Notiziario anno 2010 - CAI Sezione Varallo Sesia
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Sabato 18 verso le 14, con i componenti della mia<br />
commissione Manifestazioni e alcuni simpatizzanti,<br />
eravamo già ad Alagna a ritirare i permessi per salire<br />
con i nostri mezzi fino all’Acqua Bianca. Dopo<br />
una visita al nostro amico Giuliano all’alpe Pastore,<br />
siamo arrivati alla meta, accolti dal pastore Oscar<br />
Walser e dall’amico Sperandio, gestore del rifugio.<br />
Dopo i saluti e una bevuta siamo andati a vedere<br />
il posto dove si potevano sistemare il giorno dopo<br />
i tre pentoloni per la polenta e la zona per la<br />
distribuzione; dopo questo Claudio Ezio, molto<br />
disponibile, ci ha accompagnati in una delle sue<br />
baite, dentro alla quale avremmo passato la notte.<br />
Alla mattina, giorno della festa, ci siamo svegliati<br />
sotto uno splendido cielo azzurro e il sole ha poi<br />
accolto i numerosi partecipanti che man mano sono<br />
arrivati all’alpe. Alle 10 gli addetti alle polente si<br />
sono messi ad accendere il fuoco sotto i pentoloni.<br />
Verso le 11 è arrivato anche il parroco, don Roberto<br />
Collarini, che ha sostituito don Elgo ancora indisposto<br />
dopo la caduta nella chiesa di Alagna. Dopo un<br />
breve discorso del presidente Carlo Raiteri, viene<br />
consegnata una lampada al pastore, simbolico<br />
segno che indichi con la sua luce splendente nella<br />
notte che quell’alpeggio è ancora vivo. Quindi<br />
è iniziata la distribuzione della polenta e latte.<br />
Nel pomeriggio si è svolta la consueta lotteria, al<br />
termine della quale i partecipanti poco alla volta<br />
h<strong>anno</strong> incominciato a scendere a valle.<br />
COMMISSIONE MONTAGNA ANTICA, MONTAGNA<br />
DA SALVARE<br />
Presidente: Piero Bertona<br />
Nata nel 1972 con l’impegnativo proposito di provvedere<br />
al recupero di alcuni edifici civili e religiosi e<br />
di infrastrutture di vario genere ubicati nelle terre<br />
alte valsesiane, in frazioni o in alpeggi raggiungibili<br />
solo da mulattiere e sentieri (piloni votivi, oratori,<br />
campanili, tetti in paglia e in coppi, lavatoi,<br />
mulattiere), la nostra commissione non solo ha<br />
proseguito su questa strada dedicandosi negli ultimi<br />
anni al restauro conservativo delle cappellette<br />
sugli alpeggi, ma ha gradualmente differenziato la<br />
propria attività. Ha infatti esteso il proprio campo<br />
di intervento anche alla valorizzazione delle opere<br />
salvaguardate, offrendo varie occasioni per far<br />
conoscere e apprezzare le risorse artistiche del<br />
territorio, coinvolgendo le realtà locali, quali le<br />
amministrazioni comunali e le Pro loco.<br />
Dal primo restauro murario datato1973 (quello<br />
della cappelletta di San Bernardo situata all’alpe<br />
Sull’Oro, in val Cavaione) a oggi più di una settantina<br />
di manufatti sono stati recuperati o salvati<br />
dal degrado.<br />
Due anche nel corso di quest’<strong>anno</strong>. Il primo impegno<br />
lavorativo ha avuto come oggetto la cappelletta<br />
della Madonna Incoronata presente lungo il sentiero<br />
della peregrinatio Orta-<strong>Varallo</strong>, nei pressi<br />
dell’alpe Fargosa di Civiasco. Sabato 22 maggio<br />
i volontari h<strong>anno</strong> effettuato l’intervento murario<br />
conservativo e soprattutto h<strong>anno</strong> liberato dalla<br />
vegetazione l’area circostante, abbattendo anche<br />
alcuni alberi secchi che minacciavano di cadere<br />
sul piccolo edificio.<br />
Lavori in località Fargosa<br />
La partecipazione ai lavori è stata numerosa; era<br />
presente pure Giorgio Salina, già presidente del Cai<br />
<strong>Varallo</strong>, giunto in compagnia di un altro volontario<br />
di Civiasco, seguito poi dal proprietario del terreno<br />
su cui sorge la cappella che ringraziamo per averci<br />
permesso di effettuare i lavori.<br />
Sfidando la calura estiva che anche in montagna si<br />
faceva sentire, un gruppo di volontari la mattina di<br />
domenica 4 luglio era al rifugio del Tovo per provvedere<br />
alla sistemazione del sentiero che dall’alpe<br />
Stanvone porta al rifugio Ca Meia.<br />
Ivo Festa aveva già provveduto a far portare sul<br />
posto il materiale necessario, che è stato utilizzato<br />
per predisporre una gradinata comoda proprio<br />
nel punto in cui il sentiero, a causa dell’erosione<br />
dell’acqua, soprattutto durante i temporali, si stava<br />
trasformando in un alveo. Con l’occasione anche<br />
i bordi del sentiero sono stati ripuliti dai rovi, dai<br />
rami e dalle felci invadenti. Per tutta la mattinata<br />
sono riecheggiati i rumori della motosega, i colpi<br />
delle mazze e dei picconi, il cigolio della carriola,<br />
alternati al passaggio, sulla strada adiacente, di<br />
numerose auto e moto di coloro che si recavano a<br />
festeggiare san Bernardo.<br />
Un appetitoso pranzo con polenta e spezzatino<br />
come piatto forte ha riunito tutti all’interno del<br />
rifugio fino alle 2, quando alcuni sono saliti all’al-<br />
NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO<br />
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