Notiziario anno 2010 - CAI Sezione Varallo Sesia
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dell’arrivo dell’impianto. Il panorama<br />
che da qui si gode è spettacolare<br />
e consente una rapida<br />
visuale del percorso e delle mete<br />
agognate: a sinistra si staglia la<br />
dorsale del Carè Alto (3463 m),<br />
Corno di Cavento (3402 m) e<br />
Crozzon di Lares (3354 m); in<br />
centro la dorsale formata da le<br />
Lobbie (3196 m) e cresta Croce<br />
(3313 m); a destra corre la cresta<br />
dei Corni di Bedole (3238 m) e<br />
del Venerocolo (3323 m) seguita<br />
poi da Cima Venezia (3290 m) e,<br />
più a nord, Corno Bianco (3326<br />
m) e Adamello (3554 m).<br />
Pensare che le orde di “pistaioli”<br />
che frequentano questo<br />
comprensorio continuano inconsapevoli<br />
a sciare a pochi metri<br />
da questo spettacolo, senza<br />
nemmeno immaginare che le nevi<br />
dell’Adamello sono ben altre di<br />
quelle abbruttite dagli impianti<br />
rappresentate sulle cartoline che<br />
acquistano giù al Tonale.<br />
Volendo si lasciano gli sci al passo<br />
e si raggiunge in breve per<br />
cresta cima Presena (3069 m):<br />
da qui si gode un’ottima vista<br />
anche della Presanella (3558 m).<br />
Tornati al passo e calzati gli sci,<br />
il nostro itinerario prosegue poi<br />
in traverso verso destra e poi giù<br />
per splendidi pendii fino ad arrivare<br />
in vista del rifugio Mandrone<br />
(2409 m). All'inizio della prima<br />
guerra mondiale il rifugio Mandrone<br />
era un’importante base<br />
logistica austroungarica. Il 25<br />
agosto 1915 la cresta Corni di Bedole<br />
- cima Payer - Corni di Lago<br />
Scuro fu occupata dagli italiani;<br />
gli austriaci erano attestati sulla<br />
linea passo Paradiso - passo Maroccaro<br />
– cima Presena - rifugio<br />
Mandrone - val Genova. L’<strong>anno</strong><br />
successivo, con una serie di operazioni<br />
– la cosiddetta “battaglia<br />
dei ghiacciai” iniziata il 12 aprile<br />
1916 - gli alpini conquistarono<br />
la dorsale monte Fumo - Lobbie<br />
e la dorsale passo di Cavento -<br />
Crozzon di Lares - Crozzon di<br />
Folgorida.<br />
Il 17 maggio gli italiani scesero fino alla piana di Bedole (val di<br />
Genova); quasi accerchiati, gli austriaci arretrarono le linee abbandonando<br />
la conca del Mandrone che fu occupata dagli alpini il 18<br />
maggio 1916 senza sparare un colpo e rimase in mano italiana fino<br />
alla fine della guerra.<br />
Dopo la pausa “storica” si pellano gli sci e si prosegue in direzione<br />
SO prima in traverso sotto i corni di Bedole, poi verso la seraccata<br />
della vedretta del Mandrone che si passa solitamente in modo agevole<br />
sulla sinistra; la traccia prosegue poi in falso-piano, oltrepassando la<br />
deviazione sulla sinistra del ripido pendio tracciato che conduce al<br />
rifugio Lobbie, e virando poi verso SE su ampi pendii fino al Dosson<br />
di Genova.<br />
NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO<br />
L'ippopotamo<br />
Il c<strong>anno</strong>ne 149 G di cresta Croce, l’“ippopotamo”, è ancora lì poco<br />
sopra, che punta diritto verso il Corno di Cavento, sulla cresta affilata,<br />
dal 1917 quando gli alpini ve lo trasportarono; non si può non<br />
riflettere sulle difficoltà e le fatiche che decine e decine di uomini<br />
affrontarono nel trainare di notte, nella neve questo pesante pezzo<br />
di artiglieria; ci vollero mesi per farlo arrivare a destinazione: c’è<br />
persino un aneddoto secondo il quale, per rendere più veloce il<br />
trasporto dell’obice, un generale decise di far precedere il gruppo<br />
del traino dalla slitta con la botte di vino (normalmente nelle retrovie);<br />
gli alpini avrebbero potuto sostare e rifocillarsi solo al suo<br />
raggiungimento.<br />
Tornando ai giorni nostri, si tolgono<br />
le pelli e si può affrontare<br />
la divertentissima discesa dalla<br />
Cresta fino alla vedretta; da qui<br />
si ri-pella e si raggiunge in breve<br />
(finalmente!) il rifugio ai Caduti<br />
dell’Adamello (familiarmente<br />
detto “le Lobbie”) a 3040 metri;<br />
il rifugio è stato costruito<br />
sulle rovine di una casermetta<br />
italiana dopo la guerra e, visto<br />
l’abbassamento del ghiacciaio<br />
che solo trenta anni fa arrivava<br />
a lambirne l’ingresso, ha dovuto<br />
Rigugio "le Lobbie"<br />
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