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acta ordinis fratrumminorum - OFM

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EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 197Speranza. Nella misura in cui cresce la fedetra noi, crescerà anche la speranza e la carità.Sono sicuro di non sbagliarmi se dico che ilpessimismo che regna in molti Frati davanti alfuturo è causato dalla mancanza di fede. Loafferma chiaramente Gesù quando rimproveraa Pietro la poca fede e per questo era sul puntodi affondare ( Mt 14,31). Sant’Ilario de Poiters,nel suo Commento ai Salmi (118, 15,7) sifa eco della domanda che molti, tanto ieri comeoggi, rivolgono ai credenti e, lo possiamoaffermare, specialmente ai consacrati: dov’ècristiani la vostra speranza?». La speranza nonè solo una possibilità, bensì una responsabilitàdi ogni credente, di ogni consacrato. Questaresponsabilità oggi è drammatica e una dellesfide principali della Chiesa e della vita consacrata/francescana.Davanti alla crisi delle vocazioninon sarebbe bene che ci domandassimo:sappiamo proporre una vita bella e felice,buona e piena perché abitata dalla speranza,secondo l’esempio di Gesù di Nazareth o diFrancesco di Assisi? Ho l’impressione che inmolti consacrati il nemico della speranza sial’indifferenza, il non senso o, quanto meno,la irrilevanza del senso. Dobbiamo ricordarequello che già diceva sant’Agostino: «È solola speranza quella che ci rende propriamentecristiani» (La Città di Dio, 6,9,5). È la speranza,in effetti, quella che ci manterrà nel cammino,in posizione eretta, quella che renderàpossibile il futuro.Carità o, che è uguale, donazione totaleagli altri, impegno a favore degli altri, particolarmentedegli ultimi. Un pericolo, dalquale dobbiamo stare molto attenti quandosi parla di spiritualità, potrebbe essere quellodi giustificare, basandoci su di essa, il distaccorispetto alle grandi questioni della vita.La spiritualità si può convertire allora in unascusa per permettere che il mondo sprofondi.Sarebbe allora, un uso fraudolento dellaspiritualità, che niente avrebbe a che vederecon l’esperienza di Dio. Se l’esperienza diDio consiste nell’assumere il cuore di Dio nelcuore del mondo, allora questa esperienza cideve condurre ad un vero impegno a favoredell’umanità. La passione per Dio è inseparabiledalla passione dell’umanità. È per questoche il documento del Capitolo 2009 ci ricordache «la spiritualità che alimenta la nostra vitae missione evangelizzatrice non è mai alienadalla vita dei nostri popoli e da quanto la riguarda»(PdV 30).In questo contesto il Capitolo ci chiede chele tante realtà negative, presenti nella societàdi oggi, «devono essere portate nella preghierae soggette a discernimento nella nostra praticaquotidiana della lettura orante della Parola»;anche «i valori della giustizia, della pacee dell’integrità del creato, che sono valori radicatinel Vangelo, devono rendersi naturalmentepresenti nella nostra vita di orazione edevozione, come pure nella vita quotidiana enell’esercizio dei nostri ministeri» (PdV 30).Lo stesso Capitolo afferma con forza: «è necessariaanche una sensibilità sociale (…)non possiamo voltare le spalle al divenire delmondo» (PdV 29). Non può esserci un veroimpegno per la trasformazione delle realtà dipeccato che colpiscono tanti dei nostri fratellisenza una profonda esperienza di Dio, comenon ci può essere una vera esperienza di Dioche non conduca a collocarci accanto ai tantinostri fratelli più bisognosi.La fraternità/minoritàLa fraternità è forse il volto più bello delfrancescanesimo. La minorità, a sua volta, è ilvolto più attraente del nostro modo di situarcinel mondo. La fraternità ci fa icone della comunionetrinitaria, la minorità ci converte inicone del Cristo kenotico, così come si è rivelatonella persona del Figlio. La minorità dà“colore” e “sapore” alla fraternità; pertanto,non possono essere separate.Rivitalizzare la fraternità è renderla piùumana e più umanizzante. Questo a sua voltacomporta, tra i molti, i seguenti elementi:• il vivere i valori umani, l’esperienza di fedeche ci porta ad accettare gli altri nellaloro propria realtà, «come sono e in quantouguali» (CCGG 40), come dono del Signore(cf. Test 14);• le relazioni segnate dalla «familiarità di spiritoe di mutua amicizia», alimentate dallacura dei valori tanto umani, dei valori evangelicie francescani che sono: la cortesia, lospirito gioviale, la “fede orizzontale” e lastima reciproca, così come le altre virtù (cf.CCGG 41);• la Koinonia (comunione) dei beni, di vita edei cuori (cf. At 2,44);• lo sforzo di tutti e ciascuno dei membridella fraternità per costruire, giorno dopogiorno, una vera vita fraterna, a partire dallalogica del dono e della gratuità, come unachiara alternativa alla logica del prezzo, delguadagno, dell’utilità e del potere, così imperantinella società di oggi,

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