Altra vicenda. Stavolta siamo sulla strada carrozzabile che da <strong>Varallo</strong> sale a Civiasco e precisamente nei pressi del Sasso Negro, periodo anni ’70. Dopo la costruzione della nuova strada della Colma che scende al lago d’Orta, completata nel 1968, avviene necessariamente l’ampliamento anche del tratto iniziale tra i due centri, per adeguarla alle nuove necessità di circolazione. Nella località testé menzionata, racchiusa in un tornante della strada, esisteva una graziosa casetta, che col terreno circostante che l’attorniava era nota per le numerose piante ornamentali e fruttifere. C’erano camelie, allori, bambù, nespoli, varie piante erbacee perenni ornamentali e orticole. La casetta era da tempo disabitata e venne abbattuta per l’allargamento della strada. Passano gli anni e il terreno che l’attorniava si inselvatichisce. Alcune piante scompaiono per l’avanzata della boscaglia, altre resister<strong>anno</strong> fino ai giorni nostri. Improvvisamente compare una strana liana volubile lunga anche 20 metri, che striscia al suolo e si arrampica sui nuovi alberi di castagno, robinia e ailanto. Nel giro di pochi anni occupa quasi tutta la superficie disponibile. Ha grandi foglie composte trifogliate e fiori piccoli violacei che formano baccelli simili a fagiolini. Si capisce subito che non è una pianta autoctona o indigena italiana, diventando un nuovo enigma per la sua identificazione che mi metterà subito a prova perché non trovo sue notizie sulle flore nazionali. Infine risalgo al suo nome e alla sua provenienza: è Pueraria irsuta (Pueraria lobata) e viene dall’Asia, famiglia Leguminose. Anche per essa mi sono spesso domandato come avrà fatto ad arrivare fin qui da noi. Confinata tra la parete rocciosa e i due tornanti della strada, sembra che abbia poche possibilità di espandersi, ma ora ho notato che alcune piante h<strong>anno</strong> varcato la strada e si st<strong>anno</strong> già avvolgendo su alcune piante del bosco sottostante; però pare meno invasiva di altre esotiche ormai insediate in valle. In giro non ho trovato per il momento altre stazioni della pianta, ma so che è apparsa in altre località del Piemonte, preludio di una sua inevitabile naturalizzazione. Puereria irsuta (Pueraria lobata) Chiudo con le scoperte dell’ultima ora. Durante una escursione sul Sentiero di padre Gallino recentemente inaugurato, nei pressi dei Gerbidi sopra il Sacro Monte ho rinvenuto diverse piante di Ambrosia (Ambrosia artemisiifolia), una pericolosa composita esotica responsabile di numerosi casi di gravi allergie da polline in persone predisposte, che precedentemente ho sempre visto più in basso, nel greto e lungo le sponde del fiume. Per essa in alcune regioni si sta pensando di prendere provvedimenti per la sua estirpazione al fine di evitare l’eccessiva proliferazione. Ancora quest’estate <strong>2010</strong>, durante un’escursione in val Vogna, lungo la nuova strada sterrata costruita tra Sant’Antonio e Peccia, per la posa delle tubazioni della centrale idroelettrica di Riva Valdobbia, ho notato lungo la scarpata diverse piante, alcune rigogliose e a ricca fioritura dorata, di Antemide dei tintori chiamata anche Camomilla gialla (Anthemis tinctoria). Si tratta di una composita i cui fiori, come dice il nome, erano usati per tingere le stoffe. E’ pianta con spiccate esigenze termofile che normalmente vive nel centro-sud della penisola ma che è già stata notata in alcune località della fascia pedemontana alpina. La cosa mi ha alquanto stupito perché la temperatura annua della val Vogna non può certamente dirsi calda. Sicuramente è stata introdotta casualmente a seguito dei lavori di sbancamento e scavo compiuti con semi provenienti da chi sa dove, ma che comunque h<strong>anno</strong> trovato condizioni favorevoli al loro sviluppo. In questo caso, però, si potrebbe pensare che la sua comparsa sia dovuta al riscaldamento globale in atto sul nostro pianeta. Da notare anche che prima di allora non avevo mai trovato questa pianta in Valsesia. Conclusione: anche per le piante, al pari dei popoli, è iniziata la cosiddetta globalizzazione, ma questa è causata e sovente 66 NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO
favorita dalla specie Homo sapiens che sta sempre più incidendo sulla stabilità degli ecosistemi, portando da una parte alla estinzione di numerose specie viventi e dall’altra favorendo la diffusione di poche altre, quando paradossalmente si è reso conto che è essenziale il mantenimento della tanta decantata biodiversità. Antemide dei tintori o Camomilla gialla (Anthemis tinctoria) Ambrosia (Ambrosia artemisiifolia) NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO 67
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