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Problematiche e opportunità<br />
degli scambi commerciali esteri<br />
Giuseppe Ardizzone<br />
Il Transatlantic Trade and Investment Partnership – (TTIP) è<br />
un accordo commerciale, attualmente in corso di negoziazione,<br />
ed ha l’obiettivo di rimuovere le barriere commerciali e facilitare<br />
la libera circolazione di beni e servizi fra l’Europa e gli Stati<br />
Uniti d’America. Oltre alla riduzione delle barriere doganali e dei<br />
dazi (già oggi ai minimi storici) è all’ordine del giorno anche quella<br />
delle differenze esistenti nei regolamenti tecnici, nelle norme e procedure<br />
d’omologazione. I negoziati TTIP mireranno inoltre all'apertura<br />
di entrambi i mercati per i servizi, gli investimenti delle<br />
aziende e gli appalti pubblici. Gli effetti sull’economia complessiva<br />
europea vengono valutati positivamente, e uno studio indipendente<br />
del Centro di Ricerca per la Politica economica (CEPR) di<br />
Londra afferma che il prodotto interno europeo potrebbe aumentare<br />
di ca. € 120 miliardi annui.<br />
Il negoziato sull’accordo è balzato agli onori della cronaca in occasione<br />
della recente visita nei principali paesi europei, compresa<br />
l’Italia, da parte del Presidente USA, Obama, che ne ha sottolineato<br />
più volte i reciproci vantaggi anche facendo riferimento al<br />
possibile aumento delle vendite di gas americano in Europa a parziale<br />
sostituzione di quello russo.<br />
I principali vantaggi oltre che dalla circolazione delle merci, deriverebbe<br />
poi, per ben due terzi, da un taglio della burocrazia e da<br />
un maggiore coordinamento fra le autorità di regolamentazione. Il<br />
taglio della burocrazia, infatti, consentirebbe la riduzione dei costi<br />
sostenuti delle imprese per rispettare contemporaneamente le normative<br />
europee ed americane. L’altro aspetto forse ancora più importante<br />
è che il coordinamento delle autorità preposte alla<br />
regolamentazione la renderebbe più efficace sia attraverso un processo<br />
di reciproco apprendimento, confronto e contaminazione<br />
culturale, sia con la riduzione dei costi ispettivi a carico delle<br />
aziende. Si dovrà pertanto intervenire sia sulle regole esistenti sia<br />
coordinando in maniera efficace la futura attività legislativa.<br />
Da molte parti tuttavia si avanza il dubbio che nel procedere del<br />
negoziato si possa accantonare il ruolo svolto dai governi a tutela<br />
dei propri cittadini in campi come la salute, la sicurezza, l’ambiente,<br />
la sicurezza finanziaria. Questo è da escludere e c’è comunque<br />
da rilevare che si può riscontrare in tutte le dichiarazioni<br />
ufficiali un esplicito riferimento al fatto che L’Unione europea e gli<br />
Stati membri manterranno totalmente la capacità di agire per proteggere<br />
i propri cittadini dai rischi possibili nei settori citati. Questo<br />
è tra l’altro garantito grazie al fatto che tutte le autorità di<br />
regolamentazione (quelle che cioè propongono, adottano e/o attuano<br />
i regolamenti in discussione) parteciperanno ai negoziati;<br />
gli stessi saranno trasparenti e la Commissione si è assunta l’impegno<br />
d’informare regolarmente le parti interes¬sate (ad esempio<br />
imprese, sindacati e organizzazioni dei consumatori), consultandole<br />
opportunamente anche in merito a qualsiasi eventuale<br />
modifica della regolamentazione.<br />
Ad ulteriore e finale garanzia è previsto inoltre che Il Parlamento<br />
europeo e il Consiglio (composto dai governi democratici<br />
dei 28 Stati membri) nonché il Congresso degli Stati Uniti<br />
dovranno approvare l’esito dei negozi¬ati. Spetterà quindi ai<br />
rappresentanti dei cittadini europei ed americani la decisione<br />
finale su quanto è stato concordato. Il negoziato non si pone<br />
pertanto l’obiettivo di ridurre le garanzie di cui godono oggi i cittadini<br />
per facilitare le imprese o l’arricchimento delle multinazionali.<br />
Tutte le garanzie verranno mantenute e semmai<br />
migliorate.<br />
Lo scopo è quello di eliminare le barriere superflue e la duplicazione<br />
dei vincoli e delle procedure come è avvenuto ad<br />
esempio già con successo nell’attività di autorizzazione dei<br />
nuovi farmaci con l’allineamento delle procedure.<br />
Molte preoccupazioni riguardano per esempio la normativa in<br />
materia di OGM e da più parti si avanza l’obiezione che gli USA<br />
imporranno in sede negoziale l’abolizione dell’attuale normativa<br />
europea di regolamentazione. Questo non potrà accadere<br />
in quanto l’atto legislativo fondamentale dell’UE in materia di<br />
OGM non rientrerà nei negoziati e quindi non ne verrà modificato.Tale<br />
atto prevede la possibilità della vendita in Europa di<br />
alcuni OGM a condizione che essi siano stati approvati per essere<br />
utilizzati come alimenti, mangimi o sementi. Le domande<br />
sono valutate dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare<br />
(EFSA) e trasmesse agli Stati membri dell’UE. Che decidono se<br />
approvarle autonomamente..Non vi sarà pertanto nessun cam-<br />
28 7aprile2014 asud’europa