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BOLERO SPADÒ

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come un’enciclopedia di tutto il sapere medioevale, perfettamente<br />

completa ed assai variata, talvolta ingenua, talvolta nobile, ma<br />

sempre vivente. Queste sfingi di pietra sono così degli educatori,<br />

degli iniziatori di prim’ordine … Notre-Dame de Paris, chiesa<br />

filosofale, è, senza possibilità di smentita, uno dei più perfetti<br />

prototipi del genere, come ha scritto Victor Hugo, ‘ il più soddisfacente<br />

compendio di scienza ermetica’… E qui, nello splendore<br />

delle ogive dipinte e decorate, dei costoloni delle volte, dei timpani<br />

dalle figure multicolori, ognuno illustrava il risultato dei suoi<br />

lavori, spiegava l’indirizzo delle sue ricerche. Si esprimevano<br />

delle probabilità; si discutevano le possibilità, si studiavano sul<br />

posto le allegorie del bel libro e la parte più animata di queste<br />

riunioni era certo l’astrusa esegesi dei simboli misteriosi.”<br />

“Il Mistero delle Cattedrali”, di Fulcanelli, Ed. Mediterranee 2001<br />

Ricco di simbolismi appare il dipinto ‘Tau’, recentemente<br />

ritrovato in Norvegia. Ho tentato una mia personale<br />

interpretazione di questo dipinto anche se, probabilmente,<br />

non sapremo mai il vero significato attribuitogli<br />

dall’artista. In questo antico tempio in rovina appaiono<br />

cinque personaggi:<br />

1) a destra c’è un uomo nudo con la chitarra in mano<br />

che attende nell’ombra fuori dal tempio (non dimentichiamo<br />

che Spadolini in gioventù è soprannominato<br />

le ‘danseur nu’). Egli è nello stadio del bruco, in<br />

attesa di entrare nel bozzolo;<br />

2) a sinistra è in posa una donna completamente ricoperta<br />

d’oro, anche lei nell’ombra, simbolo della vita<br />

materiale. Su una mano è appoggiato un pappagallo,<br />

che rappresenta il pavoneggiarsi, l’apparire. All’interno<br />

di quell’involucro dorato, c’è un’anima che attende<br />

di liberarsi dal bozzolo;<br />

3) Un uomo di spalle si dirige a passo di danza verso<br />

il centro del Tempio, e verso la luce. Egli si è tolto<br />

la maschera che ha indossato per troppo tempo per<br />

essere finalmente se stesso;<br />

4) Nel libro di Fulcanelli leggiamo che le cattedrali sono<br />

orientate da ovest verso est. Spadolini, interessato anche<br />

alle pratiche orientali, raffigura un uomo proveniente<br />

da Oriente che solleva la sfera, simbolo della<br />

perfezione, della completa trasmutazione dell’anima.<br />

5) Anche una donna, al centro del Tempio, solleva una<br />

sfera. I suoi capelli si muovono al vento a simbolizzare<br />

la completa libertà raggiunta. Dall’ombra il bruco<br />

è resuscitato sotto forma di una splendida farfalla.<br />

Tutti questi personaggi sono sovrastati dalla grande<br />

colonna del Tempio che forma la lettera ‘Tau’.<br />

Di origine biblica questa lettera prefigura la croce ed<br />

è stata utilizzata nel Medioevo dai seguaci di Antonio<br />

Abate e dallo stesso San Francesco.<br />

“… e in realtà il Santo nutriva grande venerazione ed affetto per<br />

il segno del Tau, lo raccomandava spesso nel parlare e lo scriveva<br />

di propria mano sotto le lettere che inviava, come se la sua missione<br />

consistesse, secondo il detto del profeta, nel segnare il Tau<br />

sulla fronte degli uomini che gemono e piangono, convertendosi<br />

sinceramente a Cristo”.<br />

“Vita di San Francesco – Legenda Maior”, Bonaventura da Bagnoregio<br />

Spadolini, affronta in diverse opere il tema religioso<br />

perché è terziario francescano:<br />

“Francesco mi ha insegnato a dare per la gioia di dare, a sentirmi<br />

felice di quanto possiedo, a considerare i ricchi come i veri poveri<br />

perché spesso sono poveri nello spirito e nell’anima. A credere<br />

che il dolore è un dono perché con il dolore si acquista la felicità<br />

e la comprensione della felicità; a capire che la felicità non può<br />

scaturire che da noi stessi, dal profondo del nostro essere e che il<br />

mondo esterno non può turbare l’equilibrio e la serenità della<br />

nostra anima.<br />

Non mi creda un poseur, sento veramente ciò che dico e sento<br />

veramente l’esempio di San Francesco.<br />

Certo debbo vivere nel mondo e mostrarmi superficiale, ma questo<br />

è il volto che presento agli estranei, a coloro che non possono<br />

comprendermi, come una difesa ed una barriera sul segreto<br />

mondo della mia vita più intima. Crede lei che tutti potrebbero<br />

capirmi quando dico che i miei sentimenti li so esprimere solo<br />

danzando e che molte volte mi vergogno di ricevere del denaro<br />

come compenso delle mie danze, perché queste sono un mio<br />

modo di pensare, naturale per me come il respiro? Con la danza<br />

voglio esprimere il mio amore per il sole, la bellezza, la vita in<br />

tutti i suoi aspetti ed anche un senso religioso che sento come<br />

guida e come sostegno.”<br />

“Spadolini francescano e ballerino”, Intervista di Mila Contini a<br />

Spadolini, 1946 (Coll. B-S n. 115)<br />

A destra: “Tau”, Spadolini anni ’60, olio su tela cm. 65 x 80 (Coll. N. Ghassoul)<br />

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