You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Fabrizio Di Paola, sindaco di Sciacca:<br />
“Le incompiute sono eredità del passato”<br />
esito degli iter amministrativi che hanno diverse fasi tra cui: progettazione,<br />
richiesta di finanziamento, gara d’appalto, cantiere.<br />
Ogni fase ha bisogno della massima attenzione. Basta un<br />
niente, una svista, un errore formale, una interpretazione di una<br />
norma, per compromettere il risultato finale”.<br />
Tra le città con le maggiori opere incompiute troviamo<br />
Sciacca, abbiamo intervistato il sindaco, l’avv. Fabrizio Di<br />
Paola. Nel quadro delle opere incompiute della nostra<br />
Regione qual è la situazione della sua città.<br />
“La situazione adesso è notevolmente migliorata. Tanto è stato<br />
fatto per il recupero di quelle che un tempo si chiamavano anche<br />
“cattedrali nel deserto”, opere che venivano progettate, costruite<br />
pezzo dopo pezzo, a stralci funzionali, e poi mai terminate per<br />
mancanza di finanziamenti. A Sciacca, negli ultimi anni, l’attenzione<br />
sulle incompiute è stata massima, sia di opere di proprietà<br />
del Comune che di altri enti come la Regione Siciliana. Lavori di<br />
completamento hanno interessato le piscine comunali. Lavori di<br />
completamento stanno interessando la nuova chiesa della Perriera<br />
e la Casa Albergo per Anziani. Negli ultimi anni si è tanto parlato<br />
anche del Teatro Popolare, noto in tutto il mondo perché<br />
progettato dal maestro architetto Giuseppe Samonà e dal figlio Alberto.<br />
È un complesso di edifici in cemento armato di proprietà<br />
della Regione Siciliana che è stato oggetto di recente di un intervento<br />
per rendere parzialmente fruibile il teatro. Il problema sarà<br />
la futura gestione. Ma questo è un altro discorso per il quale c’è<br />
una discussione avviata da mesi con il governo regionale”.<br />
Quali sono i maggiori ostacoli che incontra un amministratore<br />
nel compiere delle opere<br />
“I principali ostacoli sono ormai di natura esclusivamente finanziaria,<br />
soprattutto nell’ultimo periodo di profonda crisi, con gli enti<br />
locali svuotati delle loro capacità di investire nella realizzazione di<br />
nuove opere pubbliche. Ci sono anche difficoltà a reperire i fondi<br />
per redigere i progetti. Per non parlare delle procedure burocratiche.<br />
Il problema principale, comunque, resta la disponibilità finanziaria<br />
con i tagli ai trasferimenti agli Enti Locali operati dallo<br />
Stato e dalla Regione che hanno dato il colpo finale. L’unica fonte<br />
di finanziamento è l’Europa, è la programmazione comunitaria. Attendiamo<br />
i bandi europei per proporre il parco progetti di cui il Comune<br />
è già dotato”.<br />
Dal suo insediamento sono state avviate situazioni concrete<br />
per rimuovere questa paralisi favorendo lo sviluppo dell’edilizia<br />
civile<br />
“Sono state sbloccate procedure che hanno consentito poi il buon<br />
Quali sono gli enti che hanno maggiore responsabilità nel<br />
quadro delle opere incompiute di cui si continua a parlare<br />
da decenni<br />
“Le responsabilità sono diffuse. Ma penso che le principali responsabilità<br />
ricadano sulla Regione e sugli enti parastatali.<br />
Come accennavo all’inizio, è anche colpa di norme e procedure<br />
un tempo che non contemplavano il completamento funzionale<br />
delle opere pubbliche. Un tempo si procedeva a stralci.<br />
Si iniziava con il primo stralcio e, dopo che si reperivano nuovi<br />
fondi, si proseguiva con un nuovo stralcio. Le incompiute sono<br />
eredità del passato”.<br />
Quale freno mette la legge di stabilità sulla possibilità che<br />
i Comuni possano investire per completare opere di interesse<br />
primario<br />
“Abbiamo assistito come a un effetto strangolamento. La riduzione<br />
graduale di finanziamenti alle Autonomie Locali ha determinato<br />
il blocco della spesa e, dunque, la capacità di<br />
investire in nuove opere pubbliche anche di grande interesse.<br />
Le rigide norme sul Patto di Stabilità hanno poi fatto il resto.<br />
Alle Amministrazioni comunali hanno legato le mani, assegnando<br />
pure funzioni impopolari. Lo Stato da un lato ha diminuito<br />
i fondi, dall’altro ha costretto gli enti locali ad aumentare<br />
la pressione fiscale, con la conseguenza che i cittadini ci vedono<br />
come quelli che impongono, aumentano e riscuotono le<br />
tasse. Noi siamo al fianco dei cittadini e facciamo i loro interessi.<br />
Con la crisi economica, i drastici provvedimenti presi dal<br />
governo centrale, tutto si è acuito con i Sindaci che ogni giorno<br />
sono in trincea. Tutto ricade su di noi. Una situazione che non<br />
può continuare. Con l’Anci abbiamo intrapreso una dura battaglia<br />
a difesa dei cittadini e delle pubbliche amministrazioni. I<br />
Comuni debbono ritornare ad avere mezzi idonei e le capacità<br />
per sostenere servizi essenziali e investimenti per opere di interesse<br />
primario”.<br />
E’ auspicabile l’ingresso di privati per favorire la realizzazione<br />
di opere<br />
“L’intervento del privato potrebbe sbloccare tante situazioni e<br />
creare le basi per la creazione di opere e anche di servizi utili<br />
alla collettività. L’ente pubblico programma, dà gli indirizzi, il privato<br />
può intervenire fornendo il proprio contributo di idee, di finanze<br />
e anche di organizzazione. Per la prima volta nella storia<br />
del secolare Carnevale di Sciacca, la mia Amministrazione ha<br />
affidato con bando pubblico a una ditta privata la gestione della<br />
organizzazione e valorizzazione della festa. Senza l’apporto finanziario<br />
del privato e con il venir meno del sostegno finanziario<br />
degli storici enti promotori, il Carnevale nquest’anno on si<br />
sarebbe potuto fare. È chiaro che quando il Comune si rivolge<br />
all’esterno, il privato che investe proprie risorse deve avere una<br />
sua utilità”.<br />
A.D.<br />
7aprile2014 asud’europa 7