Gennaio - Febbraio - Marzo 2007 - Ordine dei Giornalisti
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LIBRERIA DI TABLOID<br />
Matteo Scanni,<br />
Ruben H. Oliva<br />
‘O Sistema. Un’indagine<br />
senza censure sulla camorra<br />
Angela G. Ferrari,<br />
Alberto Re<br />
Graffiti dell’anima<br />
Raffaello Vignali<br />
Eppur si muove.<br />
Innovazione<br />
e piccola impresa<br />
Periodicamente a Napoli<br />
scoppia una faida per il controllo<br />
del territorio e la camorra<br />
si guadagna le aperture<br />
<strong>dei</strong> telegiornali, ma al<br />
decimo morto consecutivo<br />
scompare. Di camorra si<br />
scrive poco, nonostante gli<br />
oltre 2700 morti negli ultimi<br />
vent’anni.<br />
Matteo Scanni e Ruben<br />
Oliva hanno deciso di volerci<br />
capire di più, sono partiti<br />
da Milano, armati di telecamera<br />
e taccuino, e hanno<br />
confezionato un’inchiesta,<br />
documentario più libro, che<br />
mostra i meccanismi del<br />
Sistema (termine usato dai<br />
camorristi) intorno al quale<br />
girano enormi interessi economici.<br />
Basti pensare che i<br />
clan si spartiscono una torta<br />
da 28.451 milioni di euro divisi<br />
tra: narcotraffico (16.459<br />
milioni), appalti pubblici truccati<br />
(5.878 milioni), prostituzione<br />
(587 milioni), usura<br />
(4.703 milioni) e traffico di<br />
armi (824 milioni).<br />
Il film è un racconto corale<br />
che parte dal basso, da quei<br />
vicoli dove la gente respira<br />
quotidianamente violenza a<br />
base di agguati ed estorsioni.<br />
Si vedono politici coraggiosi,<br />
come il senatore Lorenzo<br />
Diana, combattere la<br />
camorra e vivere sotto scorta.<br />
Ci sono le testimonianze<br />
<strong>dei</strong> magistrati e <strong>dei</strong> poliziotti<br />
che cercano di ricostruire i<br />
percorsi criminali <strong>dei</strong> clan.<br />
Quelle <strong>dei</strong> giornalisti locali<br />
che, incuranti delle minacce,<br />
raccontano di alleanze, di<br />
arresti e regolamenti di conti.<br />
Gli autori ci mostrano la<br />
droga di Scampia e ci spiegano<br />
la faida di Secon-<br />
di Massimiliano Lanzafame<br />
digliano, tra il clan Di Lauro<br />
e gli scissionisti, che ha lasciato<br />
sul campo 47 vittime.<br />
Un capitolo a parte è per la<br />
saga della famiglia Giuliano<br />
che per quasi mezzo secolo<br />
ha fatto di Forcella il cuore illegale<br />
della città. Poi le riprese<br />
si spostano fuori<br />
Napoli, a Casal di Principe,<br />
feudo del clan <strong>dei</strong> casalesi,<br />
gli unici esponenti camorristici<br />
che, come i corleonesi<br />
in Sicilia, sono espressione<br />
di una mafia locale e contadina.<br />
I casalesi controllano<br />
la prostituzione di Castelvolturno<br />
e hanno il monopolio<br />
del traffico illegale <strong>dei</strong> rifiuti,<br />
che negli ultimi cinque<br />
anni ha fruttato 20.000 miliardi<br />
di vecchie lire. Intanto<br />
l’inquinamento distrugge il<br />
territorio e sempre più persone<br />
si ammalano di tumore.<br />
È un quadro desolante con<br />
una camorra che, noncurante<br />
degli arresti e pentimenti,<br />
continua a reclutare<br />
nuovi affiliati. “Il Sistema -<br />
spiega il sostituto procuratore<br />
Giuseppe Narducci -<br />
quando individua il giovane,<br />
se lo coltiva, si fa carico del<br />
suo nucleo d’origine, della<br />
madre, del padre, <strong>dei</strong> fratelli,<br />
eventualmente della moglie<br />
e <strong>dei</strong> figli, si occupa delle<br />
spese legali in caso di detenzione,<br />
procura buoni avvocati.<br />
Il Sistema segue l’affiliato<br />
nei momenti più importanti<br />
della sua vita: matrimonio,<br />
impegni di spesa per<br />
l’auto, l’affitto.Tutto”.<br />
M. Scanni, R. H. Oliva,<br />
‘O Sistema, Rizzoli, 2006,<br />
pagine 115, euro 19,50<br />
di Filippo Senatore<br />
Bisogna fare il possibile per<br />
fermare il numero impressionante<br />
d’incidenti sulle strade<br />
del Belpaese.<br />
La regola prima è far prevalere<br />
il senso civico degli automobilisti<br />
che non rispettano<br />
le regole mettendo in pericolo<br />
se stessi e gli altri.<br />
Le vittime della strada sono la<br />
prima causa di morte in Italia.<br />
Le stragi del sabato sera<br />
coinvolgono soprattutto i giovani<br />
e i giovanissimi. È un’inchiesta<br />
sul dolore di coloro i<br />
quali rimangono impotenti rispetto<br />
alla vulnerabilità della<br />
vita. I fatti si svolgono<br />
all’Ospedale civile di Brescia,<br />
situato in una zona ad altissima<br />
mortalità per incidenti<br />
stradali.<br />
Durante i lavori di ristrutturazione<br />
e di ripulitura <strong>dei</strong> muri<br />
all’interno del nosocomio,<br />
Angela Ferrari scopre scritte<br />
di speranza e di disperazione<br />
<strong>dei</strong> familiari e degli amici delle<br />
vittime. Alberto Re prima che<br />
intervenga l’imbianchino, fotografa<br />
i graffiti destinati alla<br />
cancellazione. Il libro è un reportage<br />
sulla decifrazione<br />
delle parole, scritte sui muri<br />
delle sale d’attesa del pronto<br />
soccorso, delle scale e delle<br />
anticamere <strong>dei</strong> vari reparti<br />
dell’ospedale.<br />
Lo scopo è sensibilizzare le<br />
persone sui problemi della sicurezza<br />
stradale.<br />
Descrizione <strong>dei</strong> volti intubati<br />
nelle sale di rianimazioni come<br />
monito alla prudenza. “È<br />
già il quinto giorno che dormi;<br />
mi sembra che potrebbe bastare,<br />
non credi Apri gli occhi<br />
e torna con noi!” è uno <strong>dei</strong><br />
tanti messaggi struggenti.<br />
“Ma lasciate che a voi non la<br />
sveli, castissime stelle” (Shakespeare).<br />
Gli autori commentano le<br />
scritte con citazioni di Rousseau<br />
e Platone, Pessoa e<br />
Goethe.<br />
I graffiti ricordano le lapidi romane<br />
lungo le strade consolari.<br />
La disperazione nella ricerca<br />
del recupero di un passato<br />
dissolto, cede alla consolazione<br />
del racconto di una<br />
vita, delle consuetudini quotidiane<br />
fermate dalla memoria<br />
come l’emblema della descrizione<br />
di un volto caro.<br />
Il libro illustrato è corredato<br />
da lettere e pensieri <strong>dei</strong> familiari<br />
delle vittime raccolte dai<br />
curatori: “La strada deve essere<br />
luogo di vita, di progresso,<br />
di crescita umana e sociale<br />
e non di morte” riferisce<br />
il genitore di una vittima della<br />
strada. Grazie alla mobilitazione<br />
delle associazioni e<br />
delle istituzioni pubbliche, si<br />
cerca di ridurre il danno ed il<br />
numero d’incidenti con campagne<br />
pubbliche diffuse con<br />
spot televisivi e messaggi<br />
pubblicitari.<br />
Nel corso dell’anno passato il<br />
libro, grazie all’Associazione<br />
familiari e vittime delle strade<br />
onlus, è stato diffuso nelle<br />
scuole per sollecitare il senso<br />
di responsabilità tra i ragazzi<br />
freschi di patente.<br />
Conferenze itineranti hanno<br />
tentato e tentano di educare<br />
alla prudenza ed al rispetto<br />
del codice della strada per<br />
evitare vite spezzate, coma<br />
profondo e sedie a rotelle.<br />
Il libro di segni e disegni, aiuta<br />
a rispettare il codice della<br />
vita.<br />
Angela G. Ferrari, Alberto<br />
Re, Graffiti dell’anima,<br />
Vannini editrice,<br />
pagine 96, euro 13,00<br />
di Giacomo Ferrari<br />
L’innovazione è un problema<br />
che riguarda soltanto le<br />
grandi aziende Niente affatto.<br />
Bisogna superare i<br />
luoghi comuni che circondano<br />
questo concetto. Per<br />
prima cosa l’innovazione<br />
non significa soltanto tecnologia.<br />
In secondo luogo<br />
l’oggetto dell’innovazione<br />
non si limita al prodotto e al<br />
processo produttivo, ma<br />
comprende un universo assai<br />
più vasto. Tanto vasto<br />
che anche una piccola bottega<br />
artigiana, se vuole, fa<br />
dell’innovazione ogni giorno.<br />
È questo il messaggio<br />
contenuto in un agile volume<br />
che ogni piccolo imprenditore<br />
o aspirante tale<br />
dovrebbe leggere e meditare.<br />
Lo ha scritto Raffaello<br />
Vignali, presidente della<br />
Compagnia delle opere,<br />
l’associazione di piccole e<br />
medie imprese di ispirazione<br />
cattolica che vanta ben<br />
34 mila aderenti. Sociologo,<br />
43 anni, Vignali ha diretto<br />
l’Irer (Istituto regionale di ricerca<br />
della Lombardia) e<br />
insegna Management della<br />
ricerca pubblica e dell’alta<br />
formazione presso il<br />
Politecnico di Milano: è<br />
uno, insomma, che ha maturato<br />
l’esperienza necessaria<br />
per intervenire su<br />
questo delicato tema.<br />
Il libro è uscito alla vigilia<br />
del workshop organizzato a<br />
Milano (fine novembre<br />
2006) dalla Compagnia<br />
delle opere, che ha richiamato<br />
nei padiglioni della<br />
Fiera a Rho-Pero oltre mille<br />
piccole e medie imprese. E<br />
proprio da questa manifestazione<br />
sono arrivate le<br />
conferme delle tesi sostenute<br />
da Vignali. Tra gli<br />
espositori erano presenti<br />
imprenditori di ogni età e<br />
operanti nei più diversi settori<br />
merceologici. Sono<br />
emerse storie di successo,<br />
raccontate dai protagonisti,<br />
che potrebbero tranquillamente<br />
trovare posto in una<br />
raccolta dedicata a chi ha<br />
un’idea imprenditoriale e<br />
vuole verificarne le possibilità<br />
di realizzazione. Storie,<br />
inoltre, tutte costruite proprio<br />
intorno a un’idea innovativa.<br />
Ma ritorniamo al libro di<br />
Vignali. Il tema dell’innovazione<br />
è affrontato a 360<br />
gradi, attraverso una ricerca<br />
accurata, ricca di esempi<br />
e di case history. Ma soprattutto<br />
indica il percorso<br />
da seguire, in un’ottica che<br />
ha colto molto bene<br />
Adriano De Maio, rettore<br />
del Politecnico di Milano,<br />
nella postfazione: quella<br />
dell’ “assoluta centralità<br />
dell’uomo”. Perché, sono<br />
sempre sue parole, “il vero<br />
capitale di un’impresa è dato<br />
dalle persone che vi lavorano,<br />
innanzitutto, e dalla<br />
rete di persone esterne con<br />
cui si hanno rapporti”. Da<br />
qui la tesi centrale del libro,<br />
richiamata anche nelle<br />
conclusioni: l’innovazione,<br />
così come la creatività, “è<br />
una dimensione propria del<br />
capitale umano, non delle<br />
organizzazioni”.<br />
Raffaello Vignali<br />
Eppur si muove.<br />
Innovazione e<br />
piccola impresa,<br />
Guerini & Associati-<br />
Fondazione per la<br />
Sussidiarietà,<br />
pagine 186, euro 15,00<br />
Romano F. Cattaneo<br />
Antonio Locatelli<br />
tra eroismo e cultura<br />
Lello Gurrado<br />
Nomination<br />
di Massimiliano Lanzafame<br />
di Massimiliano Lanzafame<br />
Il libro narra le gesta del bergamasco<br />
Antonio Locatelli,<br />
eroe di guerra dell’aviazione<br />
italiana (decorato con tre medaglie<br />
d’oro). Pilota di straordinario<br />
talento e coraggio, si<br />
ricorda per il suo volo su<br />
Vienna in squadra con<br />
D’Annunzio, nel 1918, quando<br />
sommerse gli austriaci<br />
con una pioggia di volantini<br />
tricolori. L’anno seguente,<br />
s’imbarcò per l’Argentina dove,<br />
in aereo, fece la traversata<br />
del continente superando<br />
le Ande. Così, a soli ventitré<br />
anni, Locatelli inaugurò una<br />
nuova rotta aerea e s’inventò<br />
primo corriere postale della<br />
storia. Ma l’autore ci mostra<br />
anche un’altra faccia della<br />
personalità del protagonista,<br />
quella artistica, che svariava<br />
dalla poesia al disegno, dalla<br />
fotografia alla scrittura. Nel<br />
1924, edito da Treves, uscì il<br />
libro Le ali del prigioniero,<br />
scritto per ricordare l’avventurosa<br />
fuga dal campo d’internamento<br />
di Sigmundsherberg<br />
“travestito da soldato<br />
austriaco con documenti falsi”.<br />
Fu un ottimo cronista di<br />
guerra e un attento osservatore<br />
delle realtà in cui s’imbatteva<br />
nel suo peregrinare<br />
per il mondo, ma seppe dare<br />
la giusta attenzione alla sua<br />
città dirigendo La Rivista di<br />
Bergamo. Carlo De Martino,<br />
presidente <strong>dei</strong> giornalisti lombardi<br />
per circa venticinque<br />
anni, che fu redattore capo<br />
della testata ai tempi di<br />
Locatelli, lo descriveva così:<br />
“Fa il direttore, assegna argo-<br />
menti da trattare, escogita temi<br />
inconsueti, cura le attualità<br />
[...]. Giornalista pronto a<br />
trattare con dimestichezza gli<br />
argomenti più disparati, ma<br />
anche giornalista istintivo se<br />
si tien conto di tutte le serate<br />
da lui trascorse al Duse o al<br />
Nuovo, seduto in platea intento<br />
a ritrarre con la matita<br />
le opposte espressioni degli<br />
spettatori e gli atteggiamenti<br />
delle ballerine viennesi della<br />
Compagnia Schwarz, di cui<br />
riferirà sulla Rivista in diciotto<br />
schizzi senza testo”.<br />
Romano F. Cattaneo,<br />
Antonio Locatelli<br />
tra eroismo e cultura,<br />
Ferrari Editrice,<br />
Bergamo 2005,<br />
pagine 128, euro 10,00<br />
Immaginate un’isola sperduta<br />
nel Pacifico e otto spietati<br />
assassini, già condannati<br />
a morte, rinchiusi in un<br />
ranch spiati ventiquattr’ore<br />
su ventiquattro dalle telecamere.<br />
Cosa può succedere<br />
Il più assurdo reality<br />
show mai realizzato, che<br />
non mette in palio solo soldi,<br />
ma il “premio” più impensabile<br />
per un gioco: la vita<br />
umana. Ogni sabato sera, il<br />
pubblico vota, per decidere<br />
chi dev’essere giustiziato in<br />
diretta.<br />
Si discute spesso sulla deriva<br />
televisiva e sulla crescente<br />
insofferenza del<br />
pubblico telespettatori verso<br />
i reality. Lello Gurrado, nel<br />
suo primo romanzo noir,<br />
scritto col linguaggio e il piglio<br />
del cronista, appassiona<br />
il lettore pensando una<br />
tv che si spinge fino al punto<br />
di non ritorno.<br />
L’Esecuzione, è questo il<br />
nome dato alla trasmissione,<br />
riesce a incollare davanti<br />
agli schermi un’intera<br />
nazione. Nei bar, per strada<br />
e sui giornali americani non<br />
si parla d’altro. Sociologi e<br />
psicologi s’interrogano sulle<br />
personalità <strong>dei</strong> concorrenti.<br />
In video scorrono le immagini<br />
<strong>dei</strong> detenuti, che raccontano<br />
le loro agghiaccianti<br />
storie e si formano i<br />
partiti pro e contro i vari protagonisti<br />
dello show. Ci sono<br />
le prime nomination e le<br />
prime esecuzioni, ma di colpo<br />
la situazione va fuori<br />
controllo: i reclusi si ribella-<br />
no prendendo in ostaggio<br />
chi lavora alla realizzazione<br />
della trasmissione. Regista,<br />
conduttore, tecnici e produttori<br />
si ritrovano di colpo<br />
concorrenti del gioco e rischiano<br />
di morire se “nominati”<br />
dal pubblico.<br />
La politica non può stare a<br />
guardare degli innocenti<br />
che rischiano di morire,<br />
l’America va incontro a una<br />
pericolosa deriva della giustizia<br />
con ripercussioni disastrose<br />
sull’opinione pubblica.<br />
Allora decide di usare la<br />
forza, ma l’esito non è scontato,<br />
l’unica certezza è che<br />
va in onda il reality shock.<br />
Lello Gurrado,<br />
Nomination, Fanucci<br />
Editore, Roma 2006,<br />
pagine 215, euro 14,00<br />
ORDINE 1- 2- 3 <strong>2007</strong><br />
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