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Gennaio - Febbraio - Marzo 2007 - Ordine dei Giornalisti

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TEMPI LUNGHI PER L’APERTURA DEL TAVOLO SECONDO BIANCHERI.<br />

degli interessi legali dalla data della domanda<br />

al saldo, oltre alla propria parte delle<br />

spese di lite.<br />

… e lo stesso trattamento<br />

per chi collabora<br />

È sempre lo stesso editore a dovere dare<br />

conto, davanti al Giudice (che lo ha condannato),<br />

di altre gravi inadempienze retributive<br />

nei confronti di altre due giornalisti, che lo<br />

hanno trascinato in giudizio - entrambe con<br />

l’assistenza dell’avvocato Luisella Nicosia -<br />

in successive e distinte cause. La prima è<br />

stata promossa dalla collega V.B. che rivendicava<br />

il mancato pagamento di compensi<br />

per un totale di 2000 euro, dovuti per la collaborazione<br />

alla rivista Luxury.<br />

Al decreto ingiuntivo che gli imponeva di corrispondere<br />

la cifra richiesta, l’editore proponeva<br />

opposizione.<br />

Pur riconoscendo l’incarico professionale<br />

conferito alla ricorrente, nonché l’effettiva<br />

esecuzione da parte della stessa delle prestazione<br />

giornalistiche assicurate, eccepiva<br />

un preteso intervenuto accordo su un quantum<br />

inferiore da corrispondere come compenso,<br />

ammettendo di essere debitore di soli<br />

1000 euro, somma mai corrisposta alla<br />

giornalista a distanza di due anni dalla pubblicazione<br />

<strong>dei</strong> suoi articoli.<br />

E si dichiarava disponibile ad onorare in<br />

quella misura il proprio debito. Ma anche<br />

questa volta veniva meno all’impegno rivelando<br />

la natura pretestuosa ed infondata dell’opposizione<br />

svolta con evidente intento dilatorio.<br />

La condanna (Giudice di Pace di<br />

Milano, sentenza n. 20639/06 pubblicata in<br />

data 4 luglio 2006) è stata inevitabile: pagamento<br />

della somma richiesta in prima istanza<br />

più, ovviamente, il carico delle spese legali.<br />

La seconda chiamata in giudizio è stata promossa<br />

dall’iniziativa di un’altra collega, L.F.,<br />

che rivendicava a sua volta il mancato pagamento<br />

di prestazioni giornalistiche effettuate<br />

per la stessa rivista Luxury. Con la<br />

stessa tattica dilatoria, già descritta per il caso<br />

precedente, l’editore riconosceva un debito<br />

inferiore, dichiarandosi disposto a regolare<br />

la pendenza, senza poi provvedervi. Il<br />

giudice di Pace di Milano (sentenza<br />

21464/06 pubblicata in data 10 luglio 2006)<br />

ha condannato la società debitrice al pagamento<br />

di quanto rivendicato dalla giornalista,<br />

con l’aggravio delle spese processuali.<br />

Bisogna notare, per concludere, che l’editore<br />

neppure in presenza delle sentenze <strong>dei</strong><br />

magistrati ha provveduto a liquidare le somme<br />

dovute, rendendo indispensabile, da parte<br />

<strong>dei</strong> creditori, ulteriori iniziative giudiziarie,<br />

con la notifica di atto di precetto e successivi<br />

atti esecutivi.<br />

Contratto: la Fnsi annuncia<br />

“Nuove iniziative di lotta”<br />

Editori orientati alla contrattazione aziendale e personale. Audizioni di Fnsi e Fieg davanti alla Commissione Lavoro della Camera.<br />

Paolo Serventi Longhi ha spiegato che ''la Fieg avrebbe detto che se non si rinnova il contratto nazionale si elimina il primo livello di<br />

contrattazione e si passa alla contrattazione aziendale, non escludendo quella individuale''. Per il segretario Fnsi, ''la seconda cosa<br />

molto grave sarebbe quella di individuare tra le soluzioni ai problemi <strong>dei</strong> giornalisti quella dell'abolizione dell'<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> giornalisti''.<br />

Roma, 15 febbraio <strong>2007</strong>. Il Consiglio nazionale<br />

della Federazione nazionale della stampa<br />

e le Commissioni contratto hanno approvato<br />

all'unanimita' un ordine del giorno con<br />

cui ''impegnano la Giunta esecutiva a proseguire<br />

con forza tutte le iniziative utili per l'avvio<br />

del negoziato contrattuale con la Fieg''. Lo<br />

spiega una nota della Fnsi. Nell'ordine del<br />

giorno Consiglio nazionale e Commissioni<br />

contratto ''impegnano la Giunta esecutiva ad<br />

avviare una forte iniziativa nei confronti delle<br />

istituzioni e della opinione pubblica sulla centralita'<br />

imprescindibile della contrattazione collettiva<br />

e dell'autonomia e della qualita' dell'informazione<br />

e del giornalismo''. Inoltre si impegna<br />

''la Giunta Esecutiva e la Segreteria a<br />

proseguire il confronto su tutti i tavoli proposti<br />

dal Ministero del Lavoro e dalla Presidenza<br />

del Consiglio <strong>dei</strong> Ministri, attenendosi ai mandati<br />

congressuali e alle decisioni sulle singole<br />

materie prese dal CN e dalle Commissioni<br />

contrattuali, anche per quanto riguarda la previdenza<br />

di categoria nel rispetto della posizione<br />

espressa dal Consiglio generale<br />

dell'Inpgi''.<br />

Consiglio e Commissioni propongono ancora<br />

''a tutte le strutture sindacali di proseguire la<br />

riflessione avviata oggi sulle trasformazioni in<br />

atto nel settore dell'informazione, con particolare<br />

attenzione ai temi della convergenza multimediale<br />

e della transizione del sistema televisivo<br />

verso la piattaforma digitale.<br />

Temi che costituiscono il vero snodo che nei<br />

prossimi anni la categoria e la professione<br />

dovranno affrontare, anche se gli editori sembrano<br />

incapaci di coglierne la assoluta rilevanza''.<br />

Consiglio e Commissioni, infine, ''concordano<br />

sulla proposta di riunire, in tempi brevi, la conferenza<br />

nazionale <strong>dei</strong> comitati e fiduciari di redazione<br />

congiuntamente alle commissioni<br />

contrattuali per fare il punto sullo scontro contrattuale<br />

e per discutere e decidere nuove e<br />

incisive iniziative di mobilitazione e di lotta<br />

della categoria''.<br />

(ANSA)<br />

Ribadita dalla Fnsi al Parlamento la disponibilità<br />

a trattare a tutto campo con gli editori: "Dalla<br />

Fieg solo attacchi sia sul contratto sia sull'<strong>Ordine</strong>"<br />

Roma, 15 febbraio <strong>2007</strong>. Davanti alla commissione Lavoro della<br />

Camera la Fnsi ha ribadito oggi la disponibilità a riaprire la trattativa<br />

''senza pregiudiziali'', e domani al consiglio nazionale porra' la questione<br />

di un ''patto generazionale'' che metta fine ai ''due giornalismi'',<br />

quello <strong>dei</strong> contrattualizzati e quelli <strong>dei</strong> precari, che esiste oggi in Italia<br />

Mentre, secondo quanto riporta la stessa Fnsi, davanti alla<br />

Commissione sarebbe venuta dalla Fieg una ''posizione gravissima''<br />

sul contratto nazionale e la richiesta ''dell'abolizione dell'<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong><br />

giornalisti''.<br />

Lo dice Paolo Serventi Longhi, segretario nazionale della Fnsi al termine<br />

dell'audizione che ha visto prima i rappresentanti degli editori,<br />

poi quelli del sindacato <strong>dei</strong> giornalisti, ascoltati dalla stessa commissione<br />

in merito al rinnovo del contratto nazionale, che vede le due parti<br />

ancora contrapposte. Al termine dell'audizione Fieg, il presidente<br />

Boris Biancheri, si è limitato a dire che nulla era cambiato e che i tempi<br />

per l'apertura di un tavolo sembravano ancora lunghi.<br />

Paolo Serventi Longhi, invece, da parte sua, riportando quanto ascoltato<br />

nelle domande <strong>dei</strong> parlamentari, ha spiegato che ''la Fieg avrebbe<br />

detto che se non si rinnova il contratto nazionale si elimina il primo<br />

livello di contrattazione e si passa alla contrattazione aziendale, non<br />

escludendo quella individuale''. Per il segretario Fnsi, ''la seconda cosa<br />

molto grave sarebbe quella di individuare tra le soluzioni ai problemi<br />

<strong>dei</strong> giornalisti quella dell'abolizione dell'<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> giornalisti''.<br />

''Ci sembrano entrambe - ha spiegato ancora Serventi - posizioni gravissime,<br />

lesive delle stesse leggi sulla contrattazione e di quella professionale.<br />

Ne verificheremo la fondatezza nei prossimi giorni. Noi intanto - ha aggiunto<br />

- abbiamo ribadito la disponibilita' ad aprire subito una trattativa<br />

senza pregiudiziali su punti come la flessibilita', la multimedialita' e<br />

sul nostro lavoro giornalistico. Ma abbiamo chiesto che la Fieg la faccia<br />

finita con le mistificazioni sulle dimensioni del fenomeno del precariato<br />

giornalistico. E' questo il problema centrale - ha detto ancora il<br />

segretario - perche' accanto ai circa 16 mila giornalisti con un contratto<br />

a tempo indeterminato, ci sono non poche centinaia ma decine<br />

di migliaia di professionisti, pubblicisti o non iscritti all'albo che vivono<br />

di giornalismo in condizioni insostenibili e che rappresentano il futuro<br />

della categoria''.<br />

Per tutto questo, il segretario spiega che ''domani intanto, al Consiglio<br />

nazionale, diremo che occorre un patto generazionale e leggi adeguate<br />

per superare questa esistenza di due giornalismi. Bisogna trovare<br />

forme di tutela previdenziale, sanitaria, contributiva per questi colleghi''.<br />

(ANSA)<br />

: gli “addetti”, dopo due anni di attività,<br />

crizione all’elenco pubblicisti dell’Albo<br />

Questo il testo della lettera di Lorenzo Del Boca indirizzata<br />

all’<strong>Ordine</strong> di Milano, alla Procura generale della Repubblica<br />

di Milano e all’Ufficio III (Libere professioni) della Direzione<br />

generale Giustizia civile del ministero della Giustizia.:<br />

ORDINE 1- 2- 3 <strong>2007</strong><br />

Oggetto: Addetti uffici stampa - Corsi di formazione e aggiornamento - Delibera<br />

Consiglio nazionale dell’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> giornalisti del 9 giugno 2003.<br />

In riferimento alla nota prot. n. 340 del 16 gennaio u.s., relativa alla materia in oggetto, si<br />

precisa quanto segue.<br />

Con comunicazione prot. n. 71 del 10 gennaio scorso indirizzata ai Consigli regionali, il<br />

Comitato esecutivo ha rammentato che l’iscrizione in qualità di pubblicisti da parte <strong>dei</strong> dipendenti<br />

pubblici che alla data di entrata in vigore della legge n. 150/2000 fossero risultati<br />

in servizio presso gli uffici stampa di enti pubblici, previa anche frequenza a corsi di formazione<br />

promossi dall’<strong>Ordine</strong>, è da considerarsi non più possibile.<br />

La materia dell’iscrizione degli addetti agli uffici stampa degli enti pubblici era stata oggetto<br />

da ultimo della delibera del Consiglio nazionale del 9 giugno 2003, allegata alla citata<br />

nota di codesto <strong>Ordine</strong>, nella quale erano indicate riportate le motivazioni che avevano portato<br />

ad attribuire anche gli addetti degli uffici stampa privati le medesime opportunità <strong>dei</strong> dipendenti<br />

pubblici, ferma restando per loro la presentazione di documentazione comprovante<br />

l’attività di ufficio stampa regolarmente retribuita da almeno due anni (buste paga o<br />

fatture).<br />

In entrambe le situazioni, pubblica e privata, era stata peraltro sempre subordinata la possibilità<br />

di applicazione delle normative agevolanti l’iscrizione ai soli soggetti svolgenti la funzione<br />

di addetto stampa entro i termini indicati dalla legge n.150/2000.<br />

Da ciò deriva che, comunque, coloro che avessero iniziato la loro attività successivamente<br />

a tale termine non avrebbero potuto beneficiare di dette previsioni, né l’eventuale frequenza<br />

ai Corsi dell’<strong>Ordine</strong> ex l.n. 150/2000 avrebbe potuto avere efficacia di sanatoria, atteso<br />

peraltro che la stessa era concorrente con altri requisiti di attività e non aveva di per sé carattere<br />

abilitante.<br />

In tal senso, si conferma che attualmente possono essere addetti agli uffici<br />

stampa degli enti pubblici solo coloro che sono già iscritti all’<strong>Ordine</strong> mentre per<br />

quanto concerne gli uffici stampa privati ai fini dell’iscrizione all’elenco pubblicisti<br />

valgono per loro le disposizioni generali della l.n. 69/1963, attività giornalistica<br />

continuativa e regolarmente documentata e retribuita per un biennio, a nulla<br />

rilevando a tal fine la frequenza a corsi di formazione ed aggiornamento sia<br />

pur specificatamente rivolti agli uffici stampa. Nel concreto, gli Ordini sono chiamati<br />

a valutare se l’attività documentata a supporto della richiesta di iscrizione<br />

sia di natura giornalistica o meramente commerciale.<br />

Si resta a disposizione per ogni utile apprendimento e si inviano distinti saluti.<br />

Il presidente Lorenzo Del Boca<br />

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