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01_gennaio - Porto & diporto

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Grazie a queste sinergie gli studentisono coinvolti in alcuni dei progetti portatiavanti dai giovani armatori sia mediantel’intervento di questi ultimi durantela didattica attraverso testimonianzeo vere e proprie lezioni specialistiche.Il Gruppo organizza anche focus groupdi approfondimento su temi di interessearmatoriale aperti alla partecipazionedelle aziende associate a Confitarma aiquali sono invitati ad intervenire espertinazionali ed internazionali sugli specificiargomenti trattati. Fra i primi temi trattatiquello del contesto macroeconomicoe valutario mondiale e del vetting nelsettore del trasporto di idrocarburi. Ilquarto gruppo, coordinato da GiacomoGavarone ed Andrea Garolla, studia lacompetitività della bandiera italiana perindividuare i possibili interventi di miglioramento,sia legislativi che amministrativi,riguardanti il funzionamento deiregistri di iscrizione delle navi. Infatti, inun mercato globalizzato e competitivodiventano fondamentali per mantenereil ruolo della Flotta italiana, non soltantole misure previste dal Registro Internazionalema anche tutti gli aspettilegati ad una minore burocrazia ed allasemplificazione normativa.Da queste considerazioni è natal’esigenza dello studio comparativo -al quale hanno assiduamente lavoratoAndrea Berlingieri Jr., Andrea Garolla,Giacomo Gavarone e Francesco Beltrano- che mette a confronto il RegistroInternazionale con alcuni registri comunitaridi Inghilterra, Malta, Norvegia,Danimarca ed Olanda. “La Commissioneda me presieduta – ha affermato AngeloD’Amato – ha supportato questoimpegnativo lavoro dei Giovani Armatori.Ci è sembrata molto interessantel’idea di analizzare i principali aspettiche influiscono sulla operatività degliarmatori italiani confrontando norme eprocedure previste in altri registri europei.Tengo a sottolineare che gli interventiprevisti nelle proposte di questostudio dei Giovani Armatori sono a “costozero”, un contributo particolarmenteapprezzabile in questo momento digrave crisi del nostro Paese e soprattuttoin linea con le indicazioni di rigoredel nuovo Governo”.Dallo studio emerge chiaramente chesono numerosi gli elementi di forza delRegistro Internazionale Italiano che, introdottodopo gli altri, ha assorbito glielementi positivi evitando l’adozione diquelli che hanno creato problemi aglialtri registri nati prima, per esempio perquanto riguarda gli aspetti gestionali efiscali. “In un contesto in continua evoluzionecome quello marittimo - affermaValeria Novella – dobbiamo mantenerel’eccellenza del nostro Registro Internazionaleaggiornandolo e migliorandolo,in linea con le nuove esigenzedegli operatori. In particolare, l’aspettoche necessita di maggiori perfezionamentiè quello legato alle procedureburocratiche per le varie fasi della vitadi una nave”.Il problema della burocratizzazionedei processi che colpisce anche altrisettori dell’economia italiana a partiredal settore portuale, tocca da vicino gliarmatori. Sarebbe necessario “sburocratizzare”,tutta una serie di procedureche riguardano, ad esempio il rilasciodi documenti/certificati per i quali oggisono necessari procedure complesse etempi troppo lunghi. “Per la semplificazione– spiega Valeria Novella - comeaccade in molti altri paesi, basterebbesviluppare procedure informatiche evia Internet, consentendo una maggiorevelocità e praticità dell’interscambiodei documenti”.Un accentramento delle competenzeper il rilascio delle pratiche amministrative,oggi distribuite in varie sedisul territorio nazionale, potrebbe notevolmentecontribuire alla semplificazionementre una ulteriore spinta allosnellimento potrebbe essere data daun maggior coinvolgimento dei Registridi Classifica, per quanto concerneil rilascio di alcuni specifici certificatistatutari.Patrizia LupiLa flotta privata italiana ha dalla sua parte numeri ed esperienze consolidati.Oltre 1.000 navi presenti su tutte le principali rotte nazionali e internazionali,230 tra gruppi armatoriali, società di navigazione, imprese ed enti. 15.600milioni di euro investiti negli ultimi dieci anni per la costruzione di navi in Italiaed all’estero. 24.000 posti di lavoro a bordo e a terra, 49.000 posti di lavoroattivati nei comparti dell’indotto. Il cabotaggio fra porti nazionali conta 20 milionidi passeggeri, 3,3 milioni di autovetture, 11 milioni di metri lineari di veicolicommerciali, 52 milioni di tonnellate di merci. Il traffico internazionale fa registrare122 milioni di tonnellate di merci trasportate in tutto il mondo con navi diproprietà e noleggiate, oltre 70 linee regolari di navigazione che distribuisconoprodotti italiani in tutto il mondo. L’Italia mantiene ancora il 1° posto in Europaper importazioni via mare, con 185,4 milioni di tonnellate di merci, e al 3° peresportazioni, con 47 milioni – a poca distanza da Germania e Olanda. Nel trafficopasseggeri, l’Italia è al primo posto con 6,7 milioni di persone come base edestinazione delle crociere. Soprattutto, il cluster marittimo contribuisce al 2,6%del Pil nazionale, all’11% della produzione del settore dei trasporti e utilizzaquasi l’1% delle unità di lavoro rilevate nel Paese, quota che raggiunge il 2%considerando anche l’impatto a monte e a valle.<strong>gennaio</strong> 2<strong>01</strong>2 - 15

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