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3eclogitici; la serie Ivrea-Verbano,complesso molto eterogeneo, i cuiaffioramenti costituiscono una zona diforma lenticolare allungata dai dintornidi Ivrea all'estremità settentrionaledel Lago Maggiore, costituita darocce eruttive e metamorfiche. Tal<strong>il</strong>itologie presentano vistosi effetti connessialla tettogenesi, che qui siesplica con discontinuità di importanzaextraregionale: la linea dellaCremosina, che dalla frazione diFavaro (Biella) tagliando la valle delCervo va poi a raggiungere <strong>il</strong> Lagod'Orta e la linea del Canavese, partedel più complesso allineamento tettonicoche attraversa pressoché longitudinalmentel'intero arco alpino,separando le Alpi Meridionali e leDinaridi dai ricoprimenti pennidici eaustroalpini, nonché le zone Ivrea-Verbano e Sesia-Lanzo. Quest'ultimaassume una morfologia tipica di unambiente prealpino, con forme asprenei r<strong>il</strong>ievi e valli ampiamente modellatedall'effetto glaciale.Alcuni toponimi stessi, nel versantedestra del T. Pragnetta, sono significatividi condizioni di scarsa consistenzadella roccia, quali P.ta Mars, P.taPietraccia e Grametto. Si aggiungeche <strong>il</strong> bacino idrografico del RioGrametto altro non è se non <strong>il</strong> prodottod'accumulo di un fenomeno gravitativodi ampie proporzioni e ciò confermal'attitudine ricorrente, a intervalli pluridecennali,nel bacino stesso, alla produzionedi cospicue masse detriticheche raggiungono <strong>il</strong> fondovalle condinamica di trasporto in massa.Precipitazioni critiche"Fin dall'epoca dei primi insediamentistab<strong>il</strong>i, in Alta Valle del Cervo l'uomodella montagna ha dovuto convivere4con un ambiente diffic<strong>il</strong>e, soventeimprevedib<strong>il</strong>e... Equ<strong>il</strong>ibrati interventiantropici e costanti manutenzioni delterritorio <strong>per</strong>mettevano in qualchemisura di contenere gli effetti devastantidelle improvvise avversità climatiche...Negli ultimi decenni, l'abbandonodell'attività rurale, l'imposizionee l'accoglimento acritico dimodelli di vita cittadina nel consumodel territorio, la <strong>per</strong>dita di conoscenzadei fattori ambientali elementari...hanno portato questi consolidati rapportidi convivenza ad affievolirsi finquasi a scomparire" (Valz Blin, 2004).Il primo evento conosciuto è datato1666, 26 settembre: <strong>il</strong> Cervo "distrussetutto un quartiere" attiguo aPiedicavallo (Casalis 1835-1854, vol.14), ma due sono gli eventi estremiche negli ultimi 35 anni hanno interessato<strong>il</strong> bacino dell'Alto Cervo, quelli del22 settembre 1981 e del 5 giugno2002. In riferimento all'evento del1981, di cui non si dispone di dati distazioni pluviometriche di significativaubicazione, a titolo di puro confrontoindicativo si ritiene <strong>per</strong>ciò di riportare idati del bacino s<strong>per</strong>imentale CNR"Valle della Gallina", in Comune diLozzolo, distante circa 25 km dal centrodi scroscio che colpì l'Alto Biellesein tale occasione (vedi tabella).Tenuto conto della relativamente lungadistanza tra <strong>il</strong> sito in esame e talegruppo di stazioni, che riflettono in unacerta misura l'ambiente climatico delpiù vasto territorio e soprattutto ricadono,<strong>per</strong> ubicazione, nella configurazionesudovest/nordest che di normaassumono le celle <strong>per</strong>turbate cheinvestono la regione prealpina emedio-valliva compresa tra la bassaValle d'Aosta e la media Valsesia, è dir<strong>il</strong>evanza <strong>il</strong> fatto che piogge cumulate,Stazione Data mm cum mm/1h Data mm 24h mm/1hFrascheia1 21-22/9 70,6 25 24/9 137 84 (30 in 20')Mazzucco 21-22/9 72 22 24/9 150 96 (43 in 20')Centro 21-22/9 85 28 24/9 156 105 (40 in 20')a carattere temporalesco, di durateanche inferiori alle 24 ore e anzi concentratein tempi brevi, possano produrrecolmi di piena in piccoli bacinicon contributi unitari anche su<strong>per</strong>iori a10 - 15 m 3 /s <strong>per</strong> km 2 .Evento meteopluviometricodel 5 giugno 2002Dalla sera del 4 giugno 2002 e <strong>per</strong> le24 ore successive, precipitazioni diforte intensità hanno interessato, inparticolar modo, i settori prealpini delleprovince di Biella, Novara, Torino,Verbano Cusio-Ossola e di Vercelli.Le precipitazioni cumulate in 24 ore(alle 00 UTC) del 6 giugno 2002, cosìcome riportato in Regione Piemonte(2002), evidenziano che i valori piùelevati si sono registrati tra <strong>il</strong> territoriobiellese e quello ossolano (oltre 250mm), definendo così un areale interessatodall'apice dell'evento a formadi ellissoide ad andamento NE-SW.L'evento meteorologico verificatositra martedì 4 e giovedì 6 giugno 2002ha comportato conseguenze estremamentegravose nelle alte valli deitorrenti Cervo, Oropa ed Elvo.Numerose sono state le frane chehanno coinvolto le coltri detritico-eluvialisovrastanti la roccia in posto,determinando un forte apporto dimateriali solidi lungo impluvi e riiminori, innescando talora la formazionedi colate di materiale detritico-fangosoframmisto ad alberi (debrisflow);Fig. 4.3. Ripresa da satellite (immagineGoogleEarth®, 2007) ove sonoancora evidenti gli effetti alsuolo indotti dall'evento del 5-6giugno 2002, soprattutto lungole linee di deflusso alla testatadel T. Cervo e dei tributari4. Vista frontale del bacino del RioGrametto (Rosazza), inciso inparte in un corpo frana di estesedimensioni54 <strong>Lavori</strong> <strong>Pubblici</strong> n. 33 luglio - agosto 2008

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