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acta ordinis fratrumminorum - OFM

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E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 241si potrebbero citare è la Costituzione europeache non ha voluto neppure riconoscere le radicicristiane del vecchio continente.In profonda relazione con quanto stiamodicendo c’è la lotta di tanti per far sparire dallospazio pubblico qualunque segno religioso.L’esempio della “guerra aperta” contro i crocifissinegli spazi pubblici, ritenuti da non pochicome offesa alla libertà religiosa, è un chiarosegno di questa tendenza, e una delle tanteespressioni di un fondamentalismo laicista chesta prendendo forza in alcuni paesi di profondatradizione cristiana. E non solo, ma “si nega aicristiani il diritto stesso a intervenire come cristianinel dibattito politico pubblico, o almenosi squalifica il loro contributo con l’accusa checercano di difendere ingiustificati privilegi” 5 .D’altra parte, anche tra coloro che si diconocattolici sono molti che vivono al margine deivalori che noi consideriamo fondamentali,perché sono valori profondamente evangelici.Tra questi, e non l’ultimo certamente, il valoredella vita e della persona. Di giorno in giornoaumentano i cosiddetti “cattolici non praticanti”.Tutto questo fa sì che, se prima la Francia,la “figlia primogenita della Chiesa, era diventataterra di missione, oggi lo è anche l’Italiao la Spagna, e domani lo sarà la Polonia, soloper citare alcuni paesi. Da terra di missionari,l’Europa è diventata, in questi ultimi decenni,terra di missione. In questo contesto, l’evangelizzazioneè diventata una vera e urgente priorità,anche tra i battezzati.Certo che anche nella nostra Europa ci sonosegni positivi, e quindi, segni di speranza.Uno di questi segni positivi è una certa “conversioneecclesiologica” che si sta sperimentandoall’interno della Chiesa, e che porta a unattivo coinvolgimento dei laici nel ministerodell’evangelizzazione, in modo tale che possanoesercitare il loro dovere e i loro diritti nellarestituzione del Vangelo. Un altro segno positivoche io vedo è un certo malessere che tanti,anche i giovani, sentono, e che li porta alla ricercasincera e profonda di un senso autenticoe profondo alla loro vita, e che costituisconoun fermento dentro la grande massa, il fermentodei “mendicanti di senso”.Da uno sguardo positivo a una nuova evangelizzazionee nuove presenzeDi fronte a questa situazione non si trattadi una visione catastrofica del presente e delfuturo religioso in Europa, ma si tratta, invece,di avere uno sguardo positivo sull’attuale contestoeuropeo, di assumere l’Europa come un“segno dei tempi”, e di scoprire le opportunitàinedite di grazie che il Signore ci offre, nonsoltanto per confessare la nostra fede, primocompito di ogni battezzato e con più ragionedi ogni religioso, ma anche per essere portatoridel dono del Vangelo ai nostri contemporanei.In questo momento bisogna avere occhidi gufo che ci permettano vedere nella notte eci portino a scoprire l’opera del Padre nel momentostorico che vive l’Europa, e a crederefino in fondo che nella barca c’è Lui, anche sesembra dormire.Certo, una tale considerazione del mondoe dell’Europa è possibile solo a partire dallafede: solo assumendo lo sguardo di Dio che“ha tanto amato il mondo” diventa possibilevederlo con occhi benevoli e coglierne i trattipositivi. A questo proposito vanno ripresi tuttigli inviti dei nostri ultimi documenti a ritrovarela centralità della fede: il dono della fedeche sta a fondamento di una nuova visione 6 ,l’accoglienza del dono del Vangelo che sta allabase di ogni annuncio 7 . È la fede il primofondamento dell’identità del religioso, perchéè il fondamento della stessa identità cristiana 8 .Questo atteggiamento di fede, naturalmente,non significa chiudere gli occhi davanti aciò che è negativo, e nemmeno giustificareogni cosa, compresa l’ingiustizia e il maleche abitano nel mondo. Lo stesso Vangelo diGiovanni, che dice che “Dio ha tanto amatoil mondo”, altrove parla del “mondo” per cuiGesù non prega 9 : il mondo dunque non è semprequalcosa di assolutamente positivo. Restatuttavia vero che l’atteggiamento fondamentaleverso il mondo, da parte di chi ha fede,rimane positivo, di amore che si dona e che siprende cura di quella realtà, perché questo èstato l’atteggiamento di Gesù stesso. Francescoci invita a uno sguardo capace di “vederee credere” 10 : è lo sguardo di chi, guardando ilsole che è “bello e radiante cun grande splendore”(è il livello del “vedere”) riesce anche adire: “de Te, Altissimo, porta significazione”(questo è il livello del credere). Un tale sguardo,che vede e crede, è lo stesso sguardo diFrancesco nel Testamento, quando ripercorrela propria vita (vede) e vi riconosce la presenzadel Signore (crede): “il Signore diede a me, ilSignore mi condusse, il Signore mi rivelò…”.Questo sguardo credente è il fondamento diuna visione positiva del mondo e quindi anchedell’Europa.

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