04.04.2015 Views

Notiziario anno 2010 - CAI Sezione Varallo Sesia

Notiziario anno 2010 - CAI Sezione Varallo Sesia

Notiziario anno 2010 - CAI Sezione Varallo Sesia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

dell’arrivo dell’impianto. Il panorama<br />

che da qui si gode è spettacolare<br />

e consente una rapida<br />

visuale del percorso e delle mete<br />

agognate: a sinistra si staglia la<br />

dorsale del Carè Alto (3463 m),<br />

Corno di Cavento (3402 m) e<br />

Crozzon di Lares (3354 m); in<br />

centro la dorsale formata da le<br />

Lobbie (3196 m) e cresta Croce<br />

(3313 m); a destra corre la cresta<br />

dei Corni di Bedole (3238 m) e<br />

del Venerocolo (3323 m) seguita<br />

poi da Cima Venezia (3290 m) e,<br />

più a nord, Corno Bianco (3326<br />

m) e Adamello (3554 m).<br />

Pensare che le orde di “pistaioli”<br />

che frequentano questo<br />

comprensorio continuano inconsapevoli<br />

a sciare a pochi metri<br />

da questo spettacolo, senza<br />

nemmeno immaginare che le nevi<br />

dell’Adamello sono ben altre di<br />

quelle abbruttite dagli impianti<br />

rappresentate sulle cartoline che<br />

acquistano giù al Tonale.<br />

Volendo si lasciano gli sci al passo<br />

e si raggiunge in breve per<br />

cresta cima Presena (3069 m):<br />

da qui si gode un’ottima vista<br />

anche della Presanella (3558 m).<br />

Tornati al passo e calzati gli sci,<br />

il nostro itinerario prosegue poi<br />

in traverso verso destra e poi giù<br />

per splendidi pendii fino ad arrivare<br />

in vista del rifugio Mandrone<br />

(2409 m). All'inizio della prima<br />

guerra mondiale il rifugio Mandrone<br />

era un’importante base<br />

logistica austroungarica. Il 25<br />

agosto 1915 la cresta Corni di Bedole<br />

- cima Payer - Corni di Lago<br />

Scuro fu occupata dagli italiani;<br />

gli austriaci erano attestati sulla<br />

linea passo Paradiso - passo Maroccaro<br />

– cima Presena - rifugio<br />

Mandrone - val Genova. L’<strong>anno</strong><br />

successivo, con una serie di operazioni<br />

– la cosiddetta “battaglia<br />

dei ghiacciai” iniziata il 12 aprile<br />

1916 - gli alpini conquistarono<br />

la dorsale monte Fumo - Lobbie<br />

e la dorsale passo di Cavento -<br />

Crozzon di Lares - Crozzon di<br />

Folgorida.<br />

Il 17 maggio gli italiani scesero fino alla piana di Bedole (val di<br />

Genova); quasi accerchiati, gli austriaci arretrarono le linee abbandonando<br />

la conca del Mandrone che fu occupata dagli alpini il 18<br />

maggio 1916 senza sparare un colpo e rimase in mano italiana fino<br />

alla fine della guerra.<br />

Dopo la pausa “storica” si pellano gli sci e si prosegue in direzione<br />

SO prima in traverso sotto i corni di Bedole, poi verso la seraccata<br />

della vedretta del Mandrone che si passa solitamente in modo agevole<br />

sulla sinistra; la traccia prosegue poi in falso-piano, oltrepassando la<br />

deviazione sulla sinistra del ripido pendio tracciato che conduce al<br />

rifugio Lobbie, e virando poi verso SE su ampi pendii fino al Dosson<br />

di Genova.<br />

NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO<br />

L'ippopotamo<br />

Il c<strong>anno</strong>ne 149 G di cresta Croce, l’“ippopotamo”, è ancora lì poco<br />

sopra, che punta diritto verso il Corno di Cavento, sulla cresta affilata,<br />

dal 1917 quando gli alpini ve lo trasportarono; non si può non<br />

riflettere sulle difficoltà e le fatiche che decine e decine di uomini<br />

affrontarono nel trainare di notte, nella neve questo pesante pezzo<br />

di artiglieria; ci vollero mesi per farlo arrivare a destinazione: c’è<br />

persino un aneddoto secondo il quale, per rendere più veloce il<br />

trasporto dell’obice, un generale decise di far precedere il gruppo<br />

del traino dalla slitta con la botte di vino (normalmente nelle retrovie);<br />

gli alpini avrebbero potuto sostare e rifocillarsi solo al suo<br />

raggiungimento.<br />

Tornando ai giorni nostri, si tolgono<br />

le pelli e si può affrontare<br />

la divertentissima discesa dalla<br />

Cresta fino alla vedretta; da qui<br />

si ri-pella e si raggiunge in breve<br />

(finalmente!) il rifugio ai Caduti<br />

dell’Adamello (familiarmente<br />

detto “le Lobbie”) a 3040 metri;<br />

il rifugio è stato costruito<br />

sulle rovine di una casermetta<br />

italiana dopo la guerra e, visto<br />

l’abbassamento del ghiacciaio<br />

che solo trenta anni fa arrivava<br />

a lambirne l’ingresso, ha dovuto<br />

Rigugio "le Lobbie"<br />

73

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!