Scenari industriali n. 3, Giugno 2012CENTRO STUDI CONFINDUSTRIAsterline) e una di sviluppo (da 250.000 a un milione di sterline). Nel 2011 erano in corso 370contratti nelle aree del<strong>la</strong> difesa, del<strong>la</strong> sanità e delle costruzioni, per un valore totale pari a25 milioni di sterline. Il programma è stato peraltro riformato in seguito a una valutazionecritica da parte del Department for Innovation, Universities and Skills, che ne ha identificatoi nodi in una scarsa partecipazione da parte dei dipartimenti governativi, nel basso valoredei contratti assegnati a imprese di piccole dimensioni e in una connessione moltodebole con lo sviluppo di innovazioni tecnologiche.Anche l’O<strong>la</strong>nda ha introdotto un programma SBIR che rispecchia il modello statunitense,pur con un budget molto ridotto, pari a 15 milioni di euro nel 2008. Il focus del programmaè sulle innovazioni in grado di risolvere i problemi sociali, in numerose aree: agricoltura,energia, trasporto, gestione delle risorse idriche e difesa. Una prima valutazione del programmaha mostrato che le imprese coinvolte non avevano partecipato in precedenza al PP,erano di dimensioni piccole e medie (sotto i 100 dipendenti) e avevano sviluppato unamaggiore col<strong>la</strong>borazione con altre imprese e istituti di ricerca rispetto a quelle rimasteescluse dal finanziamento.Molti paesi hanno avviato ulteriori programmi di finanziamento delle attività di innovazionee R&S delle PMI. In Gran Bretagna il Technology Strategy Board’s Smart Programmeper le PMI, sia nel manifatturiero sia nei servizi high-tech, fornisce finanziamenti fino a250mi<strong>la</strong> sterline per testare il potenziale commerciale di una nuova idea, studiare <strong>la</strong> fattibilitàtecnica e commerciale di nuovi prodotti e processi tecnologici o sviluppare prototipiinnovativi precedenti al<strong>la</strong> messa in produzione. In Germania è attivo il programma di innovazioneERP, che eroga credito a lungo termine a tassi di interesse agevo<strong>la</strong>ti a PMI conun volume di vendite inferiore a 150 milioni di euro, fino a un massimo di 5 milioni per prestito,che diventano 50 nel settore energetico. La Germania ha inoltre un programma a sostegnodell’innovazione pre-commerciale orientato a settori tradizionali, come il tessile el’acciaio «Industrielle Gemeinschaftsforschung Program», che finanzia fino al 100% deiprogetti gestiti da associazioni imprenditoriali nel settore.I paesi asiatici fanno tradizionalmente un utilizzo ancora maggiore dei finanziamenti perl’innovazione delle PMI. Il Ministero dell’Economia, del commercio con l’estero e dell’industriagiapponese (METI) ha una tradizione lunga più di quarant’anni di aiuti alle PMI:fornisce crediti diretti per un valore che supera il 10% del totale del loro indebitamento egaranzie finanziarie per le loro passività per un valore pari a dieci volte l’ammontare delcredito diretto. In questi finanziamenti, tipicamente tra i 100 e i 200 mi<strong>la</strong> dol<strong>la</strong>ri per progettidi tre anni, Il METI ha impiegato finora 15 miliardi di dol<strong>la</strong>ri. Esso gestisce anche un fondoper le start-up manifatturiere che utilizzano specifiche tecnologie.La Corea del Sud investe 200 milioni di dol<strong>la</strong>ri annui in una serie di programmi per le PMI(definite come imprese con meno di 300 occupati) rivolti a sviluppare l’innovazione tecno-138
CENTRO STUDI CONFINDUSTRIAScenari industriali n. 3, Giugno 2012logica, l’informatizzazione e <strong>la</strong> ricerca congiunta tra industria e università. L’Amministrazionedelle Piccole e Medie Imprese (SMBA), un organismo governativo, ha un’ampia disponibilitàdi fondi: disponeva di un budget annuale pari a 1,4 miliardi di dol<strong>la</strong>ri nel 2010, acui si aggiungeva <strong>la</strong> disponibilità di un fondo di promozione delle PMI di 3,6 miliardi di dol<strong>la</strong>ri.D’altra parte, le PMI rivestono un ruolo di primissimo piano nel tessuto imprenditorialecoreano, poiché rappresentano il 99% delle imprese e assorbono l’88% degli occupati.Negli ultimi anni il focus del<strong>la</strong> SMBA si è spostato da un appoggio alle PMI in quanto genericamentebisognose di supporto (che è comunque ancora presente) all’innalzamentodel<strong>la</strong> loro competitività attraverso l’innovazione, <strong>la</strong> crescita e <strong>la</strong> globalizzazione. La SMBAha più di 100 programmi attivi per le PMI, con una serie di inefficienze legate al<strong>la</strong> moltiplicazionee sovrapposizione delle iniziative. Ma, per quanto riguarda le PMI ad alta crescita,le politiche possono essere inquadrate, soprattutto recentemente, in tre categorie 61 :per l’imprenditorialità, per l’innovazione e per l’internazionalizzazione.Il primo gruppo comprende una serie di iniziative per favorire <strong>la</strong> creazione di nuove startup:lezioni universitarie tenute da imprenditori di venture capital; programmi, riservati aigiovani, di educazione alle start-up e per chi vuole diventare imprenditore; incoraggiamentodi professori, ricercatori e studenti a creare start-up; supportare gli spin-off di dirigenti e occupatidi grande aziende; favorire lo sviluppo di iniziative professionali personali, anche acasa; offrire training e supporto finanziario a club imprenditoriali dentro le università.Il supporto finanziario per <strong>la</strong> R&S comprende, secondo una lista non esaustiva: finanziamentida parte del Programma di Innovazione Tecnologica delle PMI, in funzione a partiredal 1997, focalizzati su progetti che possano essere commercializzati nell’arco di tre anni;rafforzamento dei network tra industria, università e centri di ricerca e creazione di infrastrutturedigitali; finanziamento parziale delle spese in R&S che ricadono in due tipi diprogetti, quelli strategici ad ampio raggio e quelli che puntano a sviluppare un nuovo prodottoentro un anno. Inoltre, il programma «Purchase-guaranteed new product development»(sviluppo di nuovi prodotti il cui acquisto è garantito) offre una forma di PP in cuiorganizzazioni pubbliche e grandi imprese richiedono, in modo volontario, un certo tipodi prodotto, che si impegnano ad acquistare, alle PMI e <strong>la</strong> SMBA supporta finanziariamentelo sviluppo di questi prodotti 62 .Nel 2009, inoltre, il governo sudcoreano ha intrapreso altri due piani nazionali: un piano quinquennaledi innovazione tecnologica delle PMI, al<strong>la</strong> ricerca, tra l’altro, di aziende leader glo-61Hong (2011).62Il programma ha avuto successo nel ridurre per le PMI il costo dello sviluppo di nuovi prodotti e, a livello dell’interaeconomia, ha favorito <strong>la</strong> sostituzione di prodotti precedentemente importati con altri prodotti internamente.La partecipazione, cresciuta costantemente, comprendeva nel 2008 170 organizzazioni acquirenti.139
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