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Anno V n° 3 luglio - settembre 2005 - Studi Cassinati

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Qui vogliamo però ricordare un episodio che, pur noto nelle sue linee generali, lo è<br />

assai meno per quanto riguarda le modalità con cui si svolse, e soprattutto per la partecipazione<br />

delle autorità della Repubblica Sociale Italiana: il salvataggio dell’archivio e<br />

della biblioteca dell’Abbazia, due complessi non meno ricchi del monumento stesso.<br />

L’archivio, in particolare, è di una ricchezza senza pari ed è costituito da documenti risalenti<br />

addirittura all’Alto Medioevo.<br />

Narra l’archivista, Padre Mauro Inguanez: “Il giorno 14 ottobre 1943 si presentarono<br />

all’Abate di Montecassino, Mons. Gregorio Diamare, Conservatore del Monumento<br />

Nazionale di Montecassino, due ufficiali tedeschi, il colonnello Schlegel ed il capitano<br />

Becker, dicendo che erano inviati dal generale Conrad, Comandante della Divisione<br />

“Göring”, e da parte del Ministero dell’Educazione Nazionale...” 2 . Ministero dell’Educazione<br />

Nazionale, come è ovvio, della R.S.I.<br />

Questa affermazione del P. Inguanez era nota, ma ci sembra che sino ad ora non ne<br />

sia stato rilevato il passo relativo all’intervento dal Ministero dell’Educazione Nazionale,<br />

che non solo ci fu, ma che fu probabilmente determinante nel suggerire l’operazione.<br />

Scopo della missione dei due ufficiali tedeschi era prendere accordi per il trasporto<br />

in luogo più sicuro dei preziosi complessi di beni culturali, costituiti dall’archivio e dalla<br />

biblioteca.<br />

L’archivio dell’Abbazia di Montecassino, al pari di quelli delle Abbazie di Cava dei<br />

Tirreni e di Montevergine, soppresse nel Regno di Napoli durante il periodo napoleonico,<br />

dopo la Restaurazione era stato dichiarato, dalla “legge organica” sugli Archivi del<br />

Regno delle Due Sicilie del 12 novembre 1818, sezione del “Grande Archivio”, oggi<br />

Archivio di Stato, di Napoli.<br />

Questa ne è tuttora la condizione giuridica, pur se quegli archivi sono affidati alla custodia<br />

dei monaci delle tre Abbazie; tanto che gli archivi della Badia di Cava, dell’Abbazia<br />

di Montecassino e dell’Abbazia di Montevergine figurano sotto la voce “Archivio<br />

di Stato di Napoli” della “Guida generale degli Archivi di Stato italiani” (volume<br />

III, edito nel 1986). Ivi è detto che “gran parte del materiale documentario [dell’archivio]<br />

poté salvarsi perché trasportato a Spoleto dalle truppe della divisione “Göring” e<br />

successivamente consegnata alle autorità vaticane” 3 .<br />

sto Sacro Monastero non vi sono stati mai soldati tedeschi. Vi furono soltanto per un certo tempo<br />

tre gendarmi al solo scopo di far rispettare la zona neutrale che si era stabilita intorno al Monastero,<br />

ma questi da circa venti giorni furono ritirati. Montecassino, 15 febbraio 1944, +Gregorio Diamare,<br />

Vescovo Abate di Montecassino”. Ne citiamo il testo della riproduzione fotografica dell’originale<br />

di pugno dell’Abate Diamare, pubblicata in Herbert Bloch, della Harvard University, The<br />

bombardment of Monte Cassino (February 14-16, 1944). A new appraisal, Montecassino,1979,<br />

estratto dalla rivista “Benedectina”, a. XX,1973, pp. 383-424.<br />

2 La dichiarazione del Padre Inguanez è pubblicata in Emilio Re, L’Archivio di Montecassino a Roma,<br />

nella rivista “L’Urbe”, a. XVI, n.s., n. 6, Roma, novembre-dicembre 1953, pp. 9-14.<br />

3 Ministero per i Beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i Beni archivistici, Guida generale<br />

CDSC - STUDI CASSINATI - 3/<strong>2005</strong>

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