopravvissuta in Polonia nel campo di concentramento<br />

di Aushwitz, venne ospitata a casa della zia Monika insieme<br />

al marito, al cognato Eli ed al figlioletto Roby in<br />

Cecoslovacchia.<br />

Monika le proibì di parlare della sua brutale esperienza, e le proibì<br />

di uscire di casa per mancanza di documenti.<br />

Anita però un giorno fu invitata ad una festa, dove fu arrestata da<br />

due guardie in borghese e rilasciata pochi giorni dopo l’arrivo dei<br />

documenti. Poi Anita iniziò a lavorare in una fabbrica tessile, dove<br />

conobbe un ragazzo ebreo, David, che diventò poi il suo migliore<br />

amico.<br />

Eli nel frattempo intraprese una storia con Anita, e David quando<br />

ne venne a conoscenza decise di partire per la Palestina, ad insaputa<br />

dell’amica, perché anche lui sentiva qualcosa di profondo<br />

per Anita.<br />

Anita scoprì poi di essere incinta e lo rivelò ad Eli, che non essendo<br />

pronto ad essere padre decise di portare Anita a Praga per<br />

farla abortire contro la sua volontà. Anita contraria alla decisione<br />

presa da Eli cercò di farlo ragionare ma senza successo. Arrivati<br />

a destinazione, Anita entrò nello studio medico e con la complicità<br />

del dottore non abortì, Eli consapevole di aver fatto abortire Anita<br />

la chiuse nella stanza per non farla scappare, ma la ragazza riuscì<br />

a scappare dalla finestra e si rifugiò nel centro di accoglienza<br />

per gli ebrei. Grazie all’aiuto di un amica riuscì anche lei a partire<br />

per la Palestina.<br />

Novecento<br />

Mar mi parve; ma non era.<br />

Dai desii della mia vita scivolai via;<br />

Non venni mai al mondo<br />

Cosi si conclude il film, ne consiglio vivamente la visione a tutti.<br />

Ho visto molti film che parlavano della Shoah, ma l’unico che<br />

parlava di una rinascita dopo l’esperienza vissuta nei campi di<br />

concentramento era questo, ”Anita-B”. Vedere la sofferenza e<br />

il disagio provato dalla gente salvatasi in quel periodo fa venire<br />

i brividi; non tutti riuscirono a superare questo evento drammatico<br />

e si suicidarono, ma Anita della sua salvezza ne fece<br />

un dono, e parti verso la Palestina con un solo bagaglio, suo figlio.<br />

IPS "M. G. Apicio (Anzio)<br />

Al suon di lei<br />

Torpore nero m'affolla il cielo<br />

Il tuo spirto chissà dove s' adagia<br />

Mentre da lungi, qui, tutto quieta.<br />

Da lungi, a poco a poco, esso venia a me<br />

Ed io lo scoprii tra il bianco e il nero delle dita mie.<br />

Il mondo era alto sogno, non realtà.<br />

Spaurami l'immenso<br />

Non abbastanza note,<br />

Per suonarlo tutto, io posseggo.<br />

E tutto suonò una sola volta,<br />

per l'etterno.<br />

Nuvola persa piovimi, dunque<br />

Ch'io miro la tua sorte piatta<br />

Mancami lo squietar vicino dei miei occhi<br />

Al suon di lei.<br />

Danilo Leto<br />

Liceo Einstein<br />

Palermo<br />

7aprile2014 asud’europajunior 7

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