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Ribelli contro la mafia: la tragica storia<br />
di Lia Pipitone rivive in un libro<br />
Elena Riggi<br />
Lo scorso 10 marzo presso l'Aula Magna del Liceo classico<br />
e linguistico” R. Settimo" di Caltanissetta si è svolto un incontro<br />
relativo al Progetto educativo antimafia, la suddetta<br />
scuola, infatti, promuove da diversi anni percorsi e progetti per<br />
l'educazione alla Legalità in collaborazione con il Centro studi Pio<br />
la Torre e con l'A.N.M. di Caltanissetta.<br />
Per il corrente anno scolastico è stato approfondito il tema "<br />
Donne siciliane ribelli, storia dell'antimafia" A tal proposito è stato<br />
presentato il libro "Se muoio, sopravvivimi, storia di mia madre che<br />
non voleva essere più figlia di un mafioso”, scritto da Alessio Cordaro,<br />
figlio di Lia Pipitone e dal giornalista di Repubblica Salvo Palazzolo.<br />
Il libro rappresenta un vero e proprio diario di Alessio alla<br />
ricerca della verità sulla morte della madre ma è anche l'indagine<br />
giornalistica di Salvo Palazzolo. E’ la storia inedita della figlia di un<br />
padrino e della sua ribellione soffocata: Lia Pipitone sarebbe stata<br />
uccisa per ordine del padre, uomo che ha segnato l’ascesa, gli affari<br />
e i delitti eccellenti di Cosa Nostra insieme a Riina e Provenzano.<br />
Gli alunni della classe 3C del Liceo Classico: Silvia Rotondo, Andrea<br />
Dibilio, Valeria Lo Faso, Marco Cammarata hanno letto alcune<br />
pagine significative estrapolate dal testo e recitato anche la<br />
poesia " Se muoio, sopravvivimi" di Pablo Neruda, la lettura è stata<br />
accompagnata da sottofondi musicali quali "Immagine" di John<br />
Lennon e "I wish you were here" dei Pink Floyd, poesia e canzoni<br />
preferite di Lia.<br />
Nella seconda parte dell'incontro Alessio ha lasciato la sua coinvolgente<br />
testimonianza. Dopo anni di rabbia e rassegnazione ha<br />
deciso di lottare per avere verità e giustizia sulla morte di sua<br />
madre, oltre a essere un figlio è anche un cittadino che non si rassegna<br />
alle impunità, ha sottolineato che la verità non è soltanto<br />
un problema che riguarda i figli e tutti i familiari dei morti di mafia,<br />
ma deve coinvolgere tutti perché è necessario dare giustizia alle<br />
vittime per ritrovare le buone idee che avevano in testa, proprio<br />
quelle idee che fanno paura ai mafiosi.<br />
In Alessio rimane la speranza che raccontare la storia di sua<br />
madre potrà servire a dare coraggio a tutti coloro i quali non vedono<br />
una via di uscita a un destino che sembra essere già scritto<br />
da altri. Nascere in una famiglia di mafiosi infatti non può essere<br />
un destino dentro cui soccombere. Cosa nostra potrà essere<br />
sconfitta soltanto quando saranno proprio i figli dei mafiosi a<br />
prendere le distanze dai loro padri, non dal punto di vista affettivo<br />
ma in quanto capi di associazioni criminali.<br />
Il giornalista Palazzolo, ha poi dichiarato che dalle testimonianze<br />
dei collaboratori di giustizia è emerso che Lia è stata vittima<br />
di una finta rapina, e che il padre è stato il mandante<br />
dell’uccisione della ragazza.<br />
Il dirigente scolastico il professore Vito Parisi è intervenuto e ha<br />
evidenziato l'importanza di queste attività educative all'interno<br />
della scuola. All’incontro ha partecipato anche il giudice Giovanbattista<br />
Tona, presidente dell’A.N.M. di Caltanissetta ha sottolineato<br />
che gli alunni della suddetta scuola insieme<br />
all’Associazione Nazionale Magistrati da diversi anni hanno<br />
partecipato a numerose iniziative inerenti all’educazione alla legalità.<br />
E’ stata ospite dell’incontro la dottoressa Alice Garofalo,<br />
responsabile del Centro “Lia Pipitone” di Caltanissetta; centro<br />
di Prevenzione, Ascolto e Lotta alla Violenza nei confronti delle<br />
donne, la cui finalità di sensibilizzare le persone al tema della<br />
violenza nelle sue diverse manifestazioni, di riconoscere i segnali<br />
e i meccanismI di ogni comportamento violento e sostenere<br />
la “vittima”.<br />
L'incontro è stato coordinato dalla professoressa Angela Baiomazzola,<br />
che ha ricordato anche altre due vittime di mafia della<br />
provincia di Caltanissetta:Vittorio e Patrizia Scifo.<br />
Liceo Classico e linguistico “R.Settimo”<br />
Caltanissetta<br />
7aprile2014 asud’europajunior 5