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BOLERO SPADÒ

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Presentazione<br />

di Antonio Calenda<br />

Attraverso l’appassionata ricerca di Marco Travaglini<br />

abbiamo avuto modo di conoscere una figura veramente<br />

singolare: Alberto Spadolini.<br />

Prendendo le mosse da un capostipite delle avanguardie<br />

italiane come Anton Giulio Bragaglia, Spadolini si<br />

impone in Francia all’attenzione dei grandi artisti dell’epoca,<br />

artisti di rilievo assoluto come Max Jacob e Jean<br />

Cocteau che riconoscono in lui una versatilità innata<br />

nell’arte della danza, della coreografia, della pittura, della<br />

scenografia …<br />

Impressionare questi artisti che negli anni ’30 erano i<br />

punti di riferimento della cultura mondiale (ricordiamo<br />

che era il tempo dei Ballets Russes di Sergej Diaghilev,<br />

c’era Nijinskij a Parigi), impressionarli a tal punto da<br />

ricevere da loro giudizi di grandissima ammirazione è<br />

una cosa che ci sorprende e ci appassiona.<br />

Come ci sorprende e ci appassiona che Spadolini non<br />

abbia mai studiato danza ma solo scenografia.<br />

Per cui io ritengo che tutto quello che ha fatto Marco<br />

Travaglini, in una appassionata ricerca che è durata<br />

anni, per ricordare a tutti noi che c’è stato un italiano<br />

che si è imposto all’estero, che ha fatto conoscere un<br />

versante della nostra cultura, del nostro saper essere anche<br />

improvvisatori, è una cosa che ci commuove.<br />

E ciò testimonia di una grande passione verso l’arte che<br />

non possiamo non riconoscergli.<br />

Antonio Calenda<br />

Direttore del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia dal maggio<br />

1995, ha iniziato la propria attività teatrale nell’ambito del<br />

Teatro Universitario di Roma. Nel 1965 ha fondato insieme a<br />

Virgilio Gazzolo e Luigi Proietti il Teatro Centouno. Successivamente<br />

ha lavorato per il Teatro di Roma e ha diretto per nove<br />

anni il Teatro Stabile dell’Aquila. Suo il discorso inaugurale nel<br />

corso della Rassegna “Bolero-Spadò”, al Castello degli Agolanti<br />

di Riccione, maggio 2005.<br />

Sopra: Nijinsky, Spadolini, Serge Lifar in figurine della danza 1933 (Coll. privata)<br />

A destra: Spadolini con una sconosciuta ballerina ne “La Ninfa e il Fauno”, foto anni ’30 (Coll. B-S n. 17)<br />

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