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Contro ogni dittatura<br />
della “Vedova allegra”, per la regia di Georg Jacoby, a cui<br />
partecipa con le sue danze e le sue coreografie anche<br />
Spadolini.<br />
Grazie al materiale ritrovato nell’archivio Bolero-Spadò<br />
e ad un articolo inviatomi dalla Deutsches Tanzarchiv<br />
di Colonia, scritto il 30 aprile 1940 da Carl Weichardt,<br />
sappiamo che in quell’occasione Lehar riceve gli auguri<br />
dei massimi gerarchi nazisti.<br />
L’artista italiano deve tornare in Germania l’anno seguente<br />
per uno spettacolo al Dessauer Theater del 5<br />
febbraio 1941. Ad uno degli spettacoli è presente Siegfried<br />
Enkelmann, considerato il più importante fotografo<br />
della danza tedesco; sono sue alcune delle stupende<br />
fotografie ritrovate nell’archivio di Spadolini.<br />
Allo spettacolo di Berlino è presente un giornalista italiano<br />
che pubblica sulla rivista ‘Tempo’ un lungo articolo<br />
con il chiaro intento di dimostrare la superiorità della<br />
razza italiana.<br />
Bice, sorella dell’artista, sostiene:<br />
Nel 1940, come accade ad altri artisti francesi, Spadolini<br />
è costretto dalle truppe d’occupazione naziste ad esibirsi<br />
in Germania.<br />
L’occasione è data dal settantesimo compleanno di<br />
Franz Lehar, che viene osannato con la messa in scena<br />
“Alberto non si è mai sentito un campione dell’italica razza.<br />
Egli è figlio di un ferroviere licenziato dal regime per non aver<br />
aderito al partito fascista; odia ogni totalitarismo tanto da aver<br />
abbandonato l’Italia alla fine degli anni ’20; nel corso dell’occupazione<br />
nazista di Parigi nasconde nella sua casa amici di<br />
origine ebraica; torna a frequentare Joséphine Baker ben nota<br />
per la sua attività di spionaggio per conto degli Alleati. Inoltre se<br />
mio fratello Alberto fosse tornato in Italia sarebbe stato arrestato<br />
e processato per diserzione!”<br />
Archivio Centro C. G. Jung, 1986<br />
Sopra: Spadolini nella brochure dell’operetta “Die lustige Witwe”, Franz Lehar 1940 (Coll. B-S n. 134).<br />
A destra: Spadolini danza “Exotische Vision” di Lecuona, foto di S. Enkelmann, 1941 (Coll. B-S n. 43).<br />
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