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BOLERO SPADÒ

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Pittore delle Marche<br />

“Non so quanti anconetani sappiano di Spadolini, anzi di<br />

‘Spadò’, come lo chiamano ancora i parigini. Ma è un fatto che<br />

questo nome marchigiano anzi pianarolo ha portato in giro per<br />

il mondo e con bel lustro da circa vent’anni il nome d’Italia e di<br />

Ancona… Nato in Ancona in un quartiere popolarissimo ma<br />

ricco di umori, Spadolini cominciò come pittore. Gli fu maestro<br />

e compagno Baldinelli, altro anconetano prestato all’estero, e frequentò<br />

quei piccoli e polemici cenacoli artistici - tutti di giovani<br />

- che le piccole città di provincia sono solite formare e disperare…<br />

In una delle sue rapide sfrecciate per l’Italia è passato ad Ancona.<br />

Aveva con sé dei quadri li ha lasciati qua in mostra ai suoi<br />

amici di un tempo e per testimonianza affettuosa di quel che un<br />

antico cittadino ha fatto e sa fare in arte ‘extra muros’ , cioè tra<br />

stranieri.”<br />

Voce Adriatica, aprile 1956 (Coll. B-S n. 216)<br />

Molti dei dipinti di Spadolini sono dedicati alla sua terra,<br />

tanto da essere considerato l’ambasciatore delle Marche<br />

nel mondo.<br />

Nelle sue mostre all’estero egli espone anche i paesaggi<br />

più amati, la sua Ancona, il Conero, i Monti Sibillini, la<br />

città di Fermo, il mare di Porto San Giorgio.<br />

“I paesaggi marchigiani sono la nota più intima di Spadolini.<br />

‘Splendore del mare’, il dipinto con la veduta del Conero recentemente<br />

riportato alla luce è davvero delicato nei toni. Questo è<br />

il vero volto di Spadolini!”<br />

prof. Riccardo Gresta, storico dell’arte, “Bolero-Spadò” 2005<br />

Negli anni ’50 Spadolini è un assiduo frequentatore di<br />

Porto San Giorgio dove vive la sorella Bice, sposata ad<br />

Andrea Travaglini e trascorre le sue giornate nuotando<br />

e dipingendo. Per festeggiare la nascita del nipote Stefano<br />

egli dipinge la Santa Teresa di Lisieux che dona alla<br />

Chiesetta di Porto Sant’Elpidio.<br />

A Fermo Spadolini apre un atelier presso la casa della<br />

sorella Giorgia in via Medaglie d’Oro, e restaura la Villa<br />

dei Conti Vitali, oggi Museo Comunale, e Villa Papetti.<br />

Sopra: “Fermo”, Spadolini anni ’50, olio su tela cm. 51 x 61 (Coll. S. Travaglini)<br />

Sotto: “Campagna marchigiana”, Spadolini 1954, olio su tela cm. 64 x 80 (Coll. B-S n. 148)<br />

A destra: “Arco di Traiano e sullo sfondo S. Ciriaco”, Spadolini 1956, olio su tela cm 45 x 56 (Coll. B-S n. 139)<br />

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