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Schifano, solo scrittura ai tempi del gossip<br />

Per amare la divina Morante basta leggerla<br />

Salvatore Lo Iacono<br />

Ci sono tanti bellissimi, diversissimi fra loro, libri pubblicati<br />

dalle edizioni Elliot e c’è stata la possibilità di scriverne ampiamente<br />

su queste pagine: “Ragazze di campagna” di<br />

Edna O’Brien, “Passi” di Jerzi Kosinski, “La ragazza che fermò il<br />

tempo” di J.M. Tohline, “Convoglio di mezzanotte” di S. Yizhar, per<br />

citare alcune delle più recenti pubblicazioni, o i libri di Donatella Di<br />

Pietrantonio o i felici recuperi dell’arte preziosa di Manlio Cancogni.<br />

Con “E.M. o la Divina Barbara” (114 pagine, 16 euro) di Jean-<br />

Noël Schifano, invece, la casa editrice romana ha tradotto<br />

(affidandone la versione a Mario Bertin)<br />

un’opera a dir poco controversa, che in patria è<br />

stata pubblicata un anno fa da Gallimard, con<br />

critiche forse troppo benevole per il risultato finale.<br />

Nulla da eccepire sulla divinità di Elsa Morante<br />

e degli adolescenti (che lei definiva “divini<br />

barbari”), romanzare però gli ultimi giorni dell’autrice<br />

de “L’isola di Arturo” come ha fatto Schifano<br />

(amico e suo traduttore in lingua francese,<br />

già direttore dell'Institut Français di Napoli dal<br />

1992 al 1998), o scriverne una specie di memoir<br />

apocrifo nulla aggiunge e nulla toglie alla potenza<br />

letteraria dell’autrice de “L’isola di Arturo”.<br />

Non semplice lesa maestà, sia beninteso, ma<br />

anche tanto cattivo gusto che aspira ad essere<br />

letteratura e sembra semplice scrittura ai tempi<br />

del gossip, niente di più, niente di meno. Meglio<br />

i ricordi del fratello Marcello, diventati libri per<br />

Garzanti negli anni Ottanta, o la più recente documentatissima<br />

biografia firmata da Graziella<br />

Bernabò per l’editore Carocci.<br />

Francese d’origini siciliane, Schifano, avrà anche provato a scrivere<br />

– a trent’anni di distanza – un omaggio e a suo modo un atto<br />

di riconoscenza nei confronti di Elsa Morante, una dea “nata per<br />

gli amori difficili”, che ha più paura d’invecchiare che di morire, che<br />

ha già provato a suicidarsi e giace ricoverata nella clinica Villa<br />

Margherita, alla camera 127, dopo un intervento al cervello. Elisa<br />

(una vocale in più, per pudore o per presunta poesia, o per citazione<br />

da “Menzogna e sortilegio”) legge l’Inferno di Dante e ha<br />

con sé le sigarette al mentolo; spesso la bocca le si secca nei colloqui<br />

col suo giovane amico Giannatale, biascica parole, pensieri<br />

e ricordi, la sua memoria affonda nelle origini familiari (specie sui<br />

pochi ricordi del padre naturale, il normanno siciliano Ciccio Lo<br />

Monaco, e di quello che le aveva dato solo il nome). Le poche<br />

pagine che compongono “E. M o la Divina Barbara” finiscono<br />

per essere un po’ di pettegolezzi banali e pruriginosi, con quisquilie<br />

sulla data di nascita (non 1916, ma 1912) e sull’alcool di<br />

pessima qualità trangugiato da adolescente, più che memorie<br />

intime. L’ambiguità sottile tra verità e finzione, nelle pagine di<br />

Schifano, si vede da subito, perfino dal sottotitolo del suo libro<br />

che recita “Romanzo confidenziale non finito”. Come dire: l’inaffidabilità<br />

sembra programmata, nonostante in<br />

molte interviste l’autore abbia più volte precisato<br />

di avere raccontato avvenimenti realmente accaduti<br />

e riportato confidenze avute veramente.<br />

Scorrono come pallide figure minori Carlo Cecchi,<br />

Visconti, Moravia, la fedele governante<br />

Lucia, che la veglia giorno e notte, scorrono i<br />

pensieri e i ricordi delle tante cose sbagliate che<br />

ha amato. E neppure Elisa, a letto o sulla sedia<br />

a rotelle, è davvero al centro dell’attenzione, figura<br />

ingombrante finisce per diventare quella di<br />

Giannatale, delle sue avventure erotiche romane<br />

con un’amante, Polina, che lo attende al<br />

quarto piano dell’hotel Sisto Quinto.<br />

«Io sono tutta intera nei miei libri», ribadisce<br />

Elisa a Giannatale. Ed è davvero così, solo<br />

quello che ha scritto svela i suoi segreti. Chi<br />

vuol conoscere e amare davvero Elsa Morante<br />

– immergersi nelle sue lacerazioni, in certa sessualità<br />

morbosa, nella cultura infinita, nelle ambivalenze<br />

e fragilità – potrà leggerne e<br />

rileggerne tutte le opere, poche e imprescindibili, quelle notissime,<br />

quelle impunemente trascurate dall’editoria o misconosciute,<br />

anche quelle bellissime lettere che a cent’anni dalla sua<br />

nascita sono state pubblicate da Einaudi (“L’amata. Lettere di<br />

e a Elsa Morante”): lì c’è tutto o molto di quel che si vuol sapere<br />

sulle origini familiari, sulla contrastata relazione con il regista<br />

de “Il Gattopardo”, sul matrimonio contrastato e sui generis con<br />

l’autore de “Gli indifferenti”; lì la sua voce non è artefatta o trasfigurata<br />

maldestramente, non ci sono maschere, né finzioni,<br />

Morante è come era, amabile e dispotica, allegra e dolente,<br />

scontrosa e timida, arrogante e tremante.<br />

Libri al centro, a Roma una settimana di incontri con gli autori<br />

Inizia oggi e si concluderà domenica “Libri al centro”, a CinecittàDue,<br />

a Roma. Il gioco di parole è presto spiegato: alcuni dei<br />

più noti scrittori di casa nostra occuperanno per una settimana<br />

un centro commerciale. Ci saranno anche Paolo Di Paolo, Marco<br />

Lodoli, Chiara Gamberale, Marco Malvaldi, Alessia Gazzola, Sergio<br />

Rizzo, Gian Antonio Stella e Marco Travaglio. “Libri al centro”,<br />

nelle intenzioni del direttore editoriale Roberto Ippolito (che dal<br />

2010 dirige il festival di Ragusa “A tutto volume”), è un evento durante<br />

cui i libri, «emarginati dalla vita quotidiana», sono riportati lì<br />

«dove questa si svolge. È un’appassionata reazione allo scarso<br />

peso dei libri nella società italiana; portarli nel centro commerciale<br />

significa portarli fra la gente per goderne in tanti, tutti insieme. Li<br />

vogliamo vivi in un luogo vivo».<br />

A sostegno dell’evento si sono già schierati il gruppo Librerie<br />

Arion e alcuni editori, fra gli altri Sellerio, Giunti, Feltrinelli, Chiarelettere,<br />

Einaudi e Longanesi.<br />

Tanti gli incontri e gli appuntamenti in calendario, tutti con ingresso<br />

gratuito: due da oggi a venerdì (alle ore 17 e alle 18.30),<br />

quattro il sabato e la domenica (alle ore 12, 15.30, 17 e 18.30).<br />

Il fine settimana, inoltre, si arricchisce di incontri di lettura interamente<br />

pensati per il mondo dei più piccoli.<br />

Nell’ambito di “Libri al centro” ci sarà spazio anche per la mostra<br />

fotografica “Vita da Strega”, realizzata dall’Archivio Riccardi<br />

e curata da Giovanni Currado, che racconta la storia del premio<br />

letterario.<br />

S.L.I.<br />

40 7aprile2014 asud’europa

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