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il prodotto interno europeo potrebbe<br />

aumentare di circa 120 miliardi annui<br />

biamento né sulla valutazione della sicurezza condotta dall’EFSA<br />

prima dell’approvazione di un OGM, né sulle procedure che agricoltori,<br />

aziende produt¬trici di sementi e commercianti dovranno<br />

seguire nella commercializzazione di tali prodotti.<br />

Rimanendo sull’argomento agricoltura c'è da dire ancora che gli<br />

Stati Uniti sono interessati a vendere una quota maggiore dei loro<br />

prodotti agricoli di base, quali il frumento e la soia, mentre le principali<br />

esportazioni dei paesi UE verso gli USA interessano in genere<br />

prodotti alimentari di maggior valore come alcolici, vino, birra<br />

o di trasformazione come formaggi, prosciutto e cioccolato.ecc..<br />

L'Europa avrebbe pertanto la possibilità di potenziare le vendite<br />

agli Stati Uniti dei prodotti alimentari di alta qualità. Al momento, alcuni<br />

prodotti alimentari europei, come le mele e vari formaggi,<br />

sono vietati sul mercato statunitense; altri sono penalizzati da dazi<br />

elevati come quello applicato sulle carni 3%, bevande 22-23% e<br />

prodotti lattiero-caseari fino al 139%. Alla fine i vantaggi e gli svantaggi<br />

saranno probabilmente dall’una e dall’altra parte ma dovrebbero<br />

migliorare il livello di soddisfazione dei consumatori e la<br />

qualità della struttura produttiva di entrambe le realtà.<br />

Uno degli aspetti i più delicati in corso di definizione è forse infine<br />

quello relativo alle garanzie nei confronti degli investimenti delle<br />

aziende e della composizione delle controversie fra investitori e<br />

Stati (Investor to State Dispute Settlement, ISDS).Vi possono essere<br />

mille casi (da una possibile nazionalizzazione, al divieto di<br />

una produzione ecc) in cui pur alla presenza di un sistema articolato<br />

di norme un paese possa non offrire ad un investitore straniero<br />

adeguate garanzie di sicurezza del proprio investimento nè<br />

la possibilità di ottenere udienza presso un tribunale locale.. In<br />

questi casi è necessario che questi possa rivolgersi ad un arbitrato<br />

internazionale, per fare una richiesta di risarcimento, grazie<br />

ad un’apposita disposizione in materia di ISDS, stabilita nel quadro<br />

dell’accordo TTIP.<br />

D’altra parte la Commissione Europea, per garantire anche l’interesse<br />

dei paesi membri ha partecipato attivamente all’elaborazione<br />

di nuove regole delle Nazioni Unite per la trasparenza<br />

dell’ISDS.<br />

In conclusione, si può ragionevolmente sostenere che le problematiche<br />

e le preoccupazioni che questo accordo trova all’interno<br />

del dibattito italiano sono ben presenti e tenute in<br />

considerazione all’interno degli organismi che stanno gestendo<br />

il negoziato.<br />

In questo momento, in cui l’Europa sta attraversando una crisi<br />

di fiducia e una certa difficoltà a riconoscersi in un’identità comune,<br />

questo negoziato cammina invece in un senso contrario<br />

e rappresenta i 28 paesi membri come un unico organismo che<br />

riesce a contrattare le condizioni per un miglioramento dei rapporti<br />

con la grande realtà economica degli USA.<br />

Beni confiscati, nasce cooperativa di dipendenti per gestire Villa Santa Teresa<br />

Si chiama Villa Santa Teresa coop sociale ed è la cooperativa<br />

di dipendenti nata per gestire Villa Santa Teresa, la<br />

struttura sanitaria all’avanguardia confiscata all’imprenditore<br />

mafioso Michele Aiello dodici anni fa. “La cooperativa –<br />

spiega Angela Maria Peruca, presidente di LegacoopSociali Sicilia<br />

- è stata costituita ieri e adesso dovrà avviare l’iter per chiedere<br />

l’assegnazione dell’azienda e dare la possibilità ai dipendenti, divenuti<br />

oggi cooperatori, di proseguire l’attività di Santa Teresa. E’<br />

il primo passaggio di un iter che non preclude altre possibilità e<br />

che si potrà concretizzare solo dopo avere esaminato i dati economici<br />

e finanziari necessari per la stesura del piano industriale ed<br />

aver verificato la fattibilità della gestione”.<br />

Secondo Legacoop, presupposto fondamentale è infatti la tenuta<br />

d’impresa: “Assicurare continuità di prestazioni e posti di<br />

lavoro nella legalità – dice Filippo Parrino, presidente di Legacoop<br />

Palermo ha condotto in prima persona l’operazione insieme<br />

alla Peruca- sono gli obbiettivi primari. Della coop fanno<br />

parte 67 soci, circa la metà dei dipendenti della struttura, appartenenti<br />

a ogni categoria: dai primari agli infermieri, dalle qualifiche<br />

più alte a quelle più basse. Un percorso frutto di un anno<br />

di confronti e di colloqui individuali e collettivi in cui sono stati<br />

illustrati i meccanismi della cooperazione, tenendo nello stesso<br />

tempo informati tutti i livelli istituzionali, a partire dal Cda dell’azienda<br />

presieduto dal prefetto Marino”.<br />

7aprile2014 asud’europa 29

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