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BOLERO SPADÒ

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Cantante<br />

“Lasciato per un istante l’Alcazar dove egli canta e danza,<br />

Spadolini era venuto nella nostra redazione nella Avenue de<br />

Champs-Elysées …”<br />

“A l’Intran-Studio avec Spadolini” L’Intransigeant,<br />

anni ’30 (Coll. B-S n. 217)<br />

Alberto Spadolini, apprezzato cantante di music-hall,<br />

negli anni ’30 lavora a fianco dei grandi miti della canzone<br />

francese: Mistinguett, Joséphine Baker, Suzy Solidor,<br />

Maurice Chevalier, Charles Trenet, Tino Rossi, ecc.<br />

In un articolo inviatomi dalla Bibliothèque Nationale<br />

de France l’artista marchigiano racconta come a New<br />

York, per difendere l’artista di colore Alma Smith, sia<br />

diventato cantante:<br />

“… Avendo incontrato Miss Alma Smith, artista di talento,<br />

che ha cantato e ballato agli ‘Ambassadeurs’, io ho creduto bene<br />

d’invitarla a cena in un posto chic.<br />

Io fui a malapena salutato da gente che, fino a quel momento,<br />

m’aveva letteralmente colmato di gentilezze! Io non avevo,<br />

pregando spontaneamente Miss Smits, riflettuto ch’ella era ‘di<br />

colore’!!<br />

L’indomani, siccome chiedevo spiegazioni a quelli che la sera<br />

prima mi avevano trattato freddamente, una cortese giornalista<br />

mi domanda, imitando la vostra Lucienne Boyer:<br />

- Non potreste parlarci d’altro? E se non parlate, cantate dunque!<br />

Quando si domanda, anche scherzando, a un italiano di cantare<br />

una canzonetta, è raro ch’egli rifiuti!<br />

Fino ad allora, io non mi ero mai curato della mia voce. Cantai<br />

due melodie del mio paese: ‘Avanti Savoia’ , unico repertorio!<br />

Risultato: bis, ancora!!! Già l’indomani ero convocato alla Radio.<br />

Il giorno dopo registrai dei dischi.<br />

Come vi dicevo: non si perde tempo in USA!<br />

Strana bizzarria del Destino! Ho dovuto venire in Francia per<br />

diventare ballerino. Dovrò venire in America per diventare cantante?<br />

Se una volta, io ritornerò in questa vibrante e così cordiale<br />

America, per fare piacere a ‘zio Sam’ io interpreterò solo “La<br />

dama Bianca”.<br />

«Impressions d’Amérique » di Alberto Spadolini<br />

‘Sourire de France’ 1935 (BNF)<br />

Coloro che hanno conosciuto Spadolini ricordano il<br />

timbro della sua voce, una voce calda, capace di trasmettere<br />

i sentimenti più profondi come la tenerezza<br />

e l’amore, proprio perché esprimeva la bellezza di un<br />

animo nobile.<br />

“Spadolini è un danzatore nato con un accento, un lirismo, un<br />

potenziale ritmico realmente notevole. Inoltre possiede una voce<br />

piacevole.”<br />

Louis-Léon Martin, Paris-Midi anni ‘30 (Coll. B-S n. 95)<br />

“Spadolini è un ballerino dallo stile netto, incisivo, nervoso senza<br />

sbavature. Egli ha questo senso del moderno così raro nelle<br />

scene e tuttavia così ricco di possibilità. Peraltro canta con una<br />

voce gradevole e intonata e possiede la diversità di doni richiesti<br />

per il Music-Hall.”<br />

Petit Parisien, anni ’30 (Coll. B-S n. 95)<br />

Purtroppo nessuno dei dischi incisi negli anni ’30 da<br />

Spadolini è stato ritrovato.<br />

Alcuni spartiti musicali di Mistinguett, Edith Piaf,<br />

Maurice Chevalier, Joséphine Baker, Fernandel e Tino<br />

Rossi sono oggi custoditi nell’archivio Bolero-Spadò e<br />

in quello di Patrick Oger.<br />

Concludo con un ricordo di Stefano Travaglini, nipote<br />

di Spadolini, oggi affermato jazzista:<br />

“… Se potessi fare una considerazione un po’ azzardata direi<br />

che in tutte le produzioni artistiche di Spadolini risuona una<br />

musica di sottofondo che ritma e dà movimento, ora aggraziato<br />

ora vigoroso, alla sua pittura, alla sua scultura ed anche al suo<br />

modo di approcciarsi alla vita. Quando, adolescente, iniziai a<br />

strimpellare la chitarra, lui mi guardò con simpatica circospezione<br />

e mi disse le fatidiche parole: ‘Bene, fammi sentire qualcosa!’<br />

E prima che tentassi qualche impacciato accordo mi tolse dall’imbarazzo<br />

raccontandomi di un fantastico gruppo di Parigi e<br />

di Jacques Brel che, solo davanti allo schermo, improvvisava con<br />

la chitarra e con la voce la colonna sonora di un film …”<br />

“Il ricordo di Alberto Spadolini” di S. Travaglini,<br />

maggio 2007<br />

A destra: Il cantante Spadolini in una foto Hartcourt, Parigi anni ’30 (Coll. B-S n. 393)<br />

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