Anno V n° 3 luglio - settembre 2005 - Studi Cassinati
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Aggiungiamo infine che molte delle figure che si stagliano nette e statuarie in molti<br />
pannelli risentono dell’insegnamento del maestro, il cui classicismo “è di natura<br />
sostanzialmente accademica” 7 .<br />
Nell’incoronazione della Vergine la composizione è ampia (m. 12 x 6) e occupa tutta<br />
l’abside, con un triplice ricco corteo di Angeli. Quello più in alto fa cerchio intorno<br />
alla Madonna, mentre il Signore tende la corona sulla sua testa” 8 .<br />
Il problema del realismo era già stato affrontato negli anni passati dal Vizzaccaro, che<br />
affermava: “Il vivo senso della realtà quotidiana nel Bizzoni traspare proprio da questo<br />
particolare modo di tradurre in pittura di genere episodi della storia sacra che più gli<br />
vengono richiesti, mentre là dove egli ricerca una bellezza ideale, come nelle<br />
“Madonne”, riesce solo ad ottenere un’accentuazione enfatica dei caratteri formali ...<br />
Proprio per questo modo di attuare i suoi affreschi pone il problema del realismo che<br />
scaturisce dall’osservazione della realtà; la descrizione naturalistica gli serve come mezzo<br />
per nutrire di sostanza una composizione classicheggiante ... ” 9 .<br />
Nell’incoronazione della Vergine la composizione è ampia (m. 12 x 6) e occupa tutta<br />
l’abside, con un triplice ricco corteo di Angeli. Quello più in alto fa cerchio intorno<br />
alla Madonna, mentre il Signore tende la corona sulla sua testa” 10 .<br />
Nuove strade<br />
L’intelligenza pittorica gli consentì di non restare ancorato sempre agli stessi schemi;<br />
ad esempio, negli affreschi della Cappella del Crocifisso della Chiesa di S. Maria la Nuova<br />
in S. Elia Fiumerapido, se l’impianto iconografico è classico, del tutto moderna e personale<br />
è la sensibilità pittorica. È da pregiare specialmente la stilizzazione delle figure,<br />
sintetizzate nei tratti necessari. Campeggiano le masse, come l’altare ed il ciborio, e si<br />
trascurano i particolari: l’attenzione allora si concentra sull’essenziale. La palma e l’olivo<br />
sono raffigurati su un unico piano, quali foglie di un immaginario erbario comprese<br />
tra le pagine di un libro. Meravigliano il nitore, la pulizia e l’eleganza del colore, presenti<br />
nei suoi molteplici valori tonali e cangianti rapporti; ma anche il senso della misura<br />
e delle proporzioni.<br />
Nell’angolo più buio e nascosto della Chiesa, ci si sente immersi in una visione di<br />
luce, riflessa e scomposta da un immaginario prisma ottico. Il cielo, attraversato da improvvisi<br />
ed imprevedibili bagliori di luce e reso vibrante dalla successione di linee in<br />
movimento e di una forza, non evoca semplicemente un’atmosfera, ma è espressione vidi<br />
Pietro Merucci, che era conosciuto da tutti e soprannominato Camuscio; questi passava tutti i giorni<br />
dinanzi alla chiesa ebbro e felice, in quanto risiedeva a Pietrelunghe; il pittore si è divertito a raffigurarlo<br />
in primo piano con fattezze possenti.<br />
7 Grande Dizionario Enciclopedico P. Fedele, Torino, v. VI, p. 23, voce Funi.<br />
8 Poggi G., Ricordo di un artista: Giovanni Bizzoni, in “Spazio Aperto”, n. 8, <strong>settembre</strong> 1992, pag. 26<br />
9 Vizzaccaro Torquato, Problemi, cit., pag. 76.<br />
10 Poggi G., Ricordo, cit., pag. 26.<br />
CDSC - STUDI CASSINATI - 3/<strong>2005</strong>