Notiziario anno 2010 - CAI Sezione Varallo Sesia
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SL VC<br />
Le stagioni della cura e della vita: testo di Giuseppe Saglio<br />
dalla scoperta del Monte Rosa alla montagnaterapia<br />
sesia, ASL VC<br />
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nale, Parigi<br />
Bolognini,<br />
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L VC<br />
Regione Piemonte<br />
ASL Vercelli - Dipartimento di Salute Mentale<br />
e<br />
<strong>CAI</strong> <strong>Sezione</strong> di <strong>Varallo</strong><br />
con Sottosezione di Borgosesia<br />
in collaborazione con<br />
Comune di Borgosesia<br />
e<br />
Comunità Montana “Valsesia”<br />
organizzano il convegno<br />
DALLA SCOPERTA DEL<br />
MONTE ROSA<br />
ALLA MONTAGNATERAPIA<br />
Convegno dedicato a:<br />
Giovanni TURCOTTI e<br />
ai Fratelli GUGLIERMINA<br />
alpinisti di Borgosesia<br />
TEATRO PRO LOCO<br />
BORGOSESIA<br />
Via Sesone 8<br />
24 e 25 Settembre <strong>2010</strong><br />
Le stagioni rappresentano la trasformazione continua della natura per gli<br />
organismi viventi e non viventi. Cambiano l’aspetto e lo stato delle cose.<br />
D<strong>anno</strong> forma allo spazio e misura al tempo.<br />
Le stagioni si avvicendano e ritornano: non sono mai le stesse, ma si ripetono.<br />
Ci ricordano i cicli della vita rispetto all’infinito. Nelle stagioni ritroviamo la<br />
struttura e il senso dei giorni, degli anni e dei millenni. Nel loro svolgersi di<br />
nascita e di morte, di uniformità e di rinnovamento, di termine e di senza<br />
fine ci f<strong>anno</strong> intuire l’universale che resta nascosto dal nostro parziale. Per<br />
tutte queste ragioni ci inquietano e ci rassicurano. Per queste ragioni ci<br />
appartengono.<br />
È così che abbiamo pensato di considerarle il tema centrale attorno cui far<br />
ruotare le uscite del gruppo di montagnaterapia. Un’attività, questa, che è<br />
stata avviata da circa un <strong>anno</strong> a favore di utenti del Centro di salute mentale<br />
di Borgosesia con la partecipazione di operatori sanitari e di accompagnatori<br />
esperti del Cai.<br />
La montagnaterapia è una metodologia di cura e di riabilitazione rivolta alle<br />
patologie psichiatriche gravi, ma è stata sperimentata e indirizzata anche in<br />
altri ambiti: soggetti con disabilità psichiche e fisiche, affezioni cardiologiche,<br />
oncologiche, pazienti diabetici, non vedenti, anziani, tossicodipendenti.<br />
La nostra esperienza e gli esiti del percorso terapeutico-riabilitativo<br />
psichiatrico intrapreso in<br />
Valsesia sono stati presentati al convegno Dalla<br />
scoperta del Monte Rosa alla montagnaterapia,<br />
dedicato a Giovanni Turcotti e ai fratelli Gugliermina<br />
e che si è svolto a Borgosesia nei giorni 24<br />
e 25 settembre scorso. L’evento, organizzato dal<br />
Dipartimento di salute mentale dell’Asl VC con<br />
il Cai <strong>Sezione</strong> di <strong>Varallo</strong> e con la sottosezione di<br />
Borgosesia, in collaborazione con il Comune di<br />
Borgosesia e con la Comunità montana Valsesia, ha<br />
visto Carlo Raiteri, Elio Protto, Luciano Castaldi,<br />
Giuseppe Saglio al fianco di Marinella Mazzone,<br />
ideatrice, curatrice e anima di tutta l’iniziativa.<br />
Dalla scoperta del Monte Rosa alla montagnaterapia<br />
è stato un percorso aperto che ci ha riguardato<br />
come interpreti di ruoli sociali e professionali,<br />
ma anche come persone che si ritrovano attorno<br />
a valori culturali, educativi ed etici condivisi con<br />
partecipazione e passione.<br />
Un convegno ricco di contributi storici, filosofici e<br />
scientifici, ma anche una mostra documentaria, a<br />
cura di Zeisciu centro studi. Sono stati presentati<br />
gli incantevoli panorami delle Alpi fotografati dai<br />
Gugliermina tra fine Ottocento e primo Novecento,<br />
durante le loro imprese ed esplorazioni sul Monte<br />
Rosa e sul Monte Bianco; l’excursus storico dedicato<br />
alla progettazione e alla costruzione della capanna<br />
Valsesia, oggi dedicata ai fratelli Gugliermina; il<br />
poliedrico percorso esistenziale di Giovanni Turcotti<br />
tra alpinismo, scoutismo, insegnamento e filosofia<br />
attraverso manoscritti inediti, fotografie, oggetti<br />
personali, ritrovamenti simbolici, pubblicazioni.<br />
La serata del 24 settembre si è aperta con la presentazione<br />
della mostra da parte di Riccardo Cerri<br />
ripercorrendo il repertorio di testimonianze e di<br />
documenti di una famiglia di alpinisti che h<strong>anno</strong><br />
fatto la storia.<br />
È seguito il racconto di Ovidio Raiteri, figura chiave<br />
dell’alpinismo valsesiano, partecipe delle vicende<br />
dei Gugliermina e di Turcotti attraverso un significativo<br />
rapporto personale.<br />
E poi ancora il concerto del pianista Bruno Tasso<br />
dedicato ai silenzi e suoni della montagna con<br />
musiche di Liszt, Ravel e Debussy commentate, con<br />
richiami evocativi e rimandi suggestivi, da Niccolò<br />
Cattich, psichiatra e musicoterapeuta.<br />
I lavori del convegno sono stati avviati il giorno<br />
successivo da un intervento di Marinella Mazzone,<br />
denso di coinvolgenti metafore e di toccanti rappresentazioni<br />
alpinistiche, terapeutiche, professionali<br />
ed esistenziali.<br />
La prosecuzione è stata affidata a Teresio Valsesia<br />
con un avvincente racconto delle avventure, delle<br />
leggende e dei personaggi che h<strong>anno</strong> aperto le vie<br />
di scoperta del Monte Rosa.<br />
A conclusione del mattino la tavola rotonda Scoprire<br />
e vivere la montagna con Giovanni ha compreso gli<br />
NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO<br />
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