STRADEL'Impresa Bacchi inauguraun nuovo impianto a bassoimpatto ambientaleL'Impresa Bacchi, nata nel 1979, findalla fondazione svolge la propriaattività nel settore ed<strong>il</strong>e generale,spaziando dalle costruzioni civ<strong>il</strong>i edindustriali a quelle infrastrutturali viariee di servizi, in ambito pubblico eprivato.L'area geografica in cui principalmenteo<strong>per</strong>a è quella lombarda e più inparticolare quella m<strong>il</strong>anese, senzatuttavia escludere l'impianto di eventualicantieri in regioni diverse e lontanedalla propria sede.Le attività svolte dall'Impresa Bacchipossono essere suddivise nei seguentisettori: produzione, trasporto e stesadi conglomerati bituminosi e cementati,stoccaggio e recu<strong>per</strong>o dei rifiuti inertinon <strong>per</strong>icolosi, con riciclaggio nellelavorazioni stradali, realizzazione dio<strong>per</strong>e ed<strong>il</strong>i, infrastrutturali, civ<strong>il</strong>i, industrialie viarie, realizzazione di fognaturee acquedotti, trattamenti fotocatalitici,topografia e progettazione.Il nuovo impianto di produzioneAsphalt technologies FNT 280T, ditipo discontinuo, consente l'applicazionedi nuove ed innovative tecnologiedi produzione del conglomeratobituminoso (tiepido, schiumato) e delriciclaggio, che unitamente alla alimentazionea gas anziché in oliocombustib<strong>il</strong>e, determinano e confermanol'elevato grado tecnologico dell'impiantoe concorrono ad una significativariduzione di consumi energetici,emissioni in atmosfera, abbattimentorumori.L'impianto <strong>per</strong> la produzione di misticementati IME MC 200 è costituito da2 predosatori, un nastro di elevazioneche trasporta <strong>il</strong> materiale dalla boccadi questi ultimi alla torre di mescolazione,un s<strong>il</strong>os di stoccaggio, unacoclea di alimentazione che trasporta<strong>il</strong> cemento dal s<strong>il</strong>os al nastro di elevazione.L'impianto ha una produzione orariapari a circa 200 m 3 .Il dosaggio a controllo volumetricodelle materie prime (cemento eaggregati) avviene attraverso la verificadelle velocità del nastro trasportatoreche passa sotto le tramogge.Gli impianti di frantumazione <strong>per</strong> lariselezione degli inerti consentono laclassificazione degli stessi <strong>per</strong> mezzodi vagli. Attraverso una camera difrantumazione gli inerti sono ripulitida eventuale ferro, plastica e carta.L'ingresso alla camera di frantumazioneè regolato da un vaglio vibrante:l'inerte passante è subito stoccatoin cumulo; la parte trattenuta passanelle mascelle di frantumazione <strong>per</strong> <strong>il</strong>ricircolo.La produzione è pari a circa 50 m 3 /h.Il processo è sottoposto a controllodelle polveri.L'Impresa Bacchi possiede unmoderno ed attrezzato laboratorio nelquale <strong>per</strong>sonale altamente qualificatoquotidianamente esegue i controlliprevisti dalle vigenti normative sumateriali quali terre, aggregati, f<strong>il</strong>ler,stab<strong>il</strong>izzati, bitumi, additivi, conglomeratobituminoso, misti cementati ecalcestruzzi.Le prove sono eseguite su materieprime, durante <strong>il</strong> processo produttivoe sul prodotto finito. In laboratorio sieseguono anche prove s<strong>per</strong>imentali,con lo scopo di ampliare le conoscenzee verificare le caratteristichefisico tecniche dei prodotti di nuovagenerazione. L'insieme di tutti questiprocessi di analisi e controllo consentonoall'Impresa Bacchi di assicurarela conformità dei materiali prodotti.In virtù delle attrezzature connesseal laboratorio ed alla possib<strong>il</strong>ità didisporre di aree <strong>per</strong> i campi prova,l'Impresa Bacchi ha sottoscritto nel2002 una convenzione con <strong>il</strong> Politecnicodi M<strong>il</strong>ano - D.I.I.A.R. SezioneInfrastrutture Viarie - LaboratorioS<strong>per</strong>imentale Stradale (L.S.S.), rinnovatanell'anno 2007.Tale convenzione, stipulata in funzionedella necessità sempre piùrimarcata di effettuare s<strong>per</strong>imentazioniin vera grandezza, consenteall'Impresa Bacchi di effettuare, oltreal controllo, anche la progettazionee lo studio di qualunque tipo dimiscela richiesta.Da un lato, infatti, l'impresa si impegnaa mettere a disposizione spazidel proprio laboratorio, aree attrezzate,<strong>per</strong>sonale, materiali e mezzi <strong>per</strong> lelavorazioni; dall'altro, <strong>il</strong> L.S.S. siimpegna a controllare, verificare ecertificare l'esecuzione delle lavorazionie le relative prove.Ricerche congiunte in collaborazionecon <strong>il</strong> Politecnico di M<strong>il</strong>ano ed <strong>il</strong> dipartimentodi Ingegneria Chimica dell'UniversitàLa Sapienza di Roma,hanno portato allo sv<strong>il</strong>uppo diCoverlite, un prodotto a base diBiossido di Titanio, in grado di legare<strong>per</strong>manentemente con <strong>il</strong> conglomeratobituminoso e fornire un'elevatacapacità <strong>per</strong> la riduzione dell'inquinamentoatmosferico.Coverlite (<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 32 maggio- giugno 2008) è un'emulsione abase di acqua e biossido di titanio.La sua applicazione sulla su<strong>per</strong>ficiestradale <strong>per</strong>mette di: ridurre drasticamentegli agenti inquinanti deltraffico, mantenere e valorizzare lecaratteristiche tecniche del manto,su<strong>per</strong>are i limiti dei trattamenti antismogsino ad oggi in uso, contaresu una soluzione durevole ed efficacenel tempo.52 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 33 luglio - agosto 2008
BARRIERE PARAMASSIDebris-flow del rio GramettoAnalisi d'evento e tecniche <strong>per</strong> la mitigazione del rischioLAURA TURCONI (1) , DOMENICO TROPEANO (1) , GABRIELE SAVIO (2)Introduzionele del bacino di circa 0,3 km 2 e pendenzaIl 5 giugno 2002 piogge temporaleschesi abbatterono su una ristrettafascia di territorio alpino compresa trala Val Soana e la Val Mastellone interessandoin modo particolare la mediaValle del Cervo, che ricevette oltre 300mm di pioggia in poche ore; tra glieffetti al suolo, si annoverarono decinedi so<strong>il</strong> slip e colate di fango e detritodell'88%, che, gonfiatosi anche<strong>per</strong> scaturigini improvvise, produssetrasporto in massa di detriti, minacciògravemente un'abitazione, <strong>il</strong> cui occupantefortunatamente riuscì a mettersiin salvo, dopodiché invase con ghiaiae sabbia la sede stradale nello stessoabitato di Rosazza e ostruì parzialmentel'alveo del Rio Pragnetta.<strong>per</strong> lo più lungo modesti impluvi che aloro volta diedero luogo a violente pulsazionidi piena lungo i tributari del torrenteCervo. Esso minacciò la sicurezzadei manufatti di attraversamentolungo <strong>il</strong> suo corso sino a valle dellaCittà di Biella. Peculiare, come accennato,fu la fenomenologia di piena torrentiziaimprovvisa e violenta a scalaspazialmente limitata: emblematico <strong>il</strong>caso del Rio Grametto, in territorio delComune di Rosazza (versante destrodella Val Cervo), con estensione area-Caratteri ambientaliLa Valle Cervo, che si incunea fra lavalle del Lys e quelle dei torrentiSorba e Sessera tributari dellaValsesia, era un tempo denominataValle di Andorno <strong>per</strong> <strong>il</strong> nucleo abitatodi Andorno Micca che rappresentavaquello più consistente dell'intera vallata;essa si distingue nettamente indue parti: la Bassa Valle, che daBiella si spinge <strong>per</strong> circa 10 km indirezione nord ovest <strong>per</strong> una su<strong>per</strong>ficiedi circa 43 km 2 fino a Passobreve,1. Andamento delle precipitazioniorarie e curva delle cumulaterelative all'evento meteopluviometricodel 5 giugno 2002,registrate alla stazione diPiedicavallo (ARPA Piemonte)2 a, b. Precipitazioni massime <strong>per</strong>durata di uno (a) e due giorniconsecutivi (b) registrata allastazione di Piedicavallo nel<strong>per</strong>iodo 1921-2002 1ael'Alta Valle (considerata da tutti vera epropria Valle del Cervo, l'antica"Bursch"), che inizia a Passobreve erisale lungo <strong>il</strong> Cervo, sino alle suesorgenti oltre Piedicavallo (estensioneareale pari a circa 73 km 2 ).L'alta Valle del Cervo è delimitata daun arco di vette rappresentate (procedendoin senso orario) a sud dalM. Camino (2.391 m s.l.m.) e dal M.Tovo (2.229 m); a ovest dalla Puntadella Gragliasca (2.237 m), dal M.Pietra Bianca (2.490 m), dal M.Cresto (2.546 m), dal Bric SellaVecchia (2.387 m), dalla PuntaCaparelle (2.409 m); verso nord dallePunte Serange (2.334 m) e TreVescovi (2.501 m), dal M. Rosso(2.345 m), dalla Punta Talamone(2.494 m) e, verso est, Cima di Bo(2.556 m) e Punta del Crav<strong>il</strong>e (2.392m). Il settore vallivo montano apparemodellato dall'attività glaciale, che fucaratterizzata dalla presenza di diversighiacciai ospitati nei singoli vallonisecondari equivalenti <strong>per</strong> importanzae <strong>per</strong> estensione a quello che occupavala valle principale.Dal punto di vista geologico nel settorepiù elevato delle valli biellesi affiorano,con rapporti spesso di naturatettonica, vari complessi cristallini conle relative co<strong>per</strong>ture: la serie Sesia-Lanzo che nella zona in esame è rappresentata<strong>per</strong> lo più da micascistib22(1)Istituto di Ricerca <strong>per</strong> la Protezione Idrogeologica (IRPI)-CNR, Torino (2) Collaboratore IRPI-CNR, Torinocon la collaborazione di GIORGIO SCIOLDO (Ditta Geoandsoft, segretario ADiS Torino) e MAURIZIO DI LELLA (RegionePiemonte, Settore Decentrato O<strong>per</strong>e Pubbliche, Biella)<strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 33 luglio - agosto 2008 53