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Trattamento delle lesioni cutanee, acute e croniche, mediante

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2.2. Linee guida2.2.1. <strong>Trattamento</strong> convenzionale (<strong>lesioni</strong> <strong>croniche</strong>)Il management ottimale <strong>delle</strong> <strong>lesioni</strong> <strong>cutanee</strong> inizia da una precoce riconoscimento ed una accuratadiagnosi al fine di iniziare il trattamento quanto più precocemente possibile. Un precocericonoscimento dipende dalla identificazione di pazienti a rischio, una appropriata informazione delpaziente, ed una corretta sorveglianza. Un’accurata diagnosi <strong>delle</strong> <strong>lesioni</strong> (fino al 75%) può essereeffettuata tramite esame obiettivo della lesione e conoscenza dei fattori di rischio del paziente. Soloin alcuni casi è necessario effettuare test specialistici, come la misurazione del flusso sanguigno inassenza di polsi periferici apprezzabili palpatoriamente.Il trattamento convenzionale si riferisce a tutte le tipologie di <strong>lesioni</strong> includendo l’eliminazione deltessuto necrotico, il mantenimento della lesione umida e il controllo <strong>delle</strong> infezioni. Questemodalità di trattamento convenzionale si combinano con modalità di trattamento specifiche pertipologia di lesione e di paziente.Il trattamento ottimale <strong>delle</strong> <strong>lesioni</strong> considera anche l’appropriata intensità di trattamento. Adesempio a seconda del contesto, il cambiamento della fasciature, può essere fatto 1 volta o più volteal giorno. Anche il supporto nutrizionale può comportare un’ampia varietà di approcci che possonodifferire notevolmente. Sfortunatamente non esistono protocolli standard ampiamente accettati chedefiniscano il trattamento standard ottimale e la appropriata intensità di trattamentoPer le <strong>lesioni</strong> che non guariscono con la terapia conservativa può essere considerata come passosuccessivo la terapia chirurgica. Il ripristino del flusso di sangue <strong>mediante</strong> chirurgia è l’obiettivoprincipale nelle <strong>lesioni</strong> da insufficienza vascolare, ed in particolare nella rivascolarizzazionearteriosa.Un innesto di cute può essere effettuato per le <strong>lesioni</strong> <strong>croniche</strong> che non cicatrizzano e che nonpossono essere soggette a rivascolarizzazione chirurgica. Anche le indicazioni per l’innesto di cutenon sono standardizzate. Gli innesti cutanei possono essere soggetti a rigetto o l’innesto può non“prendere”. Inoltre vi è una sostanziale morbilità associata con l’innesto, come dolore e infezioni.Una recente revisione Cochrane per gli innesti cutanei nella terapia <strong>delle</strong> ulcere venose concludeche gli studi trovati sono di scarsa qualità metodologica e le evidenze di efficacia sono limitate (3).Infine l’ultima risorsa terapeutica può essere l’amputazione se il beneficio della rimarginazionesupera il danno intrinseco del trattamento.13

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