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BOLERO SPADÒ

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Spadolini<br />

a Porto San Giorgio<br />

di Claudio Brignocchi e Giuseppe Nuciari<br />

È difficile comprendere come sia stato possibile dimenticare<br />

Alberto Spadolini (Ancona 1907 - Parigi 1972),<br />

pittore - decoratore - scenografo - illustratore - restauratore<br />

- danzatore - coreografo - cantante - attore - regista,<br />

amico di Anton Giulio Bragaglia, di Gabriele d’Annunzio<br />

e di Jean Cocteau.<br />

Completamente sconosciuto fino a pochi anni fa l’eclettico<br />

artista è diventato un caso internazionale: l’Ambasciata<br />

di Francia e l’Ambasciata di Svezia concedono<br />

il loro patrocinio alla prima Rassegna “Bolero-Spadò”<br />

del 2005; il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio<br />

Ciampi invia una medaglia per la scoperta; la rivista “Lo<br />

Specchio della Stampa” del giugno 2006 pubblica su di lui<br />

e sulla sua compagna Joséphine Baker un lungo articolo;<br />

la rivista “Vogue”, che si era già occupata di Spadolini<br />

nel lontano 1933, torna a parlare di lui nell’aprile 2007;<br />

edita in italiano, in francese, in inglese e in spagnolo, la<br />

più bella rivista d’arte internazionale “Franco Maria Ricci”<br />

del maggio 2007 gli dedica un articolo di dodici pagine<br />

con numerose inedite fotografie.<br />

Oggi sono centinaia i siti internet che si occupano di<br />

Spadò, com’è ancora oggi chiamato dagli amici francesi,<br />

centinaia gli articoli pubblicati in Italia e all’estero,<br />

due i libri editi in questi giorni. Il primo ad opera degli<br />

studiosi Franco Copparo e Fabio Filippetti (Fortino<br />

Napoleonico di Portonovo - Ancona), il secondo grazie<br />

all’impegno della nostra amministrazione comunale,<br />

della Regione Marche, della provincia di Ascoli Piceno<br />

e della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo.<br />

Nel 100° anniversario della nascita di Spadolini presentiamo<br />

il suo archivio segreto, le fotografie che lo ritraggono<br />

mentre danza a Les Folies Bergere, al Casinò de<br />

Paris, al Metropolitan e allo Ziegfield’s Follies di New<br />

York. Ammiriamo la sua produzione artistica: dipinti<br />

sulla danza, paesaggi marchigiani, scenografie, sculture,<br />

disegni. E poi inediti documenti di A. G. Bragaglia e di<br />

Felix Yussupov, il principe russo che uccise Rasputin;<br />

depliant e spartiti musicali di Edith Piaf, Maurice Chevalier,<br />

Mistinguett, Joséphine Baker; splendide litografie<br />

di Jean Cocteau e di Pablo Picasso.<br />

La storia dell’artista Spadolini è profondamente legata<br />

al nostro territorio: è nella casa delle sorelle Giorgia e<br />

Maria, sarte in via Medaglie d’Oro a Fermo, che è stato<br />

ritrovato nel 1978 il suo archivio; è a Fermo che l’artista<br />

ha mirabilmente decorato la Villa dei Conti Vitali, oggi<br />

Museo Comunale, e la Villa Papetti; è alla chiesetta di<br />

Porto Sant’Elpidio che ha donato la “Santa Teresa di Lisieux”,<br />

opera eseguita nel 1955 in occasione della nascita<br />

del nipote Stefano Travaglini, affermato jazzista; ma è<br />

soprattutto nella nostra città che Spadolini amava soggiornare<br />

in compagnia della contessa Yvette Marguerie,<br />

suo grande amore. Passeggiando confuso ai tanti turisti<br />

in riva al mare, assaporando un buon ‘brodetto di pesce’<br />

che solo i nostri ristoranti sanno ancora preparare, danzando<br />

a “Riva Fiorita” fino a tarda notte, Spadolini ha<br />

molto amato Porto San Giorgio. E la nostra città vuole<br />

dare con questa iniziativa il giusto riconoscimento all’eclettico<br />

artista e al grande marchigiano.<br />

Un sentito ringraziamento a Marco Travaglini, instancabile<br />

biografo, senza il quale tutto ciò non sarebbe stato<br />

possibile.<br />

Claudio Brignocchi<br />

Sindaco<br />

Giuseppe Nuciari<br />

Assessore alla Cultura<br />

A destra: Spadolini, foto Cayeb (Coll. B-S n. 47)<br />

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