armamento / porto&<strong>diporto</strong>Un napoletano al timonedella nuova SiremarA margine della trattativa fra le organizzazionisindacali e Compagniadelle Isole (la newco che, ottenuto intantoil placet dell’Antitrust, si è recentementeaggiudicata l’ex controllatadi Tirrenia Siremar) conclusasi con lasalvaguardia dei livelli occupazionali econtrattuali tramite l’assunzione di tuttoil personale navigante e amministrativo(quasi 1.000 lavoratori secondo leOO.SS.), è stato presentato il pianoindustriale di CdI, redatto sulla basedel paper elaborato dal suo Advisor,Accuracy, dall’eloquente titolo “Compagniadelle Isole e l’operazione Siremar.Overview, posizionamento competitivoe possibilità di sviluppo”.La parte più ‘succosa’ del documentoè certamente quella relativa ai pianiper il futuro elaborati da Compagniadelle Isole per Siremar: “Per supportarela strategia di crescita della societàsaranno intraprese azioni commercialivolte all’ampliamento del network, attraversol’integrazione con altre modalitàdi trasporto (ad esempio, per itrasferimenti inter-isole in Sicilia nei periodidi bassa stagione, si potranno svilupparelinee di collegamento a mezzodi idrovolanti); allo sviluppo dei canalidi vendita tradizionali integrati con unapiattaforma internet in linea con gli altrioperatori di mercato; all’offerta di nuoviservizi (collegamenti nazionali e internazionali)e di qualità più elevata, alfine di guadagnare quote di mercato;a rafforzare la presenza commercialefacendo leva sul marchio e sugli assetsdistintivi”.Per fare ciò la strategia delineata daAccuracy prevede di: “Recuperare laproduttività mediante un’efficiente edefficace allocazione delle risorse, inrelazione alla rivisitazione delle tabelledi armamento e degli investimenti sullaflotta (…); sviluppare la ‘Metropolitanadel Mare’, ossia la realizzazione di unarete di trasporti che copra tutti i collegamentivia mare tra le città della fasciacostiera siciliana; sviluppare nuovotraffico, sia passeggeri che merci, da eper la Sicilia”. Fra le nuove rotte ipotizzateGioia Tauro - Milazzo, Reggio Calabria– Catania, Trapani – Pantelleriae collegamenti internazionali come Trapani– Barcellona o il prolungamento aTunisi della Palermo – Pantelleria. E ilpaper non esclude un successivo coinvolgimentodi altri paesi (Egitto, Libia,Turchia).Il documento però, nella parte iniziale,riepiloga anche la multiforme compagineazionaria di Compagnia delleIsole: il 65,3% del capitale è in mano aMediterranea Holding di Navigazione,SpA controllata dalla Regione Sicilianacon il 43,02% delle azioni e partecipataal 34,26% dal gruppo armatoriale partenopeoLauro.it (guidato da SalvatoreLauro, al timone anche della stessaCdI); che controlla direttamente il 5,4%di CdI, essendo quindi di fatto il secondoazionista della compagnia; il 21,8%fa capo a Davimar Eolie di Navigazione(società della famiglia Taranto, titolaredi Tarnav, compagnia che opera minicrocieregiornaliere alle Eolie); il 5,4%a Isolemar (realtà che raggruppa numerosiimprenditori turistici e immobiliari,la compagnia sarda Delcomar e lastessa Davimar); l’1,9% a NavigazioneGenerale Italiana (a sua volta partecipataal 50% da Caronte & Tourist dellefamiglie Franza e Matacena e al 50%da SGM Società Generale Marittimadella famiglia La Cava); lo 0,1% a SiciliaOccidentale Marittima (societàfacente capo alla trapanese RiccardoSanges).Il paper prosegue con una descrizionedelle attività di Siremar (linee operate),della sua situazione operativo-finanziariae del suo posizionamento sulmercato: “L’andamento della societànegli ultimi anni ha risentito fortementedella crisi economica e della maggioreconcorrenza, evidenziando una fortecontrazione dei ricavi sia nel 2009che nel 2<strong>01</strong>0”. Da qui la decisione diporre Siremar in amministrazione straordinariae “di perseguire il recuperodell’equilibrio economico delle attivitàimprenditoriali attraverso l’affidamentodella società a un partner industriale”.Interessante anche l’analisi swot(Strengths, Weaknesses/Limitations,Opportunities, and Threats): “Siremar(che trae il 65% dei ricavi dal trasportopasseggeri) beneficia di un buonposizionamento sul mercato (con unaquota del 50% circa) e vanta una comprovataesperienza nel settore. I maggioripunti di debolezza risiedono nellelimitazioni imposte dalla Convenzione(di servizio pubblico, ndr), atte a garantirela prestazione del servizio in tutti iperiodi dell’anno (che però frutterà allacompagnia una sovvenzione annualedi 55,6 milioni di euro, ndr). A questalimitazione si aggiunge un elevatogrado di obsolescenza economico/tecnica della flotta e l’elevato costo delpersonale, superiore rispetto ai privatiper effetto del livello di contrattazionedi secondo livello e delle tabelle di armamentoattualmente in vigore”. Comeopportunità è indicata la “crescita dellaSicilia come piattaforma intermodaledel Mediterraneo, mentre le minaccesono individuate nel caro-carburante enella “concorrenza degli operatori privati”(espressione che - interpretandomaliziosamente - sembra sottintendereil permanere dello status pubblico…).Specificato che “il nuovo modello digestione implementato da Compagniadelle Isole permetterà un miglioramentodell’EBITDA”, il documento si concludepreconizzando “l’ammodernamentodella flotta attraverso la sostituzione dialcune imbarcazioni (traghetti/aliscafi)e significativi interventi di rinnovo sullaflotta esistente”.Andrea Moizo18 - <strong>gennaio</strong> 2<strong>01</strong>2
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