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acta ordinis fratrumminorum - OFM

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242 AN. CXXX – MAII-AUGUSTI 2011 – N. 2È la fede diritta e profonda che ci porteràa un cambiamento di mentalità: meno lamentele–tra di noi ci sono troppi discepoli di MariaMagdalena: le lacrime ci impediscono divedere il risorto accanto a noi-, e più ardoremissionario; meno complesso di persecuzione,e un più grande impegno evangelizzatore;meno centrarsi nei propri problemi di sopravvivenza,e più fantasia e creatività per andareincontro all’ “altro”, per farlo partecipe del donodel Vangelo. Personalmente sono convintoche sono molti coloro che vogliono “vedere”Gesù. E noi siamo chiamati a fare da pontiper mostrarlo anche a coloro che neppure sipongono domande su di Lui. È il momento diattraversare le frontiere non soltanto geografiche,ma anche culturali e religiose.Questo significa impegnarsi per trovare anchei dati positivi del mondo di oggi. In questaprospettiva, ad esempio, la postmodernità incui viviamo non è solo un male a cui rassegnarsi,ma porta con sé dei valori da mettere inevidenza. Così pure il relativismo non è soloun male, ma una occasione per riaffermare chetutto è relativo perché Uno solo è assoluto 11 .Così la rivoluzione del web (che è un vero eproprio cambio epocale) non apre solo possibilitàtecniche di migliore comunicazione, maintroduce una nuova visione del mondo, nellaquale è importante giungere anche a una letturacristiana 12 .Una cosa ci sembra certa: alle nuove domandee ai nuovi tempi e nuove situazioni chesi pone e vive l’Europa riguardo la fede, ci vogliononuove risposte e una nuova evangelizzazione;e a nuova evangelizzazione -nel suoardore, nei suoi metodi, e nelle sue espressioni(Giovanni Paolo II)-, sono necessarie nuovepresenze evangelizzatrici, anche, e sto per diresoprattutto, per la vita religiosa, chiamata adessere sempre all’avanguardia dell’evangelizzazione.Nuove presenze che siano in grado diessere portatrici del Vangelo nella nuova Europa,in modo tale che Gesù sia incontrato daquelli che lo cercano e si manifesti a quelli chenon si chiedono nulla su di Lui (cf. Rom 10,20). La Chiesa, e con la Chiesa la vita religiosa,hanno bisogno di prendere chiara coscienzadei cambiamenti della nostra società, di fareuna rilettura della fede, in modo da assumerenuove responsabilità nell’annuncio contagiosodel Vangelo. I verbi della Pasqua “vedere”,“gioire”, “andare” e “annunciare” sono i verbiche daranno dinamismo alla nostra vita.La vita religiosa in EuropaQuando parliamo della vita religiosa in Europadobbiamo tener chiaro che, quanto meno,stiamo parlando di due Europee: quella occidentalee l’altra orientale.Europa occidentale: tra deserto e nuovacreazioneLa situazione della vita religiosa e consacratain Europa occidentale è molto complessa,a dir poco. Ci sono segni di vita e di morte,di deserto e di nuova creazione.Situazione di deserto: poche vocazioni,rapido invecchiamento degli effettivi, stanchezzae routine in molti consacrati, problemigenerazionali, un certo imborghesimento, personalitàlight o liquide. Come segni della nuovacreazione, con tutte le ambiguità che si possonodare, mi sembra giusto citare i seguentiaspetti: l’interesse per la dimensione contemplativa,sia negli istituti di vita contemplativacome in quelli di vita apostolica, il fascino perla vita fraterna, e il desiderio, particolarmenteda parte dei giovani, per una vita più semplicee inserita in ambienti popolari.Europa orientale: tra ambiguità e voglia divivere e di contareLa situazione in Europa orientale non è menocomplessa. Dopo una situazione di martirioe di persecuzione credo sia giusto dire che lavita religiosa di questa parte del nostro continentevive una situazione carica di ambiguitàe, allo stesso tempo, una situazione con vogliadi vivere e di contare.Dopo la caduta del muro di Berlino, i consacratisi sono trovati di fronte a tre tentazioni:• tornare alla vita religiosa e consacrata chesi viveva prima del comunismo,• continuare un atteggiamento di sopravivenzache caratterizzò quanti vivevano primadel comunismo,• copiare i modelli di vita religiosa occidentale.E questa era la tentazione più forte trai giovani.Il lavoro non è stato facile. Era necessarioresistere a queste tre tentazioni. Il futuro nonera tornare al passato, né mantenere un atteggiamentodi rassegnazione e sopravivenza, nécopiare modelli di vita religiosa che già eranoin crisi in occidente. Il futuro stava nell’iniziareun nuovo modello di vita religiosa e consacratache rispondesse alla nuova situazioneche si era creata dopo il comunismo. Ma, è

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